tumore ai testicoli. I testicoli sono contenuti nello scroto, una sacca di pelle collocata sotto il pene. In essi ha luogo la produzione degli spermatozoi e di alcuni ormoni maschili (analogamente a quanto avviene nelle ovaie della donna).
Il cancro ai testicoli, soprattutto se diagnosticato precocemente e trattato in modo adeguato, presenta un’ottima prognosi. Risponde bene anche a radioterapia e chemioterapia di seconda linea.
I carcinomi del testicolo sono di origine germinale nel 95% dei casi e rappresentano circa l’1% di tutti i tumori maschili. Nei bambini e adolescenti la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è del 98%.
Nella metà dei casi, i tumori germinali sono “seminomi“: sono le cellule germinali (quelle che producono gli spermatozoi) che si trasformano in senso maligno. Si riscontrano più spesso intorno ai 40 anni e spesso si manifestano in una variante mista (in una combinazione con le cellule non seminali).
tra i tumori “non seminomi” troviamo: i coriocarcinomi, i carcinomi embrionali, i teratomi e i tumori del sacco vitellino (formazione anatomica che assolve alle funzioni nutrizionali di riserva).
Prognosi e terapia sono differenti in base alla tipologia di carcinoma.
Tumore ai testicoli: cause
Ad oggi, non ci sono certezze circa le cause che producono i tumori al testicolo. Sono stati individuati, però, alcuni fattori di rischio, i fattori, cioè, che aumentano la possibilità che il carcinoma si sviluppi.
- Esposizioni ad alte quantità di estrogeni durante la vita fetale. Elevati livelli di estrogeni in gravidanza possono favorire anche l’insorgenza di altre patologie quali l’infertilità, il criptorchidismo, l’atrofia testicolare, ecc., considerati a loro volta fattori di rischio delle neoplasie delle gonadi maschili.
- Predisposizione familiare. C’è un rischio maggiore di contrarre il tumore se un parente stretto ha già contratto la stessa patologia.
- Età. questo tipo di cancro è più comune negli uomini di età compresa tra i 20 e i 40 anni.
- Alcune sostanze (come i pesticidi).
- Infertilità. Gli uomini non fertili sviluppano il tumore 3 volte più spesso degli uomini fertili.
- Fumo di tabacco. Raddoppia il rischio di comparsa.
- Etnia. Gli uomini di razza bianca sono maggiormente soggetti a questo tipo di tumore.
- Sindrome di Klinefelter. Malattia genetica caratterizzata da un cromosoma X soprannumerario.
- Criptorchidismo. Condizione in cui uno o entrambi i testicoli non discendono nello scroto prima della nascita. Se il o i testicoli discendono prima dei 6 anni, il rischio di tumore diminuisce sensibilmente.
Tumore ai testicoli: sintomi
Spesso il cancro si manifesta con un nodulo, un testicolo di consistenza più dura o di dimensioni maggiori o minori, una sensazione di pesantezza al testicolo, brusca comparsa di dolore acuto.
Imparare a effettuare l’autoesame del testicolo può essere molto importante per una diagnosi precoce (alla stregua di come le donne imparano a farlo per il seno). E’ importante anche far controllare i bambini dal proprio pediatra, in modo da poter apportare una correzione dell’eventuale discesa incompleta dei testicoli entro il primo anno.
Tumore ai testicoli: diagnosi
La diagnosi viene eseguita tramite esame clinico e successivamente ecografia dello scroto. E’ utile rilevare la presenza di alcuni marcatori nel sangue (alfa-fetoprotenina e beta-HCG e lattiodeidrogenasi (LDH).
Se si sospetta la presenza di cellule tumorali, si procede con una biopsia e poi, eventualmente, con l’asportazione del testicolo. Dopo la rimozione, si procederà con ulteriori accertamenti, per verificare che non si siano sviluppate metastasi in altre zone del corpo.
Quando si individuano metastasi, si ricorre prima alla terapia chemioterapica e poi all’asportazione.
Possono essere necessarie TAC al torace o RMN addome e pelvi, per identificare sedi secondarie e linfonodi ingrossati. Generalmente, nel follow up, si aggiunge anche la PET
Tumore ai testicoli: trattamento
Grazie ai recenti progressi, il 90% dei carcinomi del testicolo sono trattati con successo.
Se il cancro è diagnosticato precocemente e ha intaccato solo il testicolo, la terapia di elezione è la chirurgia, con o senza radioterapia. Quando il tumore ha invece invaso altre zone del corpo, è necessario ricorrere alla chemioterapia, spesso molto efficace. A volte, dopo la chemioterapia si procede all’asportazione dei testicoli (rimpiccioliti dal trattamento con i farmaci).
Dopo la rimozione del testicolo, viene inserita una protesi, che permette di conservare un aspetto estetico naturale. Per preservare la possibilità di generare figli, è opportuno prelevare e conservare (in una banca del seme) campioni di liquido seminale.
Tumore ai testicoli: prevenzione
Non esistono programmi di prevenzione organizzati per questo tipo di patologia. I marcatori tumorali non sono utili per una diagnosi precoce. E’ essenziale, invece, imparare l’autopalpazione, notando con attenzione qualsiasi modifica abbia interessato lo scroto e i testicoli.
Ragazzi e adulti devono memorizzare la forma e l’aspetto dei loro testicoli, in modo che, esaminandoli circa una volta al mese, ne possano riconoscere le eventuali differenze. Fate ruotare il testicolo tenendolo con le dita e notate la presenza di noduli anomali.
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