Otite catarrale: è provocata da una cattiva pressione della cavità del timpano e dalla formazione di muco nella cassa auricolare. Anche se non è un disturbo grave può durare parecchio tempo. L’otite catarrale può estendersi dal naso fino alla cavità timpanica e prevedere diverse complicazioni legate all’infezione dell’orecchio medio; può trasformarsi in otite acuta se i disturbi permangono per troppo tempo e se si verificano edemi o anomalie disfunzionali della Tromba di Eustachio. L’acufenia (percezioni di rumori fastidiosi in uno o entrambi gli orecchi) rappresenta una delle principali conseguenze.
Otite catarrale: cause
Il catarro che si forma nelle vie nasali superiori in caso di raffreddore può favorire l’infiammazione della mucosa della cavità nasale, della faringe e della Tromba di Eustachio. È consigliabile evitare di soffiare il naso in maniera continua ed energica, in quanto la spinta dell’aria che viene introdotta nella cavità del timpano potrebbe facilitare l’ingresso di virus e batteri; le mucose infiammate provocano la chiusura parziale o totale dell’apertura che comunica con la tromba di Eustachio.
La chiusura non fa passare l’aria all’interno della cavità timpanica, generando una pressione nell’orecchio con una conseguente perdita lieve dell’udito. Questo disturbo, che generalmente colpisce i bambini piccoli, si presenta in genere nei mesi invernali e in concomitanza con altre patologie quali riniti e sinusiti.
Otite catarrale: tipologie
È possibile distinguere:
- L’otite monolaterale: interessa un solo orecchio
- L’otite bilaterale: colpisce entrambe le orecchie soprattutto in bambini molto piccoli
Otite catarrale: sintomi
I principali sintomi avvertiti sono:
- Sensazione di riempimento dell’orecchio.
- Acufenia: sonorità eccessiva della propria voce.
- Ipoacusia: problema uditivo di un conduttore neurosensoriale.
- Otologia: scarsa ventilazione della Tromba di Eustachio con sintomatologia dolorosa.
- Retrazione della membrana del timpano con arrossamento e intenso dolore localizzato.
- Dolore lombare.
Otite catarrale: diagnosi
Come affermato in precedenza, l’otite catarrale è originata dalla presenza del catarro nelle vie respiratorie superiori; il compito del medico è quello di eseguire un attento esame dell’orecchio. Attraverso un test audiologico specifico può valutare la gravità dell’infiammazione del condotto uditivo. Il controllo del timpano, invece, rileva la pressione negativa dell’orecchio medio.
Otite catarrale: trattamento
Anche se solo l’80% delle otiti è dovuta ad un batterio, è consuetudine, nell’impossibilità di diagnosticare le forme virali (destinate perciò ad una guarigione spontanea), somministrare un antibiotico per un periodo variabile (da 5 a 10 giorni) poiché, anche se il dolore all’orecchio può risolversi in breve tempo, l’infezione impiega molto più tempo per risolversi completamente. Per alleviare il dolore vengono somministrati farmaci antidolorifici.
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