Tonsillite follicolare: la tonsillite follicolare (in cui si identifica un essudato che può essere formato dai follicoli, aggregati di cellule con funzione antinfettiva e immunitaria) è classicamente una tonsillite di natura batterica.
Spesso, ma non sempre, i germi in causa sono gli streptococchi, ma può trattarsi anche di pneumococchi, influenza, ecc. Dunque, l’assunzione di un antibiotico, e Amoxicillina può andar bene, è una linea terapeutica corretta da seguire.
Se però la febbre non è presente, si potrebbe attendere l’esito del tampone (che individua il tipo di germi) prima di somministrare l’antibiotico, in modo da avere un paio di giorni per valutare meglio il tutto.
Tonsillite follicolare: sintomi
L’angina acuta follicolare o tonsillite follicolare è provocata da streptococco, streptococco emolitico, stafilococco aureo, bacillo di Fridländer o di Vincent.
Inizia bruscamente con febbre elevata e malessere ed è caratterizzata da algie (dolori circoscritti) diffuse, cefalea, dolore intenso nell’area tonsillare, specialmente alla deglutizione, che si irradia verso l’orecchio; le tonsille diventano ipertrofiche e rosse, si ricoprono di essudato bianco giallastro, che si distribuisce a punti o chiazze sulla loro superficie e che, talvolta, può simulare la membrana dell’angina difterica; la terapia comprende sulfamidici, antibiotici, collutori antisettici e analgesici locali.
Tonsillite follicolare: tampone
Il tampone faringeo è un esame rapido, indolore, sicuro e utile. Si ricorre al tampone faringeo per stabilire con precisione il tipo di batterio, ovvero la famiglia di questi microrganismi che hanno colonizzato le tonsille o le prime vie aeree. Tale metodica diagnostica risulta anche utile per escludere che l’infezione sia stata causata soltanto o per lo più da agenti virali.
Tonsillite follicolare: terapia
Nel caso di tonsillite batterica, la terapia di prima scelta è antibiotica, frequenti l’utilizzo di penicilline, tra le quali in particolare l’amoxicillina e l’ampicillina. In caso di tonsilliti particolarmente frequenti o quando, essendosi instaurata una tonsillite cronica, l’approccio farmacologico non è più efficace, il medico dopo un’opportuna osservazione può proporre al paziente, come ultimo tentativo, l’asportazione chirurgica delle tonsille (tonsillectomia).
La maggior parte dei pazienti che si sottopongono a tonsillectomia sono bambini, anche se da qualche decennio si sta assistendo ad una netta riduzione del numero degli interventi: in età pediatrica questo intervento è infatti oggi proposto solo per casi accuratamente selezionati e previa un’osservazione di molti mesi. Si è infatti osservato che molti soggetti, dopo avere sofferto frequentemente di tonsillite da piccoli, vedono in età adulta drasticamente ridursi i loro sintomi.
La tonsillectomia, come tutti gli altri interventi, non è scevra da rischi (anestesia generale, emorragia intra- e post- operatoria, ecc.), comporta una convalescenza dolorosa e abbastanza lunga (generalmente per la ripresa di un’attività lavorativa leggera sono necessari almeno una dozzina di giorni, per la ripresa di un’attività pesante almeno 3 settimane), e pertanto il rapporto vantaggi-svantaggi va attentamente analizzato prima di decidere se ricorrere alla chirurgia.
Tonsillite: rimedi naturali
Alimentazione
E’ opportuno mantenere una dieta liquida, in questo modo si ridurrà il rischio di disidratazione e allo stesso tempo si contribuisce a mantenere un livello di glicemia sano nel paziente. Un tè alle erbe o un brodo di pollo fanno benissimo al caso.
In alternativa, potete optare per una bevanda fredda. Evitate la caffeina, che può inasprire le condizioni dei tessuti già irritati. Da evitare anche i latticini, che tendono ad addensarsi e a complicare la digestione.
Erbe
Tra le erbe più efficaci nel trattare questo disturbo troviamo la salvia (acquista su Amazon) e il timo (acquista su Amazon), dalle proprietà sedative, preparate in un infuso. Una tisana alla malva (acquista su Amazon) vi consentirà di usufruire delle sue proprietà terapeutiche e della sua capacità di creare uno strato protettivo sulle mucose, a difesa da virus e batteri.
Omeopatia
Un omeopata può raccomandare uno dei seguenti rimedi. Per le tonsille infiammate, Belladonna (acquista su Amazon), Hepar sulphuris (acquista su Amazon) oppure Mercurius vivus (acquista su Amazon), per l’ipertrofia tonsillare cronica, la Baryta carbonica (acquista su Amazon)oppure la Calcarea carbonica (acquista su Amazon).
Rimedi domestici
I gargarismi con acqua salata possono dare sollievo al dolore. Sciogliete mezzo cucchiaino di sale in un bicchiere di acqua tiepida e fate fare dei gargarismi al bambino, al bisogno, per ridurre il dolore.
Il gelato e lo yogurt freddo, soprattutto dopo una tonsillectomia, alleviano il dolore e calmano il bambino.
Un’abbondante umidificazione aumenta l’umidità della stanza e allevia il mal di gola. Indirizzate il vapore lontano dal bambino in modo che non spruzzi direttamente sul suo volto; cambiate gli indumenti quando si inzuppano.
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