Trapianto cellule staminali linfoma di HodgkinTrapianto cellule staminali linfoma di Hodgkin: per accrescere le probabilità di guarigione, è opportuno trattare alcuni soggetti con una chemioterapia a dosi molto alte (a volte, associandola a radioterapia). Questa strategia, generalmente, si mette in atto quando il linfoma di Hodgkin non risponde bene alla chemioterapia standard, oppure quando dopo la terapia si è ripresentato.

In questo caso, il passaggio successivo è il trapianto autologo di cellule staminali (da sangue periferico). Le cellule possono essere prelevate dal midollo osseo o dal sangue. Questo avviene per rivitalizzare il vostro midollo osseo, molto “provato” dalle alte dosi di chemioterapici: il trapianto vi protegge dagli effetti nocivi del trattamento, restituendo al midollo osseo ciò che la massiccia chemio gli ha tolto.


Parlare di “trapianto” è forse improprio, perché il prelievo delle cellule avviene nel vostro stesso organismo. Attualmente, è più diffuso il prelievo dal sangue rispetto a quello dal midollo osseo.

Trapianto cellule staminali linfoma di Hodgkin

La procedura si svolge in questo modo.

Dopo la chemioterapia, vi vengono somministrati fattori di crescita granulocitari con alcuni farmaci così detti “mobilizzanti”. Grazie a questo intervento, il numero delle cellule staminali ematopoietiche (CSE), che in condizioni normali sono presenti nel sangue in piccolissime quantità, aumenta enormemente, permettendone quindi la raccolta per il trapianto. Il fattore di crescita si somministra di solito ogni giorno, tramite punture sottocutanee, che potete effettuare anche autonomamente.

La “raccolta” di cellule staminali, invece, si esegue quando la loro quantità presente nel sangue avrà raggiunto i valori stabiliti. La raccolta dura circa 3-4 ore. Ci si sdraierà su un lettino e vi verrano posti due aghi per flebo, uno per ogni braccio. Il sangue verra estratto molto lentamente da una vostra vena confluendo in una “centrifuga”, che separerà le cellule staminali. Le CSE verrano poi conservate in maniera adeguata al fine di evitarne il deterioramento (tramite congelamento). A tempo debito, saranno scongelate e reinfuse nell’organismo, in modo simile a quello che avviene per una trasfusione di sangue (attraverso un catetere venoso centrale o, in alternativa, utilizzando una vena periferica di grosso calibro.

Per alcuni pazienti sarà preferito un trapianto allogenico (da donatore esterno).

Questa procedura è molto complessa e può venir eseguita solo presso strutture ematologiche altamente specializzate.

Trapianto cellule staminali linfoma di Hodgkin: trasfusioni

Per diminuire il rischio di rigetto, i soggetti affetti da linfoma di Hodgkin che hanno ricevuto una chemioterapia ad alte dosi, devono sottoporsi a trasfusioni di sangue o di piastrine precedentemente irradiate. Questi pazienti devono sempre portare con sé un tesserino che ne documenti le condizioni, in caso di emergenza.

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