Sterilizzazione gatta e post operatorio: i veterinari sono generalmente unanimi nel sostenere che ogni padrone scrupoloso e responsabile dovrebbe ricorrere a tale pratica. Essa presenta, infatti, molti vantaggi per la salute della gatta e per la convivenza con il padrone, ed è tra l’altro un efficace metodo per regolare il sovraffollamento felino e agevolare l’inserimento di gattini abbandonati in un ambiente domestico.
Sterilizzazione gatta e post operatorio: i vantaggi
Se effettuata nel periodo giusto, la sterilizzazione è un buon sistema per mantenere una gatta in buona salute in quanto elimina i rischi di:
- cancro alla mammella;
- piometria (un’infezione dell’utero potenzialmente mortale);
- cancro alle ovaie.
L’aspettativa di vita inoltre è maggiore in quanto le gatte sterilizzate vivono in media più a lungo.
Le gattine vanno sterilizzate prima dell’insorgere del primo calore, di solito intorno al sesto mese; il vostro veterinario saprà comunque indicarvi il periodo preciso.
La sterilizzazione semplifica la vita al proprietario e agevola la convivenza con la micia, che mostra un temperamento più tranquillo. Se non sterilizzate la vostra gatta accadrà che:
- resterà incinta se la farete uscire;
- anche se la terreste sempre al chiuso, attirerà i maschi con i suoi lamentosi miagolii e ci sarà comunque la possibilità che scappi o che un maschio entri in casa;
- avrà più probabilità di ferirsi a causa dei morsi ricevuti durante l’accoppiamento.
Sterilizzazione gatta e post operatorio: il controllo delle nascite
La sterilizzazione è una delle iniziative più importanti per regolare il sovraffollamento e sostenere il popolamento felino domestico. Secondo alcune stime, in Italia esisterebbero circa 1,5 milioni di gatti randagi; vi sono moltissime migliaia di gatti abbandonati destinati in larghissima parte a non trovare una casa malgrado la buona volontà e gli sforzi compiuti in tal senso dalle associazioni animaliste.
Già intorno al 4° mese di età, i gatti iniziano a essere sessualmente attivi e si accoppiano anche tra fratelli o membri della stessa famiglia. Una gatta può partorire fino a tre cucciolate l’anno che possono generare fino ad otto micetti ciascuna. Potrebbe arrivare ad avere decine di migliaia di discendenti in pochi anni.
Inoltre, l’affermazione secondo la quale sarebbe naturale far partorire una gatta almeno una volta prima di sterilizzarla, sarebbe per molti falsa. Gravidanza e parto, a detta di molti, non sono esperienze facili e non procurano benefici alla gatta.
Sterilizzazione gatta e post operatorio: intervento e decorso
Se si esclude un limitatissimo rischio relativo all’anestesia generale, la sterilizzazione (oltre a non presentare svantaggi), non comporta particolari problemi. E’ una semplice operazione chirurgica tramite la quale vengono rimossi gli organi sessuali del gatto in modo tale che non possa più riprodursi.
Alle femmine vengono rimosse le tube, l’utero e le ovaie (ovarioisterectomia).
L’intervento chirurgico di sterilizzazione della gatta può essere effettuato sia tramite tecnica endoscopica sia ricorrendo alla chirurgia mini invasiva, tecnica operatoria quest’ultima che consente una minimizzazione dell’incisione chirurgica e rende il periodo post-operatorio decisamente più sicuro (minori rischi di infezioni post-operatorie e di riapertura della ferita).
Con la tecnica laparoscopica non si rende necessario esteriorizzare le ovaie e si riducono i pericoli di emorragie dei vasi ovarici e di quelli uterini; inoltre non si lasciano tracce di materiali estranei all’interno della cavità addominale. È poi possibile chiudere la ferita con un’apposita colla chirurgica cutanea evitando quindi il ricorso ai sempre fastidiosi punti di sutura esterni. L’intervento laparoscopico ha anche altri vantaggi fra i quali un minor dolore post-operatorio e il fatto di rendere inutile l’uso del fastidioso collare elisabettiano.
L’incisione viene praticata sull’addome o sul fianco, l’area interessata viene rasata, ma i peli ricresceranno senza lasciare traccia. Potrebbe essere necessario non dare cibo e acqua alla gatta per un certo numero di ore antecedenti l’intervento, in ogni caso il veterinario vi dirà cosa fare con un certo preavviso. Vi dirà anche se potete riprendere la gatta il giorno stesso o se la terrà in ambulatorio per la notte per monitorarla e controllare l’effetto dell’anestesia.
Controllate che la cicatrice resti pulita e asciutta e assicuratevi che la gatta non si tolga i punti con i denti (se non è stata usata la colla chirurgica).
Subito dopo l’operazione la micia potrebbe essere con molte probabilità un po’ stordita, ma generalmente in 7-8 gironi dovrebbe ristabilirsi. Tenetela tranquilla in casa per alcuni giorni, impedendole di saltare o di fare altri sforzi.
Sterilizzazione gatta e post operatorio: costi e mostre
Il costo della sterilizzazione varia secondo il luogo in cui vivete e l’ambulatorio al quale vi rivolgete: una struttura adeguata, con apparecchiature avanzate e personale esperto fanno la differenza; in molti casi si ottiene quel che si paga. Generalmente comunque il costo varia orientativamente tra i 90 ed i 130 Euro.
Se desiderate iscrivere la vostra gatta a mostre o a esposizioni non abbiate timore: la sterilizzazione non ne impedisce la partecipazione, tutte le esposizioni riservano infatti speciali categorie agli esemplari sterilizzati.
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