Melanoma maligno sopravvivenza: quando il melanoma viene individuato e curato nelle sue fasi preliminari, le chance di sopravvivenza a lungo termine in assenza di malattia sono eccellenti (vicine al 100%).
La cura è importante, ma la sopravvivenza dipende molto dallo stadio (leggi i prossimi paragrafi) in cui si trova il tumore e da quanto è tempestiva la diagnosi. La miglior terapia è, infatti, la prevenzione, che si attua non esponendosi al sole senza protezione e per lunghi periodi di tempo e verificando costantemente la presenza di eventuali nei sospetti sulla pelle, da soli e attraverso regolari visite dal dermatologo.
Nevi asimmetrici, con bordi frastagliati, con un colore strano o che cambia nel tempo, con dimensioni grandi e che crescono vanno subito sottoposti all’attenzione del dermatologo.
Melanoma maligno sopravvivenza: immunoterapia
La molecola pembrolizumab, testata nello studio KEYNOTE-006, presentato recentemente al congresso dell’Asco di Chicago, apre nuove orizzonti nel trattamento del melanoma. Il 55% dei pazienti affetti da melanoma in fase metastatica o non operabile trattati con questo farmaco è risultato ancora vivo dopo due anni dall’inizio del trattamento; un risultato che migliora del 27% la performance di ipilimumab, finora trattamento di riferimento per questa malattia, che ha consentito al 43% dei pazienti la sopravvivenza a due anni.
E che i risultati del pembrolizumab siano molto più che una speranza lo dimostra lo studio Keynote-001 i cui risultati parlano del 40% dei trattati ancora vivo a distanza di 3 anni. Sono risultati impensabili fino a qualche anno fa, per un tumore come il melanoma in fase avanzata, gravato di una mortalità elevatissima.
Considerando che le persone che sopravvivono al secondo e al terzo anno dall’inizio della terapia hanno buone probabilità di essere vive anche a 5 e a 10 anni, i dati presentati all’ASCO sul pembrolizumab fanno dunque prevedere che la sopravvivenza a lunghissimo tempo si manterrà più elevata con pembrolizumab, rispetto al trattamento con ipilimumab.
Melanoma maligno sopravvivenza: biomarcatori
Obiettivo del prossimo futuro è il miglioramento della capacità di individuare i biomarcatori, per capire in anticipo quali tra i pazienti ha maggiore probabilità di risposta al trattamento. In questo modo si eviteranno inutili e deleterie esposizioni a farmaci potenzialmente tossici.
Melanoma maligno sopravvivenza: stadi
Le aspettative di vita per chi presenta questa patologia sono legate al livello di avanzamento del melanoma.
Nella stadiazione del melanoma, gli Oncologi prendono in considerazione 3 fattori:
- Spessore e profondità del tumore (Indice di Breslow). Tumori sottili hanno una migliore prognosi rispetto a quelli con spessore maggiore.
- Presenza di ulcerazioni. tumori ulcerati tendono a essere più aggressivi di quelli non ulcerati.
- Grado di diffusione del tumore. Un melanoma diffuso ai linfonodi o ad altre parti del corpo ha una prognosi peggiore rispetto a uno localizzato.
Stadi
Classificazione del tumore primitivo
IA: senza ulcerazione e/o senza mitosi; Spessore di Breslow: T1 < 1 mm
IB: con ulcerazione e/o mitosi; Spessore di Breslow: T1 < 1 mm
IB: senza ulcerazione; T2 1-2 mm
IIA: con ulcerazione; T2 1-2 mm
IIA: senza ulcerazione; T3 2-4 mm
IIB: con ulcerazione; T3 2-4 mm
IIB: senza ulcerazione; T4 > 4 mm
IIC: con ulcerazione; T4 > 4 mm
Classificazione linfonodale
IIIA: micrometastasi; 1 linfonodo
IIIB: macrometastasi; 1 linfonodo
IIIA/B: micrometastasi; 2-3 linfonodi
IIIB/C: macrometastasi; 2-3 linfonodi
IIIB: in transit/satelliti senza linfonodi metastatici; 2-3 linfonodi
IIIC: + di 4 linfonodi/adenopatie massime/in transit/satelliti + secondarismi linfonodali
Classificazione sedi metastatiche
IV: M1a cute/sotocute (non in transit)/linfonodi distanti; LDH normale
IV: M1b polmone; LDH normale
IV: M1c viscerale; LDH normale – elevato
Melanoma maligno sopravvivenza: trattamento Stadio IA
Si tratta di un melanoma localizzato a basso rischio. Viene eseguito un intervento chirurgico per rimuovere il neo e una porzione di tessuto sano, generalmente 1-2 cm, intorno alla sede iniziale. Solitamente questa operazione viene eseguita in anestesia locale. In generale in questi casi non è necessario nessun trattamento adiuvante.
Melanoma maligno sopravvivenza: trattamento Stadio IB o II
Esiste una maggiore probabilità di diffondersi in altre parti del corpo. La rimozione chirurgica del melanoma è il primo approccio terapeutico. Per ridurre il rischio che il tumore si ripresenti in futuro viene eseguita una rimozione piuttosto ampia di tessuto sano attorno al neo.
In una percentuale variabile tra il 15 e il 35%, un melanoma in Stadio IIA si ripresenta dopo la chirurgia. Questa percentuale sale a 40-70% per melanomi di Stadio IIB e IIC. La probabilità individuale che questo accada dipende dalla profondità del tumore, dall’ulcerazione e dalla diffusione nei linfonodi circostanti.
Quando il chirurgo rimuove l’area estesa attorno al melanoma può decidere di rimuovere anche un linfonodo, chiamato linfonodo sentinella, per capire se il tumore si è diffuso ai linfonodi vicini al melanoma. Se il linfonodo sentinella è negativo per la presenza di cellule tumorali, non sarà necessario alcun trattamento ulteriore. Se invece è positivo, il medico potrebbe prospettare un’altra operazione per rimuovere altri linfonodi nelle zone limitrofe a quelle del melanoma.
Potrebbe venir considerata una terapia adiuvante (trattamento con interferone o immunoterapia).
Melanoma maligno sopravvivenza: trattamento Stadio III
Il melanoma di Stadio III (IIIA, IIIB e IIIC) è diffuso ai linfonodi locali e potrebbero essere presenti anche metastasi.
La rimozione chirurgica del melanoma è il primo approccio terapeutico. Per il melanoma di Stadio III è indicata l’asportazione completa dei linfonodi, indipendentemente dal tipo di metastasi presenti nel linfonodo sentinella.
In caso di metastasi, l’Oncologo eseguirà la valutazione di una possibile presenza di mutazioni (BRAF, NRAS e c-KIT). L’analisi dello stato mutazionale può risultare utile non solo per decidere quale terapia adiuvante intraprendere, ma anche per valutare la possibilità di essere inseriti in uno studio clinico.
La terapia adiuvante, basata sull’utilizzo di immunoterapia con interferone a basse o alte dosi, radioterapia in casi selezionati o target therapy nel contesto di studi clinici, ha lo scopo di ridurre il rischio di recidiva e prolungare la sopravvivenza.
Melanoma maligno sopravvivenza: trattamento Stadio III inoperabile o IV
Un melanoma in Stadio III inoperabile o IV (avanzato) significa che il tumore è diffuso dalla sede di partenza ad altre parti del corpo. Il melanoma potrebbe essere in stadio avanzato già al momento della diagnosi, oppure ripresentarsi in altre parti del corpo dopo una precedente diagnosi e trattamento. Un tumore che è diffuso in un’altra parte del corpo si definisce tumore secondario o metastasi.
La chirurgia può essere riservata come opzione terapeutica in pazienti che presentano una singola lesione metastatica viscerale, un numero limitato di metastasi, in particolare a livello dei tessuti molli e/o linfonodi o per la rimozione di lesioni secondarie sintomatiche.
Fino a poco tempo fa lo scopo del trattamento del melanoma metastatico poteva considerarsi quasi esclusivamente palliativo dato che i chemioterapici a disposizione hanno dimostrato nel corso degli anni un effetto limitato e non curativo nella maggior parte dei casi. Negli ultimi anni il progressivo affermarsi di nuovi farmaci ha consentito di osservare vantaggi in termini di sopravvivenza, come nel caso dell’ipilimumab e del pembrolizumab.
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