Asportazione linfonodo sentinella ascellare conseguenzeAsportazione linfonodo sentinella ascellare conseguenze: informazioni diffuse da ULSS4 (Ospedale Unico Alto Vicentino).

Cos’è il linfonodo sentinella

Il linfonodo sentinella è il primo linfonodo che riceve linfa direttamente dal tumore e può essere definito come la stazione intermedia tra il tumore e gli altri linfonodi ascellari. Il linfonodo sentinella è in assoluto il primo linfonodo che può essere interessato dalle cellule tumorali provenienti dal tumore mammario. La malattia che ha raggiunto il linfonodo sentinella potrebbe diffondersi anche agli altri linfonodi ascellari, mentre, se la malattia non ha raggiunto il linfonodo sentinella, di solito non si estende agli altri linfonodi.


Come si individua?

Il linfonodo sentinella si individua con un esame chiamato linfoscintigrafia, che consiste nella somministrazione di un tracciante debolmente radioattivo mediante una iniezione intradermica, poco dolorosa, a livello del nodulo mammario. Il tracciante segue la vascolarizzazione linfatica e arriva al linfonodo sentinella, che viene evidenziato da un apparecchio chiamato “gamma camera” e indicato sulla cute con un pennarello.

Come si rimuove?

Il linfonodo sentinella si rimuove praticando una piccola incisione ascellare attraverso la quale viene introdotta una sonda che capta la sostanza radioattiva localizzata nel linfonodo sentinella: la sonda emette un segnale sonoro e, attraverso questa guida sonora il chirurgo individua l’esatta posizione del linfonodo, lo rimuove e lo manda ad analizzare. L’intervento di regola non è doloroso.

Cosa devo fare prima dell’asportazione del linfonodo sentinella?

Quattro/cinque giorni prima dell’intervento è necessario effettuare un’accurata depilazione ascellare con ceretta. E’ sconsigliato l’utilizzo del rasoio, perché potrebbe causare microlesioni con penetrazione di batteri e aumento del rischio di infezione. Si consiglia di mantenere una buona igiene dell’ascella, lavandola tutti i giorni con acqua e sapone e mantenendola asciutta, evitando l’utilizzo di deodoranti alcolici e in crema.

Cosa devo fare dopo la biopsia?

Dopo la biopsia del linfonodo sentinella una lieve dolenzia locale non deve impedire i movimenti. L’intervento non è doloroso, ma la sopportazione al dolore è soggettiva, quindi il chirurgo le consiglierà un antidolorifico prima della dimissione, per permettere il movimento del braccio nelle prime ore successive alla chirurgia.


Possono essere utili degli esercizi motori, che vanno iniziati il primo giorno dopo l’intervento chirurgico e vanno proseguiti per 6 settimane. Essi devono essere eseguiti per riacquistare completamente la motilità del braccio e della spalla dal lato dell’intervento e andranno ripetuti per due volte al giorno.

Cosa non devo fare dopo la biopsia?

Si consiglia di non sollevare pesi per circa 2 settimane, non effettuare movimenti bruschi, avere cautela nella guida dell’automobile ed evitare le attività sportive fino alla completa guarigione della ferita, non depilare l’ascella e non prendere il sole direttamente sulla ferita.

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Asportazione linfonodo sentinella ascellare conseguenze

Nel caso in cui il braccio non venga mobilizzato adeguatamente è possibile che si formino aderenze che si presentano sotto forma di cordoncini fibrotici, duri e dolorosi. Si tratta di un’evenienza che non deve destare preoccupazione.

Qualche volta si può rendere necessaria una manovra manuale di scollamento di queste aderenze eseguita dai fisioterapisti. In alcuni casi, dopo l’asportazione del linfonodo sentinella, può accumularsi siero sotto forma di gonfiore nella zona incisa: se le dimensioni del gonfiore sono quelle di una “noce”, il siero viene riassorbito spontaneamente dall’organismo in circa 2/3 settimane; se le dimensioni sono più grandi, può essere necessario aspirare il siero accumulatosi.

Il processo di guarigione della ferita avviene già nei giorni successivi all’intervento e si realizza con la formazione di un ispessimento localizzato a livello dell’incisione: questa sensazione di gonfiore non deve essere fonte di allarmismi perché è legata al normale processo di cicatrizzazione.

Che esiti istologici si possono avere?

L’esame istologico ci fa capire se il linfonodo è sano (istologicamente negativo), se il linfonodo è patologico (istologicamente positivo per metastasi). Se l’istologico del linfonodo sentinella è negativo, anche gli altri linfonodi sono sani e non verranno rimossi. Se l’istologico del linfonodo sentinella è patologico, durante l’intervento sul seno bisognerà rimuovere anche gli altri linfonodi che verranno tutti analizzati.

Asportazione linfonodo sentinella ascellare conseguenze: esercizi

Il vostro medico potrà consigliarvi di svolgere alcuni esercizi, simili a questi proposti dall’Istituto Europeo di Oncologia (IEO).

Gli esercizi vanno eseguiti in modo che il vostro corpo rimanga sempre ben allineato (schiena diritta, spalle simmetriche, testa che guarda avanti). La respirazione profonda associata agli esercizi vi aiuterà ad ottenere un miglior rilassamento perché permette di avvertire minor disagio e tensione nell’area della ferita. Per verificare la posizione corretta è bene eseguire tali esercizi davanti allo specchio. Il braccio infatti va usato per tutte le vostre attività quotidiane: tutta la giornata diventa un utile esercizio.

Talvolta dopo una quindicina di giorni dall’intervento potrete avere la sensazione di sentirvi più legate nei movimenti. Questo è dovuto alle fibre di riparazione cicatriziale a livello ascellare, ed è in questo periodo che viene richiesta la massima riabilitazione motoria.

Un senso di fastidio e modesto dolore possono essere normali durante lo svolgimento di tutti gli esercizi. Solo quando assumono intensità importante vi è controindicazione agli esercizi stessi.

Tecnica di respiro

Distendetevi a letto braccia lungo i fianchi e ginocchia piegate. Inspirate profondamente e lentamente dal naso, in modo da espandere l’addome al di sotto dell’ombelico, quindi espirate lentamente svuotando completamente i polmoni. Eseguite questo esercizio per qualche minuto.

Allungamento e rilasciamento

Distese a letto, ginocchia piegate. Incrociate le dita delle mani e portate lentamente le braccia distese dietro la testa con i gomiti distesi e braccia aderenti alle orecchie. Mantenete la posizione raggiunta rilasciando la muscolatura delle braccia e delle spalle, eseguendo la tecnica del respiro per 30 secondi. Ripetete l’esercizio 5 volte.
Attenzione: Non inarcate la schiena.

Distensione delle braccia lungo il muro frontalmente

In piedi di fronte al muro ad una spanna da esso mettete tutte e due le mani contro la parete all’altezza delle spalle e fate salire le dita contro la parete parallelamente. Arrivate alla massima altezza possibile avvicinandovi completamente alla parete, fermatevi qualche secondo e ritornate nella posizione di partenza. Ripetete l’esercizio 5 volte.
Attenzione: Non inarcate la schiena.

Frequenza

Questi esercizi andranno eseguiti a casa con regolarità (2 volte al giorno per 6 settimane), fino al raggiungimento di una completa ripresa motoria che dovrà avvenire entro le 2 settimane successive all’intervento chirurgico.

Se così non fosse sarà indispensabile rivolgersi presso un Centro di Riabilitazione.

Durante l’eventuale radioterapia esterna è opportuno garantire il mantenimento dell’elasticità dei tessuti irradiati. Sarà quindi opportuno svolgere durante ed eventualmente anche dopo tale terapia, tutti gli esercizi riportati in questo opuscolo una volta al giorno per due mesi.

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