Polipi endometriali maligni: un polipo dell’utero, definito anche come polipo endometriale, è una neoformazione delle cellule endometriali che si attacca all’interno della cavità uterina.
Di solito è una neoplasia benigna, ma è opportuno eseguire i controlli, perché a volte può degenerare in maligna.
Polipi endometriali maligni
In base a una metanalisi comprendente 17 studi, effettuati su una popolazione femminile (circa 10mila donne) cui erano stati rimossi polipi endometriali, successivamente analizzati tramite biopsia, il 3,6% dei polipi sono risultati maligni (5,5%: donne in menopausa; 1,7%: donne più giovani). Il rischio maggiore è stato riscontrato nelle donne che presentavano un sanguinamento uterino anormale, rispetto a quelle che non presentavano sintomi. La malignità non è correlata né con la dimensione dei polipi né con l’obesità.
Il risultato (3,6%) impone cautela. E’ opportuno quindi sottoporsi a verifiche periodiche, superando l’idea pericolosa che il polipo sia sempre benigno.
Polipi endometriali maligni: trattamento
I polipi di piccole dimensioni e benigni possono regredire spontaneamente, ma, in presenza di rischio di cancro all’utero, è opportuno seguire una terapia farmacologica (di solito, progestinici e agonisti) che favorisca un regolare equilibrio ormonale e attenui i sintomi.
Nei casi sintomatici, un’alternativa potrebbe essere un intervento chirurgico noto come isteroscopia operativa, eseguita con lieve sedazione e anestesia locale cervicale. L’intervento ha una durata di circa 20 minuti e viene eseguito in day hospital (lo stesso giorno, il soggetto viene dimesso e può tornare a casa). I polipi presenti nell’utero vengono rimossi, per non correre il rischio di infertilità o aborti spontanei.
Nel caso in cui (<0,5%) i polipi endometriali contengano cellule atipiche, potrebbe rendersi necessaria un’isterectomia, una tecnica chirurgica di asportazione dell’utero. Si parla di esterectomia totale nel caso in cui viene rimosso l’intero utero e di isterectomia parziale se viene risparmiata la cervice.
Dopo l’intervento, la donna potrebbe avvertire sintomi di sonnolenza e di nausea: di solito, il medico le prescriverà del riposo a letto e di astenersi dai rapporti sessuali per il periodo della convalescenza (circa 2 settimane).
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