La celiachia, ormai, è entrata a far parte delle nostre vite: sempre più persone scoprono di soffrire di questa malattia che danneggia l’intestino tenue, a causa di un malassorbimento delle sostanze nutritive contenute negli alimenti. I soggetti celiaci manifestano una grave intolleranza al glutine, una proteina presente nel grano e, anche se in minima quantità, in prodotti e alimenti di vario genere.
La celiachia è conosciuta fin dal primo secolo dopo Cristo, nonostante la scoperta del suo legame con il glutine sia avvenuta solo negli anni ’40. I Paesi più colpiti sono quelli del Nord Europa e, per quanto riguarda l’Italia, si continuano a registrare nuovi casi anno dopo anno.
Celiachia: il glutine
Il glutine è una particolare proteina presente non solo nel grano, ma anche in altri cereali come avena, granfarro, segale e frumento. Di per sé non ha caratteristiche altamente nutrienti, ma rappresenta una sorta di collante naturale che compatta i cereali amalgamati nella farina, conferendo al pane e agli impasti elasticità e morbidezza.
Cosa succede quando si introduce il glutine?
Il sistema immunitario di una persona intollerante al glutine, reagendo a questa proteina, danneggia e annienta i villi intestinali, protuberanze situate nella mucosa dell’intestino. E sono proprio i villi intestinali che hanno il compito di assorbire le sostanze nutritive che andranno poi a finire nel circolo sanguigno. Se non trattata, la celiachia può portare a una grave malnutrizione, alla perdita di altre sostanze nutritive (es. calcio) e alla comparsa di ulteriori malattie come calcoli renali, anemie, osteoporosi, ecc.
Spesso questa patologia si manifesta in seguito a particolari condizioni dell’individuo (stress, parto, infezioni ecc.) ma diversi studi hanno dimostrato che la trasmissione avviene principalmente per via genetica. Se, per esempio, un genitore scopre di avere la celiachia, la probabilità che la trasmetta al figlio è molto alta.
Celiachia: sintomi
Un tempo si credeva che la celiachia fosse una malattia infantile; in effetti, è molto frequente nei neonati e nei bambini, ma colpisce in ugual modo anche gli adulti. I sintomi sono differenti secondo il soggetto interessato: la durata dell’allattamento al seno e l’età in cui si inizia ad assumere determinate quantità di glutine contribuiscono al manifestarsi o meno della patologia.
Gonfiori addominali, vomito, affaticamento e perdita di peso sono solo alcuni dei disturbi che fanno pensare a una sospetta celiachia. La Celiachia è caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo, che va dalla diarrea profusa con marcato dimagrimento, a sintomi extraintestinali, all’associazione con altre malattie autoimmuni. A differenza delle allergie al grano, la Celiachia non è indotta dal contatto epidermico con il glutine, ma esclusivamente dalla sua ingestione.
Celiachia: diagnosi
Il primo esame per comprendere se si è affetti da malattia celiaca è sicuramente il prelievo di un campione di sangue. Nella prima fase della diagnosi il medico curante valuta con attenzione le risposte del soggetto intollerante che ha seguito una dieta priva di glutine. Se i sintomi persistono e si ha bisogno di informazioni più approfondite, è consigliata una biopsia, cioè l’asportazione di una piccola parte del tessuto intestinale per visionare in che modo sono stati danneggiati i villi.
Celiachia: trattamento
Una dieta priva di glutine migliora infiammazioni e fastidi dovuti alla celiachia dopo alcune settimane. Un’alimentazione priva di glutine, infatti, porta spesso a un rapido miglioramento. Non appena si rinuncia agli alimenti contenenti glutine, la mucosa intestinale inizia a rigenerarsi. Fortunatamente un celiaco non deve assumere alcun tipo di farmaco, la cura in pratica, consiste nell’osservare una dieta senza glutine rigorosa a vita.
Il soggetto celiaco deve informarsi scrupolosamente su tutti i cibi che contengono o meno il glutine in modo da tenere sotto controllo la propria alimentazione ed evitare la ricomparsa dei disturbi.
Celiachia: quali alimenti si possono mangiare?
In natura esistono cibi privi di glutine come il riso, il mais, la carne, il pesce, le uova, oltre alla frutta e alla verdura. Anche le aziende alimentari si stanno organizzando per offrire una maggiore varietà di alimenti dedicati alle persone celiache; in commercio, infatti, esistono numerosi prodotti contrassegnati dalla caratteristica “spiga di grano barrata” che garantisce la totale assenza della proteina responsabile della celiachia.
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