L’ irrigazione del prato è un passaggio fondamentale per mantenere un prato in salute, verde e rigoglioso. Specialmente nei periodi più asciutti della stagione vegetativa, la carenza di acqua potrebbe pregiudicare la crescita del tappeto erboso e comprometterne la conservazione.
Irrigazione del prato: quando
I periodi dell’anno in cui è necessaria l’irrigazione del prato sono l’estate e l’autunno, i periodi in cui è maggiore il suo fermento vegetativo. In inverno e in primavera si potrà anche astenersi da questa attività, nel primo caso perché il prato è “a riposo”, nel secondo perché qualche pioggia e umidità notturna possono bastare.
La frequenza dell’irrigazione può cambiare in base alla temperatura atmosferica e al tipo di terreno: un terreno ricco di argilla va irrigato circa una volta a settimana nei periodi dell’anno più freschi, e tutti i giorni nei periodi più caldi.
Durante i mesi caldi dell’estate, un tappeto erboso ha assolutamente bisogno di un’adeguata annaffiatura, perché se le sue radici soffrono di mancanza d’acqua, il prato cambia subito colore e diviene stentato. E l’acqua va data la sera, perché così l’umidità rimane più a lungo sul terreno ed è assorbita dall’erba durante la notte. Anche il mattino presto è un momento adatto per innaffiare il tappeto erboso, perché l’atmosfera fresca contrasterà l’evaporazione. E’ sconsigliabile assolutamente annaffiare nelle ore calde del giorno, quando il sole picchia sull’erba. E’ necessario, invece, annaffiare subito dopo la rasatura e la concimazione.
Irrigazione del prato: come
Per tappeti erbosi di grandi dimensioni si usano i sistemi automatici fissi d’irrigazione, (acquista su Amazon) di uso molto semplice. Il miglior tipo di innaffiatura è quello che fornisce un gettito leggero, dolce, ben vaporizzato, in modo che l’acqua penetri gradatamente nel tappeto, senza perdersi in rivoletti prima di venire assorbita. Le radici dell’erba sono superficiali, per cui non è necessario irrigare in profondità.
La quantità d’acqua che il tappeto erboso richiede dipende prima di tutto dal clima e dalla stagione (pioggia, vento, temperatura bassa o alta, umidità, ecc.). Quanto più la temperatura è calda, tanto più l’erba necessiterà d’acqua. L’altra variabile di cui tenere conto è la composizione del suolo. Ad esempio, un terreno sabbioso sarà più permeabile, e, trattenendo meno acqua, andrà annaffiato più spesso; il contrario, nel caso di un terreno ricco di argilla.
La quantità d’acqua non deve essere né troppo limitata, né eccessiva.
Nel primo caso, le radici non sarebbero ben nutrite in profondità, e, crescendo superficialmente, sarebbero troppo esposte al calore del sole. Il prato potrebbe perdere la naturale e viva colorazione e ingiallire. L’acqua dovrebbe essere sufficientemente copiosa da penetrare a circa 15-30 cm di profondità (andare oltre è uno spreco), in modo da riuscire a nutrire le radici allungandole verso il basso e rendendole più stabili (per verificare se il terreno è bagnato in modo appropriato nella zona delle radici, si può scavare a quella profondità, stringere in un pugno una pallina di terra e constatarne il grado di umidità: se la pallina è umida e mantiene la forma, il terreno è bagnato correttamente, se fuoriesce dell’acqua dalla pallina strizzata, il terreno contiene troppa acqua, e se la pallina è secca e si sgretola, la terra è sottoirrigata).
Nel secondo caso, un’eccedenza d’acqua, soprattutto in un terreno non ben drenato, favorirebbe la formazione di muschio, che ostacolerebbe la sopravvivenza del tappeto erboso. Inoltre, ne trarrebbero vantaggio le erbe infestanti dotate di apparato radicale più sviluppato, costringendoci a impegnare più tempo nella cura del prato.
Per non utilizzare una quantità d’acqua superiore al necessario, si può acquistare e installare nel sistema di erogazione temporizzato un sensore per la pioggia (acquista su Amazon).
Un altro metodo per non sprecare acqua è quello di installare una cisterna che recuperi l’acqua piovana dalle grondaie di casa, con il doppio vantaggio di poter utilizzare questa per irrigare e di evitare che l’acqua piovana formi dei rigagnoli che potrebbero traghettare immondizia, fertilizzanti, oli e altri materiali nocivi sul prato.
Per irrigare delle piccole zone del prato più problematiche (ad esempio, un pendio), si può usare uno spruzzatore a mano.
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Ora che sai cosa s’intende per irrigazione del prato, e come si procede per un’idratazione ideale, potresti essere interessato a conoscere i diversi tipi di prato.
Il prato: letture consigliate
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- Il prato. Progetto, impianto e manutenzione – Curare il prato, innaffiarlo e passare il tosaerba per molti è un passatempo rilassante. Proprio per questo è fondamentale avere conoscenze di base che ci aiutino prima di tutto a progettare e poi a prenderci cura del prato, personalizzandolo in base alle nostre esigenze e al nostro gusto.
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