Un amore sbagliatoCiao Roberto,
sono qui sul tuo sito da più di tre ore ormai, ho letto e riletto le tue parole e sento che forse le mie domande potranno finalmente trovare una risposta.
 Sono molto lontana da te, dal saper cercare la verità, mi sento molto terrena, legata a condizionamenti, paure, emozioni negative.


Hai parlato di sentimenti, di come la rabbia, il rancore, la non comprensione possano portare verso la strada opposta alla ricerca della verità.
 Io vivo questi sentimenti ogni giorno, verso il mio ex marito che mi ha fatto del male per anni, violenze sia fisiche che (soprattutto) psicologiche, senza sosta. Sono arrivata a pensare che forse sarebbe stato meglio non vivere, ho pensato al come fare per morire senza soffrire ancora, ma una volta toccato il fondo, sono riuscita a uscirne solo pensando a mio figlio, che è cosa più importante della vita stessa.

Ho odiato quest’uomo per come è riuscito ad annientarmi, e me stessa per averglielo permesso. Sono riuscita con tanta fatica dopo anni a chiedere la separazione, e ora, che sto cercando lentamente con molto lavoro interiore di riacquistare un po’ di serenità, devo scontrarmi ogni giorno, ancora, con lui e con i sentimenti negativi che provo per lui, perché non so come affrontare il fatto che per fare del male a me, ora che non ha nessun appiglio, fa del male deliberatamente a nostro figlio, che per ordine del giudice, può vedere più volte la settimana.


Non ho elementi per combatterlo in via legale, dopotutto non commette nessun reato per la legge, ma sta distruggendo sistematicamente la piccola mente del bimbo (martellandolo con cattiverie di ogni tipo nei miei confronti), che sta crescendo confuso e con il rancore nel cuore. Vorrei riuscire a combattere la cattiveria, ma riesco solo a provare sentimenti negativi. La rabbia mi avvolge, e sento che appropriandosi di me, fa suo anche il bambino, ma non so come uscirne.

Vorrei essere così forte da non lasciarmi toccare dalle sue cattiverie, ma (e lui lo sa bene) tutto ciò che riguarda mio figlio, nel bene e nel male, mi tocca profondamente.
 L’ho perdonato infinite volte, ma i suoi attacchi riguardavano sempre la mia persona. Ora che per attaccare me fa star male suo figlio… no, non posso perdonarlo, non ci riesco.
 Voglio essere una madre positiva, voglio dare a mio figlio la possibilità di scelta, non voglio che assorba solo sentimenti negativi.
 Non so da dove partire, cosa fare… Come posso combattere la prepotenza, l’inganno, la falsità senza che la rabbia mi prenda?

Ti ringrazio per la risposta che vorrai darmi.

Alessandra

Ciao Alessandra, non devi combattere, devi “comprendere”.

La colpa non esiste. Credi che se il tuo ex marito potesse scegliere di essere diverso da quel che è, più amorevole, comprensivo, umano non lo farebbe? C’è un elemento essenziale che vi accomuna: siete entrambi vittime di automatismi che vi dominano. 
Lui non avrebbe potuto sposare che una donna dalle tue caratteristiche: programmata per sopportare ogni genere di angherie; tu non avresti potuto far altro che ritrovarti a convivere con un uomo simile a lui: incurante delle altrui esigenze e incline a detestabili pratiche manipolatorie.

Ma come non si può imputare alcuna responsabilità a te per le tue incresciose tendenze masochistiche, così non è ascrivibile alcuna colpa a lui per i deprecabili impulsi sadici a cui non riesce a sottrarsi.
 Tu sei stata forte e sei riuscita ad aver ragione in parte delle tue pulsioni autolesionistiche, lui non è stato altrettanto fortunato e ne è tuttora vittima incolpevole.

Anche ora, il tuo ex preme un bottone e tu di colpo precipiti dentro una botola che si spalanca all’interno della tua mente, nel cadere cerchi un appiglio tra i tuoi pensieri, abbassi inavvertitamente una leva, e in lui si attiva puntualmente un altro dei suoi consueti meccanismi scellerati.

Tutto automatico, la colpa non esiste.
 Se potessimo, sceglieremmo tutti di essere virtuosi e amorevolmente felici, non prepotenti e violenti. Se il tuo ex mantiene le sue devianze caratteriali, è soltanto perché non ha scelta. Ne è vittima, e non deve essere divertente trovarsi nei suoi panni.
Ami tuo figlio? Allo stesso modo dovresti Amare il tuo ex (Amore puro, non devi riallacciare i rapporti).

Tuo figlio sta assimilando violenza da una parte e rabbia dall’altra, se crescendo divenisse astioso e aggressivo che colpa ne avrebbe? Sarebbe una logica conseguenza se un giorno la sua futura moglie (tua nuora), al limite della sopportazione, chiedesse la separazione, provasse risentimento nei suoi confronti e temesse per la cattiva influenza del marito sui propri bambini. Ma tu, conoscendo i motivi che hanno reso tuo figlio un despota, lo odieresti? O, al contrario, consapevole della sua totale innocenza, lo ameresti ancora di più?
Per il tuo ex sono valide le stesse considerazioni: anche lui è stato un bambino e non ha avuto nessuno da cui apprendere ad amare veramente (come accadrà, al contrario, a tuo figlio grazie a te, se farai prevalere l’Amore sulla rabbia)…

Questa articolata premessa solo per aiutarti a osservare le cose dalla giusta prospettiva e per prepararti a trasformare la tua rabbia in Amore. Le soluzioni sono efficaci soltanto se allineate alla realtà, altrimenti non funzionano. E la realtà che devi comprendere chiaramente e accettare è che il tuo ex, come chiunque altro, non ha potuto far altro che diventare ciò che è, senza alcuna colpa, così come potrebbe accadere a tuo figlio o ai figli di chiunque altro.

“Il tuo ex marito non ha colpe, dunque la tua rabbia è priva di senso”: questo è l’assunto di base cui fare riferimento per dipanare con successo il bandolo della tua vita affettiva.

La soluzione, dunque? Amore.

Solo l’Amore vero, puro, ha il potere di dissolvere alla radice ogni problema.
Tra la violenza e l’acredine del (l’incolpevole) padre e l’Amore elevato e nobile della madre non vi è dubbio su quale sentimento prevarrà nel tempo in tuo figlio.
E se il tuo ex marito percepirà Amore sincero in te, col tempo ne verrà anch’egli toccato e trasformato.
Se ti elevi a un livello di consapevolezza superiore a quello al quale il tuo ex agisce, i suoi assalti psicologici non ti sfioreranno più. Lui lo avvertirà, all’inizio scalcerà come un bambino cui hanno sottratto i giocattoli prediletti (in questa fase difficile dovrai mantenere la calma e perseverare con determinazione nel tuo atteggiamento di Amore), ma poi smetterà di torturarti e si arrenderà, soggiogato dalla tua rinnovata forza interiore e purezza d’animo.

Il primo passo da compiere è, dunque, assorbire questa verità, farla tua, ripeterla, meditarci sopra fino a metabolizzarla…: “Il tuo ex non ha colpe, è vittima anch’egli delle sue efferatezze”.

A questa convinzione di base (senza la quale non puoi farcela), puoi affiancare alcuni stratagemmi pratici che ti aiutino a dissolvere la rabbia ogni qualvolta emergerà o sentirai che è sul punto di affiorare. Ad esempio:

–  ripetiti che è solo un bambino sfortunato (è soltanto una macchina inceppata: se un masso rotola verso di te cerchi di schivarlo ma non provi risentimento verso di esso!);

–  respira profondamente e interrompi i pensieri negativi rivolgendo la tua attenzione ad altro;

–  interrompi i pensieri negativi attraverso una semplice tecnica meditativa: concentrati esclusivamente sulla respirazione, sull’aria che entra ed esce dal naso. Puoi 
farlo seduta comodamente, o sdraiata o, anche, estemporaneamente, in piedi.

–  impegnati in una breve sessione di ginnastica aerobica, o jogging, nuoto, danza, 
o qualsiasi altra attività fisica possa favorire uno stato d’animo rilassato;

–  immagina come reagirebbe, ad esempio, Francesco d’Assisi. Ispirati a lui e imita la sua reazione d’Amore (che non è conseguenza del perdono, ma della consapevolezza che la colpa non esiste);

–  qualsiasi altro espediente tu conosca perché già utilizzato in passato per non cede
re alla rabbia e al risentimento.

Questi accorgimenti ti saranno utili fino a quando le reazioni meccaniche di rabbia, semplicemente, non si origineranno più.

Ce la farai sicuramente, sei molto in gamba e colma di amore e hai già fatto tanto…
Ci vorrà del tempo, persevera senza arrenderti mai, e se a volte si rivelerà dura e ti imbatterai in un umano cedimento, non preoccuparti, e, senza scoraggiarti, riprendi appena possibile il tuo percorso d’Amore… (Devi amarlo sul serio, altrimenti non funzionerà! Sia il tuo ex che tuo figlio percepirebbero chiaramente i sentimenti di rabbia che cerchi inutilmente di mascherare! Se il tuo dovesse essere soltanto un atteggiamento forzato di amorevolezza non servirà a nulla :).

Riepilogo:

Se prevarrà l’Amore: in tuo figlio, in te stessa, nel tuo ex marito, si farà strada una gioia sempre più intensa e profonda…
 Se vincerà la rabbia: in tuo figlio, in te, nel tuo ex, avrà il sopravvento il dolore…

Leggi libri di maestri e saggi (Eckhart Tolle, Adyashanti, Mooji, Osho, Wayne Dyer, Gary Zukav, ecc.), ti aiuteranno a muoverti verso una consapevolezza più elevata e a esplorare territori dove l’Amore regna incontrastato…

Un giorno ringrazierai il tuo ex marito per averti “costretta” a conoscere l’Amore vero e una dimensione di gioia di cui non sospettavi l’esistenza. E lui ringrazierà te per averlo aiutato nella lotta estenuante con i demoni che gli divorano l’anima…

Ciao Alessandra 😀

Roberto


Ciao Roberto, ciao Alessandra.


Alessandra, ho letto la tua lettera e scrivo per confermarti, per confortarti, perché tu legga da chi ha vissuto e vive un’esperienza simile alla tua.

Hai toccato il fondo scrivi, cosa è il fondo? Il fondo è capire che siamo tutti su una giostra, ma nessuno ha scelto di starci.
 Il fondo è rendersi conto che non ci sono né colpevoli né vittime in quanto nessuno, ma proprio nessuno, è in grado, fin quando rimane ad un basso livello vibratorio, di modificare il proprio comportamento. Né carnefici né vittime, nemmeno i grandi tiranni della storia, nemmeno loro sono colpevoli, non hanno potuto scegliere.

Il fondo è quando ti rendi conto che nemmeno tu, benché ti renda perfettamente conto della situazione che vivi, puoi modificarla: lui è un violento e tu sei una vittima, se cerchi un altro uomo, fin quando rimani una creatura inconsapevole, troverai un altro carnefice, che è a sua volta una vittima…

Il mio fondo è stato rendermi conto di questo, di essere parte di un gioco con regole già scritte alle quali non potevo sottrarmi. Quale risposta? Inizialmente l’odio, il desiderio di autodistruzione, la morte sembrava l’unica via d’uscita.
 Poi capire pian piano che l’odio non ha senso perché non ci sono colpevoli, distrugge al massimo chi lo prova.
L’unica soluzione è l’amore, quello che viene da te, quello che resta nei tuoi occhi e non cambia in relazione a persone e/o circostanze, è questo l’amore che genera il perdono, anzi dove c’è questo amore non c’è bisogno di perdono, perché non c’è colpa e non c’è condanna.

Ti assicuro che esiste, alcuni più fortunati come Roberto permangono in “un’immensa distesa di amore”, altri lo hanno visto, una volta soltanto, ma quella visione fugace ha dato una svolta ed un senso alla loro vita


Ciao

Arianna

Ciao Arianna 😉

Roberto (contatti)


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