La depressione è un’opportunità di cambiamento, di trasformazione, è un’occasione per poter ritrovare la gioia e la libertà naturali che abbiamo perdute. Per capire come uscire dalla depressione è importante comprendere che anch’essa, così come ogni altro disagio psichico, ci segnala la necessità di operare dei cambiamenti radicali nella nostra vita, se vogliamo ritrovarne il senso e ricominciare ad apprezzarne la bellezza e il mistero.
Quando, dopo molti estenuanti e fallimentari tentativi di modellare il mondo esteriore secondo i nostri desideri, ci rendiamo finalmente conto che l’obiettivo che stiamo perseguendo è irrealistico, in noi comincia a sorgere il dubbio se la strada tentata finora per soddisfare le nostre aspirazioni di felicità sia davvero quella giusta. Grazie al dolore profondo che ci comprime l’anima, l’impalcatura di rigide convinzioni e condizionamenti che sorregge la nostra concezione del mondo inizia finalmente a cedere e dal varco che si apre possono emergere nuove verità, nuove idee, intuizioni… una nuova visione della vita. Le false convinzioni, le paure, le ansie a volte ci spingono lungo un percorso che conduce a un vicolo cieco, a una vita che non amiamo, spenta, abitudinaria. Abbandoniamo lo spirito di avventura, la capacità di meravigliarci, di appassionarci, barattandoli con un “matrimonio sicuro”, un lavoro di prestigio, un buon conto in banca e perdendo la nostra gioia, la nostra vitalità, il contatto con il nostro Sé autentico.
Il dolore è un segnale che ci invia il nostro vero sé per farci capire che è ora di cambiare musica, di svegliarci, di ritrovare la nostra libertà e la nostra via.
Per comprendere come uscire dalla depressione e ritrovare gioia e serenità, dobbiamo accogliere il dolore con gratitudine, ascoltare i segnali che ci invia il nostro Sé reale e iniziare a mettere in atto scelte diverse, più in sintonia con il nostro essere.
Come uscire dalla depressione: alcuni suggerimenti.
Non aver paura del dolore, lasciati andare a esso… se non opponi resistenza il conflitto presto cesserà e il tuo fiume interiore riprenderà a scorrere libero e impetuoso come quando eri un bambino… Una nuova visione delle cose prenderà il posto della vecchia, una nuova consapevolezza emergerà e il tuo cuore rinnovato potrà riprendere il cammino interrotto verso una vita piena e appagante…
Se te la senti, prova da solo/a a seguire questo nuovo percorso di accettazione e di rinascita… Devi limitarti a osservare e accettare tutto ciò che senti e vedi accadere dentro e fuori di te, il resto verrà da sé… Non c’è niente da capire, basta solo fidarsi dell’Esistenza e arrendersi ad Essa, la comprensione arriverà subito dopo, insieme alla ritrovata gioia.
Se invece senti di aver bisogno di un aiuto, prova a rivolgerti a una persona che possa sostenerti in questo percorso. A volte può essere sufficiente un caro amico o il tuo partner, o un parente… che ti sostenga, t’incoraggi, che ti sia vicino quando ne hai più bisogno. Se invece la tua sofferenza e la situazione che stai vivendo sono particolarmente difficili (o non conosci nessuno che possa appoggiarti), puoi rivolgerti a un bravo psicoterapeuta, che ti aiuterà a superare la depressione.
Come uscire dalla depressione: la scelta del terapeuta
Esistono diversi approcci terapeutici, quello cognitivo-comportamentale, il sistemico-relazionale, quello psicodinamico, quello a mediazione corporea, ecc., ma l’elemento che può fare la differenza non è tanto il modello scelto, quanto il terapeuta stesso. Il terapeuta con il maggior grado di “saggezza”, esperienza, conoscenza del disturbo depressivo, talento, avrà, a prescindere dall’approccio adottato, maggiori probabilità di saperti sostenere e aiutare nel tuo percorso verso la guarigione.
Sarebbe utile se qualcuno tra i tuoi conoscenti potesse indicartene uno con cui si è trovato molto bene. Potrebbe descriverti le caratteristiche della sua personalità e del suo approccio terapeutico.
Durante il primo incontro potresti notare se il terapeuta ti fa sentire a tuo agio, se ti ispira fiducia. Cerca di capire se la tua eventuale ansia è più legata all’imbarazzo del primo incontro o alla paura di affrontare te stesso o se ha invece a che fare con la personalità o con l’atteggiamento del terapeuta.
Prova a chiederti se preferisci lavorare con una donna o con un uomo: sii sincero con te stesso/a, scegli il professionista che credi più utile per curare la tua depressione e non quello più manipolabile, seducibile, controllabile dal tuo ego. Fatti descrivere il suo approccio e prova a immaginare se possa essere adatto a te. La sua capacità di essere chiaro e semplice nelle spiegazioni è indicativo di una buona consapevolezza e chiarezza mentale e di una buona capacità empatica (diffida di spiegazioni troppo tecniche/teoriche o di difficile comprensione).
I farmaci sono consigliabili solo in casi rari e per un breve periodo. I farmaci agiscono sui sintomi, non sulle cause del disturbo, non generano “comprensione e accettazione”, l’unica “medicina” che può risolvere alla radice il problema. “Toccare il fondo”, sin dalla notte dei tempi, è stato per l’uomo il momento con le maggiori potenzialità di autoguarigione. I farmaci, oltre a provocare effetti collaterali a volte anche pericolosi e a cronicizzare spesso la malattia, bloccano proprio questa “discesa agli inferi” che potrebbe in breve tempo trasformare la nostra vita e restituirci gioia e libertà.
Affrontare con coraggio i momenti di grande difficoltà è un rito di passaggio fondamentale per accedere a un livello superiore di consapevolezza e d’integrazione del Sé. I farmaci creano una gioia fasulla e temporanea e ostacolano il nostro ingresso in una dimensione di maggiore profondità e libertà interiore.
Per questo motivo, è più opportuno rivolgersi a uno psicoterapeuta che a uno psichiatra, per sua natura, quest’ultimo, più incline alla prescrizione di farmaci a gogò. Anche se esistono numerose eccezioni a questa “regola”. Raffaele Morelli ne è un brillante esempio http://www.riza.it/psicologia/depressione/2205/con-gli-psicofarmaci-non-si-guarisce-dalla-depressione.html.
Alcuni semplici suggerimenti pratici che possono sostenere e coadiuvare il tuo percorso e aiutarti a combattere la depressione:
- svolgere attività fisica: camminare, correre, ballare, nuotare, andare in bicicletta… sono tutte pratiche che promuovono la riattivazione comportamentale e interrompono il circolo vizioso che mantiene in vita i sintomi depressivi;
- stare a contatto con la natura, passeggiare in un parco…;
- stare a contatto con un animale domestico, un gatto, un cane…;
- lavoro manuale: fare giardinaggio, dipingere, cucinare… svolgere queste attività con attenzione consapevole ti riporta nel presente, più a contatto col tuo vero sé… placa le tensioni, riposa le mente, che smette di rimuginare… è rigenerante;
- pratiche di consapevolezza: meditazione, yoga, tai chi…;
- non concentrarsi solo su se stessi, ma dedicare il proprio tempo agli altri: attività di volontariato o socialmente utili, prendersi cura di una persona, di un animale, di una piantina.
A piccoli passi, liberati dalle abitudini e dai vecchi schemi mentali e comportamentali, sperimenta un nuovo approccio alla vita, nuovi modi di relazionarti con gli altri e con il mondo, accetta nuove sfide e affrontale e vivile da guerriero/a, non importa se alcune le perderai, perché dentro continuerai a sentirti vivo e gioioso.
Roberto Gentile (contatti)
Depressione: letture consigliate
Potete acquistare su Amazon questi libri che indicano la strada per uscire dalla depressione senza utilizzare farmaci.
1. Ce la faccio da sola. Curare la depressione senza farmaci – Kelly Brogan, specialista in psichiatria e medicina psicosomatica, rovescia le idee convenzionali sulle cause e la cura della depressione. Il concetto chiave del suo libro è tanto semplice quanto rivoluzionario: la depressione non è una malattia, e non va curata con i farmaci; è invece al contempo un sintomo e un’opportunità, che ci invita a indagare a fondo su cosa non funziona nelle nostre abitudini di vita, per modificarle e puntare a un benessere ottimale.
2. Guarire. Una nuova strada per curare lo stress, l’ansia e la depressione senza farmaci né psicanalisi – David Servan-Schreiber è arrivato alla conclusione che la migliore medicina per alcune delle malattie più diffuse è il nostro stesso cervello. In questo saggio ci racconta come i problemi e le conseguenze di stress, depressione e ansia possano essere risolti attraverso il controllo della nostra mente, escludendo il ricorso a psicanalisi e Prozac. È una nuova medicina, la medicina delle emozioni che fa leva sull’intelligenza emotiva.
3. Come uscire dalla depressione. I consigli pratici per vincerla senza psicofarmaci – Nella visione psicosomatica la depressione è un “blocco” che segnala il bisogno di cambiare per arrivare al benessere e alla felicità. Ognuno possiede la chiave per guarire: per star meglio bisogna modificare il modo di vedere le cose e prenderci cura di noi stessi.
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