Depressione e suicidioLa depressione è un importante fattore di rischio per il suicidio. Rischio che sale ulteriormente se contemporaneamente sono presenti disturbi d’ansia o il disturbo da stress post-traumatico (DSPT).
La motivazione che spinge a compiere il suicidio è il tentare di porre fine al forte disagio interiore che una persona sta vivendo.

Solo in rari casi la scelta avviene in modo estemporaneo e imprevisto. Quasi sempre, si raggiunge questa decisione irrevocabile dopo un periodo in cui si oscilla tra la volontà di voler compiere questo atto e il dubbio se sia giusto farlo, in un’alternanza di sentimenti che lasciano spesso la persona spossata.
Pensieri ricorrenti di morte e ideazione suicidaria sono un sintomo grave della depressione.

Alcuni segnali che indicano la possibilità che la persona possa commettere suicidio sono:

  • intensi sentimenti di disperazione e sentirsi in una situazione senza via d’uscita; trovarsi a fronteggiare improvvisamente eventi molto difficili (lutto, perdita del lavoro, problemi scolastici, o anche grosse vincite alla lotteria) può rendere difficile mantenere il giusto equilibrio mentale per vivere la propria vita;
  • Pensieri ricorrenti di morte e di suicidio;
  • attraversare improvvisamente uno stato d’animo di calma e serenità dopo un lungo periodo di disperazione;
  • pronunciare frasi quali “sono un peso per tutti”… “non ce la faccio più a continuare questa vita”…;
  • isolamento dal mondo;
  • comportamenti ad alto rischio;
  • ricerca di modi per suicidarsi;
  • telefonate o visite alle persone care;
  • regolare gli affari e dare via oggetti;
  • parlare di suicidio.

In alcuni casi, è più evidente l’intenzione della persona, in altri invece è più difficile intuire i propositi suicidi, perché la persona tende a custodire più attentamente il segreto.

Depressione e suicidio: diffusione

Alcune recenti ricerche indicano che ogni anno muoiono per suicidio nel mondo circa 1 milione di persone e un numero almeno 10 volte superiore di soggetti mette in atto comportamenti suicidari che non giungono a compimento. Il suicidio è un fenomeno presente sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo.
Il suicidio è più frequente nel sesso maschile, con una percentuale che varia nei vari contesti culturali.

Depressione e suicidio: prevenzione

E’ importante ricordare che i pensieri di suicidio sono temporanei.
E’ la depressione che, provocando una potente distorsione della realtà, fa sembrare tutto senza speranza e senza via d’uscita (il futuro sarà doloroso e tetro come il presente). Paradossalmente, il rischio di suicidio è più alto non quando si sta attraversando la fase peggiore, quella della disperazione più profonda, perché in questi momenti non si possiede neanche l’energia necessaria per pensare e attuare questo folle gesto…, ma quando si comincia a stare meglio. C’è un momento, infatti, in cui c’è abbastanza forza d’animo per compiere il gesto suicida ma manca ancora la lucidità per rendersi conto che si tratta di una scelta insensata.


Essere consapevoli di avere una visione distorta della realtà, di avere la capacità di pensiero compromessa dalla malattia, di vedere le cose peggiori di quanto non siano in realtà, può anche salvare la vita.

Compiere una scelta irrevocabile come quella di vita e di morte basandosi soltanto sullo stato d’animo del giorno più disperato della propria esistenza è una sfortunata fatalità: il rendersene conto può far superare indenni questo momento in cui una visione irrazionale e catastrofica della vita sta alterando la vostra capacità di giudizio.

Ricevere il trattamento per disturbi legati al suicidio, quali la depressione o l’abuso di sostanze, può aiutare a prevenire atti impulsivi drammatici.

Il parlare apertamente del disagio e delle idee suicidarie con un amico o un collega che sta attraversando questo momento difficile, può essere molto importante:

  • Ascoltatelo e fatelo sentire compreso e mostrategli che non è solo;
  • condividete i vostri sentimenti; fategli sentire che è importante per voi, che vi preoccupate e che vi interessa la sua salute;
  • se riuscite, in modo delicato, provate a chiedere se ha avuto pensieri di morte/suicidio;
  • con delicatezza e partecipazione, senza lasciarlo mai solo, sollecitatelo a richiedere un aiuto professionale.

Depressione e suicidio: trattamento

Il più importante requisito per chi si accinge ad aiutare professionalmente una persona con idee suicidarie è la disponibilità. Bisogna essere sempre rintracciabili. La disponibilità apporta due contributi significativi: innanzitutto la persona a rischio si sentirà più tranquilla perché sa che può contare in qualsiasi momento su qualcuno pronto a rispondere ai suoi dubbi e alle sue richieste di aiuto; in secondo luogo, si rompe l’isolamento sociale in cui era caduto il potenziale suicida, che potrà così esprimere i suoi sentimenti e le sue opinioni.

E’ fondamentale costruire una relazione e comunicare incessantemente. Seppur difficoltoso all’inizio, è importante instaurare un rapporto in cui la persona con propositi suicidari abbia la possibilità di esprimere tutti i propri dubbi e le proprie emozioni, la propria rabbia, il dolore, l’aggressività, il senso di impotenza. Nell’esprimere questi sentimenti si diluisce il forte impulso a porre fine alla propria vita.


Si deve prevedere un’assistenza a lungo termine, in quanto le tendenze suicide sono spesso il sintomo di gravi difficoltà personali e sociali.
Il primo obiettivo, dopo aver allontanato la possibilità del gesto suicida attraverso una completa disponibilità e il dialogo continuo, dovrebbe essere quello di affrontare i problemi psicologici e sociali alla base delle tendenze suicide. Parallelamente, è importante insegnare ai soggetti a rischio strategie alternative per far fronte ai periodi di crisi acuta.
Il trattamento a lungo termine di questo particolare disagio non è diverso da un normale trattamento di aiuto psicoterapico in generale.

Alcuni consigli per le persone a rischio di suicidio

  • Innanzitutto, ricordate che i pensieri di suicidio sono temporanei. Non credete loro. E’ solo una visione passeggera della vita, abbiate l’accortezza di resistere a certe sensazioni e impulsi e presto passeranno.
  • Seguite il trattamento e rispettate gli appuntamenti, anche se in certi momenti vi riesce particolarmente difficile farlo
  • Stabilite con il terapeuta le strategie per riconoscere subito e superare i momenti di crisi.
  • Evitate droghe e alcool e inserite l’attività fisica nelle vostre giornate: passeggiate, corsa, bicicletta, nuoto, giardinaggio, ecc. riducono i sintomi della depressione.
  • Contattate dei gruppi di sostegno che offrono aiuto ai soggetti a rischio di suicidio.
  • Se potete, parlate del vostro problema ad amici e parenti, in modo che possano aiutarvi nei momenti di bisogno.

Roberto Gentile (contatti)

Depressione: letture consigliate

Potete acquistare su Amazon questi libri che indicano la strada per uscire dalla depressione senza utilizzare farmaci.

1. Ce la faccio da sola. Curare la depressione senza farmaci – Kelly Brogan, specialista in psichiatria e medicina psicosomatica, rovescia le idee convenzionali sulle cause e la cura della depressione. Il concetto chiave del suo libro è tanto semplice quanto rivoluzionario: la depressione non è una malattia, e non va curata con i farmaci; è invece al contempo un sintomo e un’opportunità, che ci invita a indagare a fondo su cosa non funziona nelle nostre abitudini di vita, per modificarle e puntare a un benessere ottimale.

2. Guarire. Una nuova strada per curare lo stress, l’ansia e la depressione senza farmaci né psicanalisi – David Servan-Schreiber è arrivato alla conclusione che la migliore medicina per alcune delle malattie più diffuse è il nostro stesso cervello. In questo saggio ci racconta come i problemi e le conseguenze di stress, depressione e ansia possano essere risolti attraverso il controllo della nostra mente, escludendo il ricorso a psicanalisi e Prozac. È una nuova medicina, la medicina delle emozioni che fa leva sull’intelligenza emotiva.

3. Come uscire dalla depressione. I consigli pratici per vincerla senza psicofarmaci – Nella visione psicosomatica la depressione è un “blocco” che segnala il bisogno di cambiare per arrivare al benessere e alla felicità. Ognuno possiede la chiave per guarire: per star meglio bisogna modificare il modo di vedere le cose e prenderci cura di noi stessi.


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