Vaccino parotite singolo: il vaccino Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) contiene versioni indebolite di virus vivi del morbillo, della Parotite e della Rosolia. La vaccinazione può essere eseguita in tutta la popolazione, anche nei soggetti che avessero superato la singola malattia naturale.
La combinazione dei tre agenti comporta la stessa alta percentuale di sieroconversione corrispondente o superiore a quella che si otterrebbe con l’uso di un singolo componente. Non sono disponibili vaccini monovalenti.
Vaccino parotite singolo: procedimento
Il vaccino viene somministrato in due dosi, a una distanza di almeno 28 giorni l’una dall’altra. Secondo il calendario vaccinale italiano, nei bambini la prima dose viene eseguita a partire dai 12 mesi compiuti e comunque non oltre i 15 mesi d’età. La seconda viene attualmente effettuata a 5-6 anni, contestualmente al richiamo di vaccino Dtap (difterite-tetano-pertosse acellulare).
La vaccinazione può essere effettuata a qualunque età: è raccomandata per i bambini oltre i due anni di età, i ragazzi e gli adulti che non sono stati vaccinati in precedenza.
Si somministra per via sottocutanea, nella parte esterna e superiore della coscia in caso di bambini con meno di 12 mesi di vita e nell’area superiore ed esterna del braccio nei bambini di età superiore ai 12 mesi.
La vaccinazione, come per tutti i vaccini vivi attenuati, non viene eseguita se i soggetti presentano deficit immunitario o se sono in terapia immunosoppressiva (corticosteroidi, farmaci antitumorali o antirigetto), nelle donne in gravidanza o che vogliono esserlo nel mese successivo alla vaccinazione. Inoltre, non possono essere vaccinate le persone che abbiano già avuto reazioni allergiche gravi a questi vaccini o ai loro costituenti (gelatina e neomicina).
Il vaccino conferisce un’immunità persistente nel tempo e induce, in più del 95% dei soggetti sottoposti ad esso, la comparsa degli anticorpi. È disponibile trivalente, cioè associato con i vaccini antimorbillo e antirosolia (Mpr).
Vaccino parotite singolo: effetti collaterali
Effetti collaterali attribuiti al vaccino contro la parotite sono rari (in 8 casi su dieci non si manifestano). Se compaiono, sono generalmente di tipo locale (arrossamento e gonfiore trattabili con impacchi freddi e paracetamolo). Sono state registrate lievi infiammazioni nel punto dell’iniezione, modeste eruzioni cutanee (1 bambino su 20), tumefazione delle parotidi (1-2%), ingrossamento dei linfonodi, gonfiore delle articolazioni.
Si sviluppa febbre fino a 38,5 gradi C nel 10% circa dei vaccinati, di solito tra cinque e dodici giorni dalla vaccinazione. Se la febbre dura più di 48 ore è bene chiamare in medico, perché potrebbe avere una causa diversa dalla vaccinazione.
Molti bambini sono già protetti dopo la prima dose, dunque le reazioni sono 10-20 volte meno frequenti quando si effettua la dose di richiamo. In 3 bambini ogni 10 mila si possono osservare convulsioni febbrili.
Effetti collaterali più gravi:
- Riduzione delle piastrine nel sangue: 3 bambini ogni 100 mila.
- Reazioni allergiche di tipo anafilattico, con gonfiore della bocca, pressione bassa, difficoltà respiratorie e shock: 1 caso su 1 milione.
- Convulsioni da febbre alta: tre casi su 10 mila.
- Casi di encefalite: mai.
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