Rosa: della famiglia delle Rosaceae, è un genere che comprende circa 150 specie, suddivise in numerose varietà con infiniti ibridi e cultivar, originarie dell’Europa e dell’Asia, di altezza variabile da 20 cm a diversi metri. Queste piante sono così diffuse e apprezzate anche per la grande varietà dei rosai.
I gruppi di classificazione si dividono in base all’aspetto assunto da ogni rosaio: mini, a stelo corto (floribunda o polyantha), rampicanti e sarmentose, su fusto (chioma o pendenti), a forma di coppa o pendenti, e gli ibridi del tè, che sprigionano un aroma intenso. Una suddivisione più ampia le divide in due grandi gruppi: antiche e moderne.
Nella maggior parte delle specie, i fusti sono ricoperti di spine acuminate e dal bordo affilato, che consentono a queste piante di arrampicarsi, svilupparsi in altezza e difendersi dagli animali erbivori. Le foglie, disposte in maniera alternata sugli steli, presentano una forma pinnata e, di solito, un margine seghettato.
I fiori della rosa sono a carattere solitario e si riuniscono in ombrelle, possono essere ermafroditi oppure avere solamente un sesso per la morte dell’altro; il numero dei petali è variabile.
Il calice è costituito da 5 sepali che in condizioni climatiche sfavorevoli possono diventare molto simili alle foglie.
Rosa: clima e terreno
La rosa generalmente ama il pieno sole, e va collocata in un luogo dove possa contare almeno su sei ore di illuminazione diretta. Altrimenti, si dovrà optare per varietà che si adattano alle condizioni di mezz’ombra (Etoile D’Holland, Veichelblau, ecc.). Con poche eccezioni, sono molto resistenti al gelo e generalmente preferiscono il freddo al caldo eccessivo.
Il terreno più adatto alla coltivazione delle rose, in genere, è pesante e compatto, ben concimato, moderatamente acido e ben drenato, preferibilmente contenente sabbia e torba.
Rosa: pratiche colturali
Concimazione
Il miglior concime (acquista su Amazon) è lo stallatico, da dare alle piante in autunno. Di solito lo si dispone, in gran quantità, attorno al pedale della pianta: durante l’inverno serve così da protezione contro il freddo alla parte della pianta più delicata e precisamente nel punto dove è stato praticato l’innesto, pochi cm sotto il livello del terreno; in primavera, al primo cenno di risveglio delle piante, il concime verrà vangato nel terreno e ricoperto di terra.
Gli ibridi moderni richiedono più nutrimento delle specie tipiche e per il loro rapido sviluppo potrebbero richiedere applicazioni mensili di concime organico ricco di microelementi e di minerali.
Irrigazione
Hanno bisogno di acqua durante il periodo caldo, ma non soffrono neanche eccessivamente la siccità. Di solito le innaffiature possono mantenersi su frequenze bisettimanali, somministrando acqua sufficiente per bagnare il terreno sino in profondità ma non eccessivamente. In estate, potete innaffiare se necessario 3-4 volte a settimana.
Fate attenzione a non bagnare le foglie, i fusti e i fiori, per evitare di incorrere in dannose malattie fungine. Acquista un innaffiatoio su Amazon
Potatura
La maggior parte degli ibridi richiedono energiche potature. In generale, la potatura serve a regolare lo sviluppo di ogni pianta e, se fatta bene, serve anche a prolungare di molti anni la vita delle piante. L’epoca della potatura è la primavera, da marzo ai primi di aprile, secondo il clima, e precisamente quando le gemme cominciano a gonfiarsi. I tagli devono essere effettuati sempre in diagonale di circa 45 gradi.
Una potatura tardiva, quando i getti sono lunghi, è sconsigliabile.
I rosai a cespuglio e gli alberelli vanno accorciati a 3-5, al massimo 7 gemme, contando dal basso. Solo l’esperienza può insegnare a decidere per il meglio.
Rami secchi, monconi, rami troppo sottili e malformati vanno recisi con un taglio netto dove si innestano agli altri rami. Il taglio della potatura deve essere fatto a 3-5 mm sopra l’ultimo occhio e inclinato verso il lato opposto a dove sorge la gemma.
I rosai non rifiorenti devono invece essere potati dopo la fioritura, in modo da lasciare solo i rami vigorosi e migliori che porteranno i fiori nella stagione successiva.
I rosai rifiorenti sarmentosi a fiori grandi si potano sempre in primavera, lasciando i tralci di 2-3 anni di età, che sono quelli che portano i fiori. Si provvederà solo a eliminare i rami molto vecchi, sempre senza disturbare l’equilibrio della pianta. I getti laterali si tagliano lasciando 2-4 gemme.
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Video: Consigli per la potatura (by LeRoseMie)
Pacciamatura
Un aiuto importante è la pacciamatura e cioè la copertura intorno alla pianta di materiale naturale come lo sfalcio dell’erba, fibra di cocco, corteccia (acquista su Amazon), lapillo. La pacciamatura ha diversi vantaggi: limita l’insorgere delle infestanti, limita il congelamento della parte alta del terreno e ottimizza l’irrigazione in primavera-estate limitando l’evaporazione dell’acqua. Questo sistema è consigliato anche per la coltivazione in contenitore.
Cimatura
La cimatura è l’operazione attraverso cui si taglia la parte alta di un ramo o fusto per dare forma alla pianta. In genere c’è la possibilità di effettuare due tipi di cimatura, quella precoce e quella tardiva. La prima viene fatta quando si è appena formato il bocciolo, si tolgono circa 25 centimetri di stelo con un taglio sotto la prima foglia. La seconda si effettua quando il ramo è diventato legno e la gemma è grande come un cece.
Rosa: riproduzione
Le rose possono essere propagate per seme (acquista su Amazon), talea o innesto.
Nel caso di specie tipiche la moltiplicazione per seme è il sistema più soddisfacente, anche se lento, benché vi sia il rischio che le piante si ibridino Per gli ibridi, la moltiplicazione da seme è normalmente usata solo per ottenere nuove varietà. La semina va eseguita immediatamente dopo la maturazione del seme, in autunno, all’aperto, in vasi o cassette o in lettorino. la germinazione avrà luogo la primavera seguente.
Il metodo più usato è la talea, che si può applicare a qualsiasi tipo di rosa, ma migliore è la talea semilegnosa, da farsi in luglio-agosto e da mettere a dimora all’aperto, in posizioni riparate, o in cassette, o in vasi o in lettorino, in terra sabbiosa e leggera o in una sostanza come la perlite.
La radicazione delle talee dà risultati migliori in alcune specie; sono tuttavia sempre molto soddisfacenti. L’uso di polveri o liquidi ormonici non farà che facilitare l’operazione.
Video: Moltiplicazione per talea (by Il Maestro Giardiniere)
Tuttavia le rose ottenute da talea non sempre si svilupperanno in piante robuste e vigorose come quelle ottenute da innesto. Questo, infatti, è il sistema più usato, specialmente dai floricultori: tutti gli ibridi moderni sono ottenuti con il sistema dell’innesto.
Come portainnesto si usano generalmente la Rosa indica, la Rosa polyantha o la Rosa canina, che si allevano da seme in enormi quantitativi: il tipo di innesto è quello ad occhio e l’operazione si compie in giugno-agosto.
Video: Innestare le rose (by giardinaggio.it)
Molte rose sarmentose si ottengono facilmente con il sistema della propaggine, da farsi durante i mesi estivi.
Rosa: coltivazione in vaso
Innanzitutto, scegliete una varietà di rose adatta a essere coltivata in vaso. I vasi, con fori di drenaggio, dovranno avere una dimensione adeguata, più grandi saranno più la rosa avrà l’opportunità di svilupparsi.
Utilizzate un terreno specifico per rose (acquista su Amazon), che troverete in commercio preparato in sacchi. Inserite uno strato di 3-5 cm di ghiaia o di materiale drenante. Coprite questo strato con torba neutra inumidita, bastano due cm, serve a evitare che il terriccio vada a otturare i fori di drenaggio. Versate il terriccio in quantità sufficiente a permettere la messa a dimora della rosa.
Si pianta la rosa profonda, i singoli rami dovranno uscire dal terreno separatamente. Il colletto o il punto di innesto si verranno a trovare cinque-sette centimetri sotto terra.
Completate il riempimento del vaso con il terriccio, lasciando un bordo vuoto di 5 centimetri, eviterà la fuoriuscita di terra durante le irrigazioni.
Ricordate l’importanza di non avere ristagni idrici alla base dell’apparato radicale delle rose coltivate in vaso. Se è necessario un sottovaso, potete tenere alzato il vaso con ad esempio due listelli di legno o qualsiasi altro materiale adatto allo scopo.
Per ottenere belle fioriture, si consiglia di concimare gli arbusti con fertilizzante liquido specifico per rosai (acquista su Amazon) da applicare una volta al mese da aprile fino a settembre fatta eccezione per i periodi di intenso calore (luglio-agosto).
Nel mese di maggio, al fine di mantenere il terriccio umido e limitare l’evaporazione, stendete ai piedi dell’arbusto uno strato di corteccia (acquista su Amazon) o altro materiale per pacciamatura. Se usate corteccia, sarà sufficiente creare uno strato di circa 5-8 cm.
Rosa: cure
La rosa è facile preda di numerosi parassiti e malattie, che in genere è meglio prevenire che curare.
- Mal bianco od oidio: malattia di origine fungina che si manifesta come una polvere bianca che ricopre foglie e vegetazione giovani. Grave se trascurata.
- Macchia nera: una delle più gravi malattie delle rose, impossibile da curare. Di origine fungina si manifesta sulle foglie in forma di macchie nere aureolate di giallo marone. La cura preventiva inizia in primavera. Le foglie attaccate vanno raccolte e bruciate.
- Ruggine: piccoli funghi di colore arancione che si attaccano alla pagina inferiore delle foglie. pericolosa come la macchia nera, ma meno frequente.
- Clorosi: è una sofferenza della pianta dovuta all’eccessiva presenza di calcio nel terreno. Si manifesta con l’ingiallimento delle foglie e i giovani geti crescono deboli e malaticci. Si cura rettificando il terreno con applicazioni di chelato di ferro.
- Afide grande: parassita adulto che attacca le soprattutto i boccioli della pianta.
- Cicalina: attraverso le loro punture seccano piano piano la pianta.
- Cocciniglia: le femmine attaccano le foglie e i rami.
- Agrilo verde: è un coleottero che, attraverso le sue larve, provoca un veloce deperimento della pianta.
- Bostrico: questo coleottero scava delle gallerie nei rami che diventano deboli e si spezzano.
- Cetoniella pelosa: attacca e mangia i fiori.
- Brotolomia: le larve prendono di mira le foglie.
- Tentrenide nera: le larve si nutrono della parte inferiore delle foglie.
- Antracnosi: è una malattia provocata dall’attacco di un fungo, le foglie infestate hanno macchie rotonde scure con contorno chiaro e cadono.
- Cancro bruno: anch’essa è provocata da un fungo, esso attacca foglie e fusto creando macchie scure.
- Cercosporiosi: attacca i tessuti della pianta che diventano giallo scuro e seccano.
- Marciume dei boccioli: sui boccioli si forma della muffa di colore grigio che poi si estende ai petali, calice ecc.
- Marsonina: le foglie diventano nere e cadono molto velocemente.
- Peronospora: è un’infezione provocata da un fungo, provoca delle macchie scure sulla parte superiore delle foglie e, in quella inferiore, crea una muffa che può contaminare anche boccioli ed altre parti con conseguente rinsecchimento.
- Mal di striscia: è una malattia provocata da un virus, esso si manifesta con la comparsa di strisce gialle sulle foglie e provoca macchine irregolari o scolorimento dei tessuti.
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