Il tumore allo stomaco o tumore gastrico è una patologia che ha origine dalla mucosa, il rivestimento interno dello stomaco.
In questo caso si parla di adenocrcinoma. Più raramente la neoplasia può colpire gli strati più profondi della parete (sarcomi e tumori dello stroma gastrointestinale) o del sistema linfatico (linfoma non-Hodgkin primitivo).
Il carcinoma dello stomaco è più frequente negli uomini e si riscontra più spesso in Europa orientale e in Asia orientale. E’ il terzo tumore più letale, dopo quello dei polmoni e quello del fegato. Le vie di sviluppo più comuni delle metastasi sono il fegato, l’ovaio, il peritoneo e le linfoghiandole sovraclaveari sinistre.
Tra i tumori benigni troviamo: polipi, fibromi, leiomiomi, miofribomi.
Tumore allo stomaco: sintomi
Nelle fasi iniziali, il cancro allo stomaco è spesso asintomatico oppure può determinare sintomi aspecifici, riscontrabili anche in altre patologie dello stomaco (ulcera gastrica, infezione virale allo stomaco, ecc.). Quando, nelle fasi successive, cominciano ad emergere sintomi più riconoscibili, il tumore quasi sempre ha sviluppato metastasi e la prognosi diventa sfavorevole.
Segni della presenza di un tumore possono essere indigestione e sensazione di bruciore (pirosi), ma soltanto una volta su 50 questi sintomi, alla diagnosi, presentano come referto un carcinoma.
Quando il tumore si è esteso molto può causare astenia, gonfiore di stomaco dopo i pasti, dolore nella parte superiore dell’addome, costipazione, diarrea. Un’estensione ulteriore può generare calo ponderale, sangue nel vomito o nelle feci (che appaiono scure), anemia. Una difficoltà nella deglutizione fa pensare a una neoplasia del cardias o l’invasione dell’esofago del tumore gastrico.
Tumore allo stomaco: cause
Tra le diverse cause, l’infezione da Halicobacter pylori è un fattore di rischio ormai accertato, anche se solo nel 2% dei casi di infezione da questo batterio si sviluppa la neoplasia. Nel corso degli anni, la sua presenza all’interno dell’organo può alterarne i delicati equilibri.
L’assunzione di alcuni alimenti può determinare un rischio più elevato di contrarre questa patologia: cibi salati e ricchi di sale, cibi affumicati, carni lavorate, carni rosse e verdure sott’olio. Nitriti e nitrati presenti nei salumi possono favorire l’insorgenza di questa neoplasia. Di converso, una dieta mediterranea, frutta fresca, verdura, agrumi e assunzione di antiossidanti favoriscono una riduzione del rischio.
Consumo di alcool e fumo di sigaretta aumentano il rischio di sviluppare il cancro allo stomaco.
Può esistere anche una componente ereditaria: una predisposizione familiare può contribuire alla genesi della malattia.
Altri fattori di rischio sono: obesità, poliposi gastrica (formazione di piccole escrescenze benigne che però vanno curate), interventi chirurgici (eseguiti perlopiù in passato: dopo 15-20 anni la cicatrice diventa il luogo di origine del cancro, è opportuno quindi sottoporsi a controlli periodici con gastroscopia).
Tumore allo stomaco: diagnosi
Oltre a tenere conto dei sintomi citati, a un’accurata anamnesi e a un esame obiettivo, il medico potrà prescrivere alcuni esami:
- Gastroscopia: è la metodologia diagnostica standard. Consiste nell’inserimento attraverso la bocca di un lungo e flessibile tubicino nello stomaco; una microcamera permetterà la visualizzazione dei tessuti. Consente anche, eventualmente, di eseguire un prelievo di un campione del tessuto neoplastico (biopsia).
- Radiografie del tratto digestivo (utilizzando del bario assunto per os), TAC, ecografia, PET sono altri esami che consentono, tra le altre cose, di verificare se il tumore si è esteso ai tessuti circostanti e ai linfonodi locali.
Tumore allo stomaco: stadiazione
Dopo che sono state rinvenute cellule tumorali nello stomaco, è opportuno eseguire una stadiazione, che ci indica le dimensioni della neoplasia e la sua eventuale diffusione e ci fornisce utili informazioni circa le opzioni terapeutiche da adottare.
Gli stadi clinici del tumore allo stomaco sono:
Stadio 0: la massa tumorale è confinata al rivestimento interno. Se viene rinvenuta precocemente, si interviene con una resezione endoscopica, altrimenti si procede con una gastrectomia e linfoadenectomia (senza radioterapia e chemioterapia).
Stadio I: la neoplasia ha raggiunto la il secondo o terzo strato dello stomaco (stadio 1A) oppure ha raggiunto il secondo strato e ha coinvolto i linfonodi regionali (stadio 1B). Lo stadio 1A si tratta con la chirurgia, l’1B può essere trattato con la radioterapia o con la chemioterapia.
Stadio II: ha raggiunto il secondo strato e i linfonodi più lontani oppure il terzo strato ma solo linfonodi regionali, oppure tutti e 4 gli strati senza nessun linfonodo. Il trattamento è lo stesso dello stadio 1, talvolta con l’aggiunta di una chemioterapia adiuvante.
Stadio III: la neoplasia maligna ha raggiunto il terzo strato e i linfonodi più lontani oppure il quarto strato, i tessuti circostanti e i linfonodi locali. Trattamento simile allo stadio II.
Stadio IV: il tumore ha coinvolto i tessuti circostanti, i linfonodi lontani o raggiunto altri organi. In questo stadio, una cura è molto difficile. Si utilizzano alcune tecniche per alleviare i sintomi e prolungare la vita (trattamento laser, chirurgia, uso di uno stent per mantenere pervio il sistema digerente, chemioterapia farmacologica, ecc.).
Tumore allo stomaco: trattamento
A meno che non si trovi in uno stadio iniziale, il tumore dello stomaco è difficile da trattare. Non essendo i sintomi molto utili per una diagnosi precoce, di solito la patologia si trova in una fase avanzata al momento della sua identificazione. Per la cura si può ricorrere alla chirurgia, alla radioterapia e alla chemioterapia. Nuovi approcci (quale la terapia biologica ) e miglioramenti delle terapie attuali sono in fase di studio clinico.
Trattamento chirurgico
E’ l’unico trattamento curativo per il cancro allo stomaco. Le tipologie di intervento più utilizzate sono la gastroresezione (asportazione parziale dello stomaco) e la gastrectomia totale (rimozione completa dell’organo). In entrambi i casi viene sempre associata una linfoadenectomia (rimozione dei linfonodi regionali).
Se il tumore si trova in uno stadio avanzato, può essere necessario rimuovere anche organi limitrofi eventualmente infiltrati dalla patologia, quali il pancreas, la milza, il colon traverso, la parte inferiore dell’esofago.
L’utilizzo della chirurgia palliativa, proposta nei casi che presentano diffusione metastatica notevole, è oggetto di controversie.
Chemioterapia
Non essendo questo tipo di carcinoma molto sensibile a questa terapia, di solito viene somministrata solo per ridurre le dimensioni del tumore, alleviare i sintomi e aumentare un poco le aspettative di vita. Può essere praticata prima o dopo l’intervento chirurgico.
Radioterapia
E’ praticata di solito come terapia adiuvante alla chemioterapia e/o alla chirurgia.
Anticorpi monoclonali
Recentemente sono stati sviluppati i cosiddetti “farmaci biologici” nel trattamento di questa patologia. Sono farmaci in grado di colpire specifici bersagli della cellula tumorale determinandone l’eliminazione.
Tumore allo stomaco: prognosi
La prognosi del carcinoma dello stomaco è spesso sfavorevole a causa delle frequenti metastasi rinvenibili al momento della diagnosi e per la generale età avanzata di chi ne è affetto (l’età media alla diagnosi è tra i 70 e i 75 anni). Il tasso di sopravvivenza a 5 anni per il tumore dello stomaco è inferiore al 10%.
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