Sangue dal naso bambini e leucemia: il sangue dal naso (epistassi) è un problema medico soltanto nel 7% dei casi. E’ un sintomo frequente, che colpisce molte persone, ma la cui causa è determinata soltanto dal fatto che la mucosa nasale è un’area particolarmente delicata, perché ricca di vasi sanguigni.
La leucemia è un cancro delle cellule del sangue. I globuli bianchi vengono colpiti da questa neoplasia, iniziano a crescere in maniera incontrollata e si riversano sul territorio occupato dalle cellule sane. Le cellule cancerogene (blasti) invadono il midollo osseo distruggendo le cellule emopoietiche normali: il soggetto sviluppa anemia, a causa dell’insufficiente produzione di globuli rossi, infezioni ricorrenti (per l’insufficienza dei globuli bianchi) ed emorragia, perché il midollo non è più in grado di produrre un numero sufficiente di piastrine.
Oggi, i progressi terapeutici fanno sì che in circa il 95% dei bambini si riesce a ottenere una regressione della patologia. Tra il 60 e l’80% di loro sopravvive per più di 5 anni, con una probabilità di guarigione più alta del 70% dei casi.
Sangue dal naso bambini e leucemia
I segnali d’allarme da non sottovalutare sono:
- il bambino diventa anemico e pallido
- si sente affaticato, ha mal di testa e problemi di concentrazione
- non gli va di giocare
- spesso esce sangue dal naso, dalle gengive
- ha lividi non causati da traumi
- sudorazioni notturne
- perdita di peso
- sensibilità alle infezioni
- febbre frequente
- lamenta dolori alle ossa o alle articolazioni.
Sangue dal naso bambini e leucemia: diagnosi e cura
Gli esami del sangue venoso periferico e midollare, in particolare l’emocromo, forniscono indicazioni molto utili, rivelando un’eventuale alterazione del numero di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine rispetto ai valori standard. Questo esame individuerà anche la presenza di blasti nel sangue.
E’ fondamentale una diagnosi precoce, così da poter iniziare un trattamento appropriato al caso in esame. Per le leucemie linfoidi, il trattamento consueto è la chemioterapia, che può durare dalle due alle sei settimane. Anche nel caso di leucemie mieloidi, il trattamento usuale è la chemioterapia, ma a volte si preferisce il trapianto di midollo o l’immunoterapia.
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