Come coltivare il fico: il fico è una specie molto pollonifera, tanto da trasformarsi spesso in arbusto. Ha tronco liscio e grigio, rami flessuosi ma robusti. Sia questi sia le foglie o i frutti, quando vengono staccati, emettono un lattice bianco. Le foglie sono grandi, a 3 o 5 lobi anche sulla stessa pianta, coriacee, ruvide e pelose. I frutti sono infiorescenze a ricettacolo a forma di trottola, di colore verde o nero a maturità.
Varietà
Tra le varietà:
- Brogiotto bianco: ottima cultivar, molto diffusa. La produzione si concentra sui fichi veri, pressoché assenti i fioroni.
- Brogiotto Nero: come il bianco, ma con frutti scuri.
- Dottato: è fra le varietà più diffuse in Italia. Produce frutti grossi e dolci che a maturità si presentano giallastri. Raramente compaiono i fioroni.
Come coltivare il fico: clima e terreno
Pianta mediterranea, soffre il freddo: nelle regioni settentrionali può essere coltivata solo in posizioni riparate. A -10 °C l’intera pianta può morire. La pioggia è dannosa quando la pianta è carica di frutti. Foglie e frutti subiscono scottature se l’insolazione è intensa.
Allo stato selvatico vive in zone impervie; si adatta bene a suoli ciottolosi, sciolti e poveri. Sopporta comunque ogni tipo di terreno, a eccezione di quelli argillosi e impermeabili.
Come coltivare il fico: coltivazione
Viene allevato in forma naturale, in alternativa si può scegliere il vaso a 4 branche.
Si riproduce facilmente staccando i polloni radicati che annualmente spuntano alla base del fusto, o anche per talea di rami di 2-3 anni, lunghe 30-50 cm. (la riproduzione per seme è scelta molto di rado).
In vivaio si trovano astoni innestati con le varietà migliori. L’impianto è autunnale e la produzione ha inizio al terzo-quarto anno. La massima produzione è raggiunta intorno ai 30 anni per poi decrescere; verso i 60 anni la pianta muore.
Concimazione e irrigazione: buone dosi di letame (acquista su Amazon) favoriscono sviluppo e produzione. Le piante altamente produttive richiedono somministrazioni idriche durante il periodo di maturazione dei frutti. In assenza di possibilità di innaffiare, sarchiare spesso il terreno. Irrigazione orto: acquista su Amazon
Potatura: il fico non ama gli interventi di taglio. Le ferite si rimarginano con difficoltà anche per la fuoriuscita di lattice dalle ferite. Si eliminano quindi solo i rami rotti e secchi. Acquista su Amazon le cesoie per potatura
Video: Potatura del fico (by StockerGarden)
Come coltivare il fico: raccolta e conservazione
Fruttifica in epoche diverse, più volte l’anno: a giugno maturano i fichi “fioroni” o “primaticci” che compaiono sui germogli e all’ascella delle foglie nell’autunno dell’anno precedente. I fichi veri, detti anche “forniti”, compaiono sulla pianta a primavera e maturano ad agosto-settembre. Quelli che maturano in ottobre vengono chiamati “tardivi” e “cimaruoli”. Alcune varietà, considerate “unifere” producono solo quelli veri.
Durante la raccolta si deve prestare attenzione ed evitare di distruggere il peduncolo e a rovinare la buccia, dal momento che, una volta giunti a maturazione, i siconi sono molto delicati.
Per l’essiccazione, i frutti aperti vanno fatti asciugare al sole per alcuni giorni. A livello industriale si disidratano con radiazioni ionizzanti. I frutti freschi durano un mese a 0 °C in alta umidità; i fichi raccolti qualche giorno prima di consumarli sono più dolci.
Video: Raccolta dei fichi (by CasaATuttoNet)
Come coltivare il fico: malattie e parassiti
Marciume radicale: in terreni pesanti la pianta viene attaccata da un fungo che causa marcescenza delle radici. La parte aerea deperisce, le foglie ingialliscono e la pianta muore. Non ci sono cure, l’unica strategia è la prevenzione, preparando il sito d’impianto con un buon drenaggio.
Altra minaccia per il fico è la mosca della frutta, un parassita le cui larve scavano delle gallerie all’interno della polpa dei siconi, fino a farli marcire. Pericolose sono anche le cocciniglie, che vanno ad attaccare i rami e il tronco dell’albero.
Generalmente, le avversità che possono interessare la pianta di fico si possono contenere con sistemi meccanici, ovvero delle spazzolature su tronco e branche, oppure con trattamenti con olio minerale da eseguire in primavera.
Fichi: uso in cucina e proprietà terapeutiche
I fichi sono ottimi consumati freschi, naturalmente, e sono molto usati anche come antipasto uniti a prosciutto o a melone.
I fichi secchi possono essere invece consumati tali e quali, farciti con mandorle, noci, nocciole e pinoli, ricoperti di cioccolata o aromatizzati con limone, cedro, alloro, chiodi di garofano, semi di finocchio e stecche di cannella. In alternativa possono essere avviati alla trasformazione industriale per la distillazione o per l’ottenimento di confetture, sciroppi, gelatine e bevande a diversa gradazione alcolica.
Dal frutto, inoltre, viene estratto il lattice, il quale anticamente veniva impiegato per l’ottenimento del caglio vegetale, al posto del caglio animale, per la produzione dei formaggi. Il lattice infine contiene un enzima chiamato ficina, il quale trova un’applicazione farmaceutica.
Il fico è un frutto molto nutriente e lassativo, usato nell’alimentazione umana sia come frutto fresco dolce e rinfrescante, o come frutto secco particolarmente serbevole. Nell’alimentazione dei neonati, i frutti possono essere utilizzati per fornire il calcio ai bambini con allergie al latte bovino. Una dieta a base di fichi può prevenire l’insorgenza di cancri e rallentare lo sviluppo di carcinomi.
Dai frutti possono essere estratte anche le pectine che, nella medicina popolare e tradizionale, trovano un utilizzo proficuo per evitare l’occlusione delle arterie e prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari.
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