Trattamento ulivo dopo potaturaTrattamento ulivo dopo potatura: in presenza di sezioni di taglio con diametro maggiore di 5 centimetri, potete disinfettarle con una pasta a base di rame e calce (poltiglia bordolese). Per la preparazione, diluite in un recipiente la calce idrata con acqua e filtratela con uno straccio di cotone per eliminare eventuali grumi; sciogliete in un altro recipiente il solfato di rame in acqua. Dall’addizione delle due soluzioni si ottiene la poltiglia bordolese. Distribuite il prodotto sulle piante fino al gocciolamento utilizzando una pompa provvista di ugelli atomizzatori.

Trattamento ulivo dopo potatura: dosi poltiglia bordolese

Dosi per 10 litri di poltiglia bordolese

Per trattamenti su vite, olivo e altri fruttiferi a inizio stagione: 100 g di solfato di rame in 8 litri d’acqua + 65 g di calce idrata in 2 litri d’acqua

Per trattamenti su vite, olivo e altri fruttiferi a fine stagione: 100 g di solfato di rame in 8 litri d’acqua + 40 g di calce idrata in 2 litri d’acqua

Video: Preparazione della poltiglia bordolese (by giardinaggioweb.net)

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E’ opportuno, anche, bruciare i residui di potatura per eliminare uova e larve di insetti parassiti molto presenti sulle piante interessate dal disseccamento.

Trattamento ulivo dopo potatura: occhio di pavone

In particolare per “l’occhio di pavone” (Cycloconium oleaginum) gli interventi di potatura atti a favorire la circolazione dell’aria nella chioma e limitare il ristagno di umidità creano condizioni poco favorevoli allo sviluppo della malattia. Per contro le ferite prodotte dalle operazioni colturali e da eventi meteorici avversi (grandinate, vento, gelate, ecc.) diventano via di penetrazione degli organi di propagazione del fungo (spore o conidi) nella pianta.


Le infezioni interessano principalmente le foglie che ingialliscono progressivamente, necrotizzano e cadono precocemente: questo provoca una estesa defogliazione, a partire dalla base dei rametti, particolarmente evidente sulla parte più bassa della chioma e che influenza il vigore vegetativo delle piante. La caduta delle foglie dipende dalla suscettibilità delle varietà di olivo, dall’ intensità degli attacchi e se questi si verificano prima della differenziazione delle gemme ascellari si assiste ad una drastica riduzione della produzione successiva.

Il ciclo della malattia è influenzato dalle condizioni climatiche, con particolare riferimento a temperature, umidità e pioggia. Quest’ultima opera la disseminazione dei conidi e negli ambienti meridionali, caratterizzati da inverni miti con temperature comprese tra 8° e 28°C, la diffusione delle infezioni è continua dall’autunno alla primavera.

E’ possibile eseguire una diagnosi precoce, prima della comparsa delle macchie sintomatiche caratteristiche e di diffusione del patogeno verso l’esterno dei tessuti, immergendo le foglie in una soluzione al 5% di idrossido di sodio o di potassio per 2 – 3 minuti. Sulla pagina superiore in corrispondenza delle zone infette, si vengono a evidenziare piccole macchie nerastre, tendenzialmente circolari e opache se osservate in controluce, che permettono di stimare il grado di diffusione della malattia.

In genere questo tipo di monitoraggio viene eseguito a fine estate per eventuali trattamenti autunnali a base di sali di rame e la classica poltiglia bordolese all’1%, ma dove la malattia si manifesta con particolare intensità può essere programmato dopo la potatura un trattamento “eradicante” a fine inverno, da realizzarsi prima della ripresa vegetativa, al fine di causare la caduta delle foglie infette e ridurre la carica d’inoculo sulla chioma. L’azione defogliante è dovuta alla fitotossicità del rame che penetra nella cuticola delle foglie infette attraverso le lesioni cellulari causate dal fungo.

Il trattamento “eradicante è consigliabile negli oliveti che si presentano in anno di scarica.

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Trattamento ulivo dopo potatura: scolitidi

Con le operazioni di potatura invernale, in presenza di attacchi di scolitidi, è possibile creare sotto le piante un accumulo di “fascine” come siti esca dove il coleottero depositerà le uova all’inizio della primavera: le fascine dovranno essere bruciate prima dello sfarfallamento degli adulti, appena si notano le tipiche rosure.

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