Potatura avocado: per una corretta coltivazione dell’avocado e per avere delle piante ben sviluppate si dovrebbe provvedere, nei primi anni di vita, a eliminare le foglie nella parte inferiore del fusto e alcuni rami secondari, in modo che crescano meglio i rami principali.
Dopo circa 3 anni dalla messa dimora, o quando i rami della pianta sono diventati abbastanza robusti, potete praticare una potatura di formazione, per far assumere all’avocado la forma che desiderate e per stimolare la produzione di rami secondari sui quali crescono i frutti.
Utilizzate cesoie disinfettate e affilate eseguendo tagli obliqui ed evitando di lasciare filamenti sui tronchi che possono attirare insetti dannosi.
La potatura è necessaria quando le piante si sviluppano troppo in altezza o verso l’interfilare; vengono eseguiti interventi di topping (cima) ed hedging (laterali) ad anni alterni, in quanto queste operazioni riducono la produzione dell’anno successivo.
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Potatura avocado: coltivazioni intensive
Nelle coltivazioni intensive si riduce la chioma specialmente per quanto riguarda l’altezza per abbassare le pianta. Così facendo si può cogliere più agevolmente la frutta ed eseguire con facilità i trattamenti che dovessero essere necessari.
Una potatura così severa, tuttavia, riduce la produzione di frutta per uno o più anni.
E’ meglio non potare in autunno ma ritardarla alla primavera, prima della ripresa vegetativa, quando la temperatura è stabile e non si temono più pericolosi abbassamenti.
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Potatura avocado: impianto di avocado
Le distanze tra le piante di avocado sono variabili secondo le caratteristiche del terreno e del tipo di allevamento adottato. Generalmente sono adottati sesti a bassa densità 7×7 m (circa 200 piante/ha), a media densità 6×5 m (circa 400 piante/ha) e recentemente si stanno sperimentando impianti ad alta densità 2,5×2,5 m (circa 1000 piante/ha) e (in Cile) ad altissima densità, fino a 2500 piante per ettaro. Inoltre, per una migliore utilizzazione della superficie durante il primo periodo di lavorazione e per conseguire maggiori rendimenti per ettaro, in alcuni paesi si sta affermando il ricorso a sesti dinamici 4×4 che con le successive estirpazioni presentano un sesto di 8×8.
L’impianto di avocado, in linea generale, non deve essere monovarietale, ma si devono introdurre contemporaneamente cultivar dei gruppi A (es. Varietà Hass) e dei gruppi B (es. Varietà Bacon) per favorire l’impollinazione. Tuttavia è stato riscontrato come, nei paesi della fascia del Mediterraneo, il meccanismo che impedisce l’impollinazione tra piante dello stesso gruppo fiorale funziona in modo meno rigido, tant’è che si possono incontrare casi di piante che si autoimpollinano. E’ stato comunque accertato che la Bacon (appartenente al gruppo B), inserita in piccola percentuale (circa 5%), aumenta la produttività della Hass e di altre varietà del gruppo A.
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