Come coltivare il lampone: la specie oggi maggiormente coltivata deriva dalla pianta spontanea europea Rubus idaeus che presenta frutti prevalentemente rossi ma anche gialli o ambrati. E’ coltivabile in ogni ambiente climatico italiano, perché cresce spontaneamente fino a quote di 1.500-1.800 m.
La pianta è un cespuglio di 70-80 cm di altezza (ma può raggiungere anche i 2 metri). Le radici, di tipo fascicolato, rappresentano la parte perenne della pianta. L’arbusto è interamente ricoperto da numerose e tenere spine. Le foglie sono caduche, composte da 3-5 foglioline ovali e seghettate, di colore verde scuro, e presentano la pagina inferiore bianco-argentea. I fiori, bianco-rosati, sono riuniti in radi grappoli terminali o laterali e si presentano scalarmente da maggio a luglio.
Il frutto, chiamato sindrupa, è rappresentato da numerose piccole drupe rosse raccolte attorno a un ricettacolo che rimane sulla pianta quando, a maturità, si distaccano i frutti. Ciascuna drupeola contiene un minuscolo seme (che può dar fastidio al momento del consumo, soprattutto in cultivar con poca polpa). Il colore va dal rosa pallido al rubino, fino al rosso carico quasi violaceo.
Varietà
Esistono varietà unifere, cioè che producono una sola volta all’anno e che portano i frutti sui tralci dell’anno precedente, e varietà bifere comunemente chiamate rifiorenti. Queste ultime producono una prima volta in autunno sull’estremità dei germogli dell’anno e, nell’estate successiva, sui germogli laterali del ramo che aveva prodotto nell’autunno precedente.
Come coltivare il lampone: clima e terreno
Il lampone sopporta bene le basse temperature invernali e le elevate temperature estive, purché l’acqua non scarseggi. Il lampone è una pianta che, grazie alla sua rusticità, si adatta a terreni di natura differente ma per ottenere il massimo della produzione richiede un terreno fresco, organico, tendenzialmente acido.
E’ una specie nitrofila, cioè si avvantaggia delle concimazioni a base di azoto, in particolare dal letame (acquista su Amazon) o dai concimi organici (compost, terricciati, ecc.)(acquista su Amazon) che migliorano anche la struttura del terreno.
La rigogliosa crescita dei polloni che si sviluppano lateralmente può rendere la pianta infestante, ma consente una durata illimitata della coltivazione.
Come coltivare il lampone: coltivazione
La riproduzione avviene in autunno, trasferendo qualche pollone radicato nel nuovo sito di impianto.
Il lampone non ha problemi di propagazione, radicando con estrema facilità e dando origine a numerosi polloni, ognuno dei quali è, potenzialmente, una nuova piantina; quindi, non c’è bisogno d’innesto.
Le piante autoradicate, ottenute anche per talee legnose o erbacee, devono però offrire anche sufficienti garanzie di sanità (specie per quanto riguarda l’assenza di virosi). Si trapiantano, appunto, in autunno, subito dopo la caduta delle foglie, in luogo soleggiato, possibilmente non esposto a gelate primaverili o venti freddi (se in zona collinare-montana).
Non bisogna preoccuparsi della distanza perché, dopo un paio di anni, si saranno formati tanti polloni da rendere indispensabile un loro drastico diradamento, con tagli di asportazione alla base, se non si vuole avere una siepe o un boschetto fitto dove la fruttificazione diverrebbe scadente.
Le piantine vengono poste a dimora in buchette o in fossette (se l’impianto è a file) larghe circa 50-60 cm e profonde 20-25 cm. In fondo alle fossette andrebbero posti letame ben maturo e poi terreno fine arricchito di perfosfato e un po’ meno di solfato potassico.
La piantina va poi raccorciata a 15-20-30 cm da terra, lasciando cioè poche gemme, al fine di evitare che si abbia una parziale fruttificazione fin dall’anno di impianto (le gemme fiorifere sono infatti nei tratti mediani e distali dei rami).
Se non si è in grado di farla in autunno, la piantagione può essere rinviata all’anno successivo, in marzo.
L’impianto può avere presumibilmente una durata di almeno 10-12 anni e per mantenerlo ben efficiente ogni anno, oltre a una corretta potatura, occorre una buona concimazione a base di concimi azotati.
Dato che l’apparato radicale è molto superficiale, in primavera sarebbe bene ricoprire il terreno con una pacciamatura di paglia (acquista su Amazon), torba o letame (acquista su Amazon); va bene anche l’erba di rasatura del prato, che mantiene il terreno fresco, limitando l’evaporazione e ritardando l’epoca in cui cominciare l’irrigazione, che, in caso di siccità, è comunque necessaria.
Potatura
In un orto-frutteto familiare è sempre meglio ricorrere alle varietà rifiorenti in quanto consentono di avere a disposizione frutti per un lungo periodo dell’anno. Su queste varietà si praticano due interventi di potatura consistenti: in inverno si elimina per tre quarti la parte di ramo che ha prodotto frutti e che si riconosce facilmente per la presenza dei ricettacoli, i residui della fruttificazione. In estate, dopo la produzione, si asporta il ramo che ha fruttificato (lo stesso che era stato cimato nell’inverno precedente) tagliandolo alla base, rasente al terreno.
Dalle radici sorgeranno nuovi polloni che occorre lasciare interi, in entrambe le epoche di intervento. Questi nuovi germogli, infatti, sono quelli che daranno i frutti una prima volta in autunno (e poi verranno cimati) e una seconda volta nell’estate successiva.
Per le varietà unifere il taglio invernale rasente il suolo interessa tutti i tralci che hanno prodotto mentre si conservano un certo numero di germogli nuovi (7-8 per ogni metro quadro) per la produzione successiva. A fine inverno da questi ultimi viene asportata la parte apicale, riportandoli a un’altezza di circa 1,5-1,6 m. Acquista su Amazon le cesoie per potatura
Video: Potatura primaverile dei lamponi (by Bonduelle Italia)
Come coltivare il lampone: raccolta e conservazione
La produzione può raggiungere il chilogrammo per metro quadro. I frutti sono estremamente delicati e deteriorabili e per questo conviene sempre raccoglierli quando sono ben asciutti. Si staccano dal ricettacolo quando è ben maturo e assumono una colorazione rosso intenso.
La raccolta avviene in modo scalare nel periodo tra metà giugno e fine luglio per le varietà unifere, mentre per le rifiorenti è di tipo continuo, nel periodo tra giugno e novembre. La raccolta del lampone deve essere fatta con passaggi frequenti (ogni due giorni), ciò permette di staccare frutta al giusto grado di maturazione.
I frutti di lampone si prestano bene alla surgelazione, alla trasformazione in marmellate e gelatine e al consumo fresco.
Come coltivare il lampone in vaso
Fra le migliori varietà rifiorenti a frutto giallo figura la Fall Gold, mentre fra quelle a frutto rosso la September e la Heritage. La varietà Magnific Delbard dà un solo raccolto, ma i suoi frutti rossi sono straordinariamente grossi.
Si può coltivare soltanto nelle zone con clima fresco e mediamente umido, e in posizioni a mezz’ombra.
Va messo a dimora a partire da novembre e fino a febbraio (le piante si possono acquistare anche a radice nuda) in un vaso largo 45 cm.
Il terriccio deve essere di medio impasto (acquista su Amazon), leggermente acido e ben drenato. Le irrigazioni devono essere costanti, evitando i ristagni d’acqua. Quando le piante sono in riposo vegetativo, vanno tagliate alla base, in questo modo saranno più produttive. Hanno bisogno di un’abbondante concimazione organica (acquista su Amazon) all’inizio della primavera.
I frutti maturano in giugno e, nelle varietà rifiorenti, anche da agosto a metà ottobre. Per coglierli, si stringe delicatamente il frutto maturo fra le dita e si tira verso il basso.
Come coltivare il lampone: malattie e parassiti
I lamponi sono soggetti a varie malattie: da virus, contro le quali non c’è altro sistema di difesa che l’acquisto di piante esenti, e da crittogame, come la botrite, e da insetti e acari, da combattere con trattamenti specifici.
Lamponi: uso in cucina e proprietà terapeutiche
Il lampone viene consumato al naturale, nelle macedonie ma anche per la preparazione di marmellate, sciroppi e per aromatizzare liquori, yogurt, dessert. Quando si acquistano, vanno conservati in frigo per non più di 3 giorni, altrimenti possono essere congelati e, in questo caso, sono da utilizzare entro 1 anno. Lavateli bene, fateli asciugare e metteteli negli appositi sacchetti da freezer.
Il lampone è un frutto ricco di polifeni utili a proteggere e rinforzare i vasi sanguigni; la vitamina C, invece, rinforza il sistema immunitario, e aiuta a combattere le infiammazioni delle vie respiratorie. Il lampone viene anche utilizzato come lassativo e diuretico naturale e, il suo l’infuso, può essere utilizzato per contrastare dolori allo stomaco, infiammazioni e stati febbrili. Viene spesso consigliato anche durante la gravidanza per fornire al feto i sali minerali, ma è utile anche a rilassare l’utero preparando la donna al parto.
Aiuta a perdere peso: i lamponi sono un valido aiuto per dimagrire in quanto, il contenuto di fibre, aumenta il senso di sazietà facendoci mangiare di meno, inoltre i sali minerali ci aiutano a liberarci dalle tossine e dai liquidi in eccesso, facendoci sentire meno gonfi.
Combatte i tumori: questa importante proprietà è dovuta principalmente agli antociani e all’acido ellagico, contenuto soprattutto nei lamponi neri. Sono due potenti antiossidanti che aiutano a prevenire i tumori, principalmente quelli che colpiscono l’intestino.
Toccasana per la pelle: ha proprietà antiage, grazie soprattutto alla vitamina C e alla vitamina A che hanno potere antiossidante e aiutano la pelle a restare soda e compatta più a lungo perché stimolano la produzione di collagene. Inoltre gli impacchi con le foglie di lampone sono un ottimo rimedio per lenire la pelle irritata e arrossata.
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