Poltiglia bordolese olivoPoltiglia bordolese olivo: la poltiglia bordolese è un fungicida rameico di contatto, ad azione preventiva, utilizzato come anticrittogamico in agricoltura e nel giardinaggio e, in particolare, nella frutticoltura e nella viticoltura. E’ una miscela di solfato di rame (a ph acido) e calce (sostanza alcalina quindi neutralizzatrice) che reagendo tra loro danno luogo a più composti.

Poltiglia bordolese olivo: preparazione

Diluite in un recipiente la calce idrata con acqua e filtratela con uno straccio di cotone per eliminare eventuali grumi; sciogliete in un altro recipiente il solfato di rame in acqua. Dall’addizione delle due soluzioni si ottiene la poltiglia bordolese. Distribuite il prodotto sulle piante fino al gocciolamento utilizzando una pompa provvista di ugelli atomizzatori.


Dosi per 10 litri di poltiglia bordolese

Per trattamenti su vite, olivo e altri fruttiferi a inizio stagione: 100 g di solfato di rame in 8 litri d’acqua + 65 g di calce idrata in 2 litri d’acqua

Per trattamenti su vite, olivo e altri fruttiferi a fine stagione: 100 g di solfato di rame in 8 litri d’acqua + 40 g di calce idrata in 2 litri d’acqua

Video: Preparazione della poltiglia bordolese (by giardinaggioweb.net)

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Poltiglia bordolese olivo: spettro d’attività

Lo spettro d’attività della poltiglia bordolese è molto ampio: peronospora, antracnosi, blak rot, corineo, monilia, fusicocco, ruggini, cancri, ticchiolatura, cilindrosporiosi, septoriosi, escoriosi, vaiolatura, alternaria, cercospora sono alcuni dei principali agenti fungini controllati.
Il rame possiede poi importanti azioni secondarie, ad es.: oidi, monilie e botritis, in questi casi spesso l’azione non è diretta sul fungo ma avviene attraverso l’inspessimento della pellicola esterna dei vegetali e dei loro frutti.
L’azione batteriostatica dei ramati viene sfruttata soprattutto per impedire o diminuire la diffusione ad es. del temibile Colpo di Fuoco Batterico su Pomacee.

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Poltiglia bordolese olivo: proporzioni rame e calce

L’attività fungicida della poltiglia bordolese dipende dalle proporzioni con cui vengono impiegati il solfato di rame e la calce: variando il rapporto fra le quantità di solfato di rame e calce si ottengono rispettivamente, con quantitativi crescenti di calce, delle poltiglie prima acide, poi leggermente alcaline o neutre ed infine alcaline, che si distinguono fra di loro per la diversa prontezza di azione e per la diversa persistenza.

Poltiglie acide: quando il rapporto fra il solfato di rame e la calce è di 1 : 0,35 (1 Kg solfato di rame 350 gr calce). La calce è in quantità insufficiente a reagire con il solfato di rame: le poltiglie acide vengono impiegate assai raramente per la loro scarsa persistenza e ancora di più per la loro eccessiva fitotossicità nei confronti delle piante.


Poltiglie leggermente alcaline o neutre: quando il rapporto fra solfato di rame e la calce è di 1 : 0,5 (1 Kg solfato di rame 0,5 Kg calce). Si tratta di un tipo di poltiglia dotata di sufficiente prontezza di azione e di buona persistenza, serve soprattutto per intervenire contro epidemie già in atto. E’ la poltiglia di più largo impiego su piante in vegetazione.

Poltiglie alcaline: (secondo la formula Cuboni) quando il rapporto fra solfato di rame e calce è di 1 : 1 (1 Kg solfato di rame 1 Kg calce). Si tratta di una poltiglia caratterizzata da una azione assai lenta ma dotata di lunga persistenza nel tempo. Si usa nei trattamenti invernali sulle piante da frutto.

Se volete astenervi dal prepararla da soli, potete acquistarla: si trovano in commercio delle poltiglie industriali già pronte per l’uso.

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