Potatura kiwi a pergolaPotatura kiwi a pergola: quella a pergola è la forma di allevamento più utilizzata. Consiste nel predisporre dei pali che sosterranno i filari cui le ramificazioni potranno aggrapparsi. Per assicurare una buona stabilità all’impianto, generalmente si usano paletti di cemento armato, come per la coltura della vite. Si scelgono di solito quelli forati, che permettono di risparmiare sul costo, sono più leggeri e dimostrano comunque un’ottima stabilità grazie all’anima interna in ferro, del diametro di 0,5 mm.
(La struttura di sostegno, comunque, può essere realizzata con vari materiali – ferro, cemento precompresso, legno grezzo, legno lavorato, legno trattato, ecc.).

Potatura kiwi a pergola: potatura di allevamento

Se la forma è la pergoletta doppia, è di fondamentale importanza avere le condizioni per formare e mantenere due cordoni di egual vigoria o, come sta avvenendo oggi in alcuni casi, un solo cordone per pianta.


Allo scopo di favorire lo sviluppo del cordone si dovranno, nei primi tre anni, eliminare i tralci che sono troppo vigorosi (di diametro maggiore o uguale al cordone) e disporre quelli idonei sui fili laterali (possibilmente a 90° rispetto al cordone). Naturalmente, si dovranno altresì eliminare i ricacci che si trovano al di sotto del punto di origine del cordone per evitare la concorrenza al regolare sviluppo di quest’ultimo.

Video: Potatura di allevamento (by Vita in Campagna)

Potatura kiwi a pergola: potatura di produzione

La pianta di actinidia (kiwi) entra in produzione al 4°-5° anno. Una pianta in piena produzione, se ben condotta con razionali interventi di potatura, sia invernali che primaverili ed estivi, può dare una produzione annua di oltre 50 kg.

Potatura secca. In questa fase l’obiettivo è di regolare la produzione lasciando un giusto numero di capi a frutto. Si interviene quindi eliminando la vegetazione superflua e selezionando (cioè lasciando sulla pianta) i nuovi capi a frutto, tralci con un diametro di circa 1 cm che possono aver prodotto l’anno precedente oppure no: l’importante è che siano ben maturi e non presentino rami anticipati (sorti da gemme formatesi nello stesso anno). I tralci prescelti vanno cimati a 1,5-2 metri (15-20 gemme).

Si possono lasciare anche dei rami determinati (rami lunghi circa un metro, con un gruppo di gemme riunite alla sommità) o dei rami «spur» (rami lunghi 30-40 cm che portano all’estremità un gruppetto di 3-4 gemme riunite); entrambi questi tipi di rami non vanno cimati.

Osservando bene un tralcio di actinidia si può notare che alla base vi sono alcune gemme molto aderenti al legno, mentre poco oltre vi sono delle gemme più in rilievo. Le prime sono delle gemme a legno quindi daranno origine solo a germogli, mentre le altre sono gemme miste, cioè daranno origine a germogli e frutti. Tra le gemme a legno e quelle miste vi sono delle gemme poco appiattite, questo tipo di gemme fornisce delle produzioni scadenti o con pochi frutti.

I tralci pelosi e quelli che crescono in ventre (cioè sotto) al cordone permanente vanno scartati, poiché nella prima parte, per circa 1 metro, hanno quasi esclusivamente delle gemme a legno, mentre alcune delle gemme successive generano molti frutti appiattiti.

Per lasciare una giusta carica di gemme per pianta, si deve tener conto della superficie di terreno che essa occupa. Se mettete a dimora un’actinidia ogni 3 metri e la lasciate vegetare sul tetto della pergola largo 5 metri, ogni pianta avrà a disposizione 15 metri quadrati. Per ottenere una buona produzione di frutti è necessario lasciare 20 gemme per metro quadrato e quindi ogni pianta deve presentare 300 gemme miste: tale quota può essere garantita impostando 20-25 tralci con 15-20 gemme ciascuno, suddivisi equamente a destra e a sinistra del cordone. Per ogni gemma si può considerare una produzione media di due frutti; pertanto, lasciando 300 gemme miste si otterrà una produzione di 600 frutti.

I tralci selezionati con la potatura secca vanno legati a lisca di pesce sui fili della pergola.

Video: Potatura di produzione (by Mikovel)

Potatura kiwi a pergola: potatura verde

Fin dai primi giorni di maggio si devono eliminare i germogli che nascono lungo i fusti o sul cordone permanente in corrispondenza di grossi tagli.


Vanno eliminati anche tutti i germogli pelosi, tagliandoli a un paio di centimetri dal punto di inserzione, sia che nascano sul cordone permanente sia all’inizio di tralci piegati in precedenza per la produzione. I germogli pelosi, se utilizzati per la produzione dell’anno successivo, forniranno molti frutti piatti e tripli e contemporaneamente daranno origine ad altri germogli pelosi con le stesse caratteristiche.

Una decina di giorni prima della fioritura (metà maggio) si deve procedere alla cimatura dei germogli che portano i fiori, cimatura che deve essere fatta solo sui tralci che non verranno utilizzati il prossimo anno per la produzione.

La cimatura va effettuata o subito dopo il bottone fiorale o due-tre foglie dopo. I germogli cimati subito dopo il bottone fiorale non riscoppiano (cioè non riprendono a vegetare), come invece accade in quelli cimati due o tre foglie più avanti. La differenza di calibro o di consistenza finale dei frutti non cambia. Cimando in prossimità del bottone fi orale è solo necessario porre più attenzione a non asportare i fiori.

A giugno, quando i frutti sono in fase di allegagione e lo sviluppo vegetativo è molto rapido, suggeriamo di spuntare i germogli che potrebbero servire per la produzione dell’anno prossimo, eliminando circa 1 cm di apice vegetativo (estremità). Si è visto infatti che eliminando l’apice vegetativo di un germoglio quando è lungo circa 1,5 metri e all’estremità, nel punto di spuntatura, si trovano delle foglioline molto piccole, con internodi ravvicinati, l’apice non ricaccia per tutta la stagione.

La sua crescita è minima, quel tanto consentito dall’allungamento degli internodi, e lungo tutto l’asse del germoglio si formano gemme molto grosse, simili a quelle dei tralci determinati o dei tralci «spur». Inoltre, la mancata formazione del «codino di porco» (cioè l’arricciamento della parte terminale del germoglio) agevola la successiva potatura invernale.

Se invece la cimatura viene effettuata a metà del germoglio, su di una foglia matura, questo ricaccerà, formando un nuovo germoglio vigoroso.

Video: Potatura verde (by Kiwifruitofitaly)

Potatura kiwi a pergola: piante maschili

Prima della potatura le piante maschili si presentano con una chioma particolarmente rigogliosa e scomposta, poiché hanno una vigoria maggiore rispetto alle piante femminili.

Potatura secca. Le piante maschili vanno potate lasciando un numero di tralci pressoché doppio (40-50) rispetto a quello consigliato per le piante femminili. Vanno eliminati i tralci che coprono le piante femminili e quelli vigorosi che corrono nello stesso senso del cordone permanente. Vanno invece lasciati i tralci che crescono trasversalmente al cordone permanente lasciandoli liberi e a diverse altezze: avranno così la possibilità di liberare meglio il polline nell’aria, favorendo l’impollinazione.

Potatura verde. Prima della fioritura, che nelle piante maschili è molto precoce (8 giorni prima delle piante femminili), si devono asportare i succhioni che crescono lungo il fusto o all’interno della chioma.

Terminata la fioritura si effettua un intervento di potatura che non deve mai essere severo, altrimenti è molto probabile che l’anno successivo le piante presentino forti ingiallimenti. Ci si deve limitare a togliere tutti i rami che coprono le femmine e a togliere i succhioni vigorosi, difficilmente gestibili con la potatura secca successiva.

Fonte: L’informatore agrario

Video: Potare il kiwi a pergola (by La natura è bellezza)

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