Drenaggio chirurgico al senoDrenaggio chirurgico al seno: a volte, dopo un intervento al seno, si usano dei drenaggi nella sede della ferita, anche se non tutti i chirurghi li utilizzano. Attraverso dei tubicini si drena il sangue o i liquidi dall’area dell’intervento in una bottiglietta o in un piccolo sacchetto. Ci si può muovere e camminare tranquillamente con il drenaggio attaccato. Generalmente, viene tolto da due a sette giorni dopo l’intervento chirurgico.

E’ importante chiediate al medico ogni chiarimento sull’utilità del drenaggio, sulla gestione una volta a casa, e sul tempo necessario prima della rimozione. Favorire la fuoriuscita di alcuni liquidi dall’area sottoposta a intervento è essenziale, perché alcuni di essi, se non allontanati velocemente, possono ristagnare provocando infezioni, ritardando la guarigione dei tessuti e la cicatrizzazione. Inoltre, raccogliere i liquidi in un serbatoio permette in un secondo momento al medico di osservarne la natura e la quantità, così da notare tempestivamente eventuali variazioni che possono destare preoccupazione.

Drenaggio chirurgico al seno

La raccolta del liquido prevede tempi diversi secondo il tipo di intervento al seno.


Quadrantectomia

Il drenaggio chirurgico viene lasciato per 12-24 ore, essenzialmente per monitorare perdite ematiche.

Nodulectomia

Di regola non necessita di drenaggio. Nel caso si opti per un drenaggio questo viene rimosso dopo 12-24 ore.

Mastectomia

Il drenaggio posto a protezione del campo operatorio viene rimosso in terza giornata postoperatoria, prima della dimissione, se la quantità di liquido aspirato è inferiore a 50 mL/24 ore. Se la quantità di liquido è superiore, il drenaggio viene lasciato in sede fino alla riduzione della secrezione.

Linfoadenectomia ascellare

Il drenaggio viene rimosso in terza-quarta giornata dopo l’intervento o quando la secrezione è inferiore a 20-50 mL/24 ore (comunque non oltre la settima giornata).

Drenaggio chirurgico al seno: mastoplastica additiva

Non c’è una univocità di opinioni sull’uso dei drenaggi in una mastoplastica additiva. A volte si usano per eseguire una mastoplastica sottomuscolare, in quanto il muscolo può sanguinare maggiormente e il drenaggio, oltre a permettere di eliminare quella normale quantità di sangue che si forma nelle ore immediatamente successive, fa da “spia”, controllando che il sanguinamento postoperatorio sia normale e non tale da dover temere poi la formazione di un ematoma.


Portare un drenaggio, perciò, non deve essere visto come un problema pericoloso o inutile, ma interpretato come una scelta di maggior prudenza.

Tumore al seno: letture consigliate

Acquista su Amazon un testo che può aiutarti a capire come prevenire e affrontare il tumore al seno


ARTICOLI CORRELATI

> Tumore al seno
> Tumore al seno: prevenzione

> Tumore al seno: autopalpazione
> Tumore al seno: trattamento
> Tumore al seno: recidiva dopo 10 anni 
> Radioterapia seno: effetti collaterali
> Radioterapia seno: quando farla
> Asportazione linfonodo sentinella
> Mammografia: tempi per i risultati

> Patologie: indice generale