I veterinari sono generalmente unanimi nel sostenere che la sterilizzazione del gatto maschio presenta molti vantaggi per la salute del nostro piccolo amico e per una convivenza migliore con il padrone. E’ anche un valido metodo per regolare il sovraffollamento felino e agevolare l’inserimento di gattini abbandonati in un ambiente domestico.
L’intervento non presenta particolari difficoltà e il periodo di convalescenza è breve.
Sul maschio si può intervenire con la castrazione (orchiectomia), cioè l’asportazione dei testicoli, eliminando ogni stimolo sessuale e la facoltà riproduttiva (operazione irreversibile); oppure con un intervento di vasectomia, lasciando intatti stimoli e capacità sessuali ed eliminando solo la fertilità dell’animale (operazione che può essere eseguita in modo da risultare reversibile). Tenete presente che solo la castrazione eliminerà le manifestazioni del comportamento sessuale.
Sterilizzazione del gatto maschio: i vantaggi
L’intervento di sterilizzazione riduce le possibilità di sviluppare patologie della prostata e patologie testicolari. Un gatto castrato, inoltre, vive in media più a lungo.
Di solito è possibile ricorrere alla castrazione a partire dal quinto mese di età, il vostro veterinario saprà comunque indicarvi il periodo preciso.
La sterilizzazione semplifica la vita al proprietario e agevola la convivenza col gatto, che mostrerà un temperamento più tranquillo.
Se sterilizzate il vostro gatto eviterete:
- che si allontani da casa, talvolta anche per molti giorni, in cerca di una compagna, col rischio di perdersi o di essere investito;
- che abbia un atteggiamento territoriale, e che si ritrovi quindi a lottare con altri maschi con maggiori probabilità di ferirsi o di contrarre malattie anche molto serie;
- la sua tendenza a graffiare e a essere aggressivo;
- la tendenza a spruzzare urina (di odore sgradevolissimo) in casa per delimitare il proprio territorio;
- che metta incinte molte gatte incrementando il fenomeno del randagismo.
Sterilizzazione del gatto maschio: il controllo delle nascite
La castrazione è una delle iniziative più importanti per regolare il sovraffollamento e sostenere il popolamento felino domestico. Secondo alcune stime, in Italia esisterebbero circa 1,5 milioni di gatti randagi; vi sono moltissime migliaia di gatti abbandonati destinati in larghissima parte a non trovare una casa malgrado la buona volontà e gli sforzi compiuti in tal senso dalle associazioni animaliste.
Già intorno al 4° mese di età, i gatti iniziano a essere sessualmente attivi e si accoppiano anche tra fratelli o membri della stessa famiglia. Un gatto maschio è in grado di riprodursi per tutto l’arco dell’anno e si accoppierà ogni volta che incontrerà una femmina ricettiva.
Sterilizzazione del gatto maschio: l’intervento e il decorso
Se si esclude un limitatissimo rischio relativo all’anestesia generale, la sterilizzazione (oltre a non presentare svantaggi), non comporta particolari problemi. E’ una semplice operazione chirurgica tramite la quale vengono rimossi gli organi sessuali del gatto in modo tale che non possa più riprodursi.
Nel maschio vengono rimossi i testicoli attraverso un’incisione nella sacca scrotale (castrazione). E’ un intervento di solito meno lungo e più semplice di quello praticato agli esemplari femmina.
Il gatto deve giungere sul tavolo operatorio a digiuno da circa dieci ore (può bere fino a tre ore prima dell’intervento). L’invasività dell’operazione è minima: si pone l’animale in sedazione profonda e si pratica un’anestesia locale a livello testicolare; in questo modo si riducono i rischi legati all’anestesia generale e il risveglio del nostro amico sarà molto più rapido.
Effettuate tutte le operazioni preliminari si procede con l’incisione dello scroto e la successiva estrazione e rimozione dei testicoli. Si continua poi con la chiusura dei vasi, del funicolo spermatico e dello scroto. L’intervento durerà pochi minuti e spesso, considerando la minima grandezza del taglio effettuato dal chirurgo, non è nemmeno necessario utilizzare i punti; in alcuni casi questi possono essere sostituiti da un mastice bio-assimilabile.
Di norma, la convalescenza avviene senza particolari problemi. Il veterinario, se lo ritiene opportuno, potrà prescrivere antibiotici per prevenire eventuali infezioni. Spesso non è necessario nemmeno il ricorso al collare elisabettiano, ma se si nota che il nostro amico felino tende a leccarsi la ferita con troppa insistenza può essere opportuno utilizzare questo presidio.
Nella settimana che segue l’intervento chirurgico è opportuno verificare che la ferita non si gonfi o non si strappi e che non vi siano segni di sanguinamento o di altri tipi di perdite; nel caso in cui ciò si verificasse è necessario contattare immediatamente il proprio veterinario.
Subito dopo l’operazione il gatto potrebbe essere un po’ stordito, ma si ristabilisce di solito in breve tempo. Tenetelo tranquillo in casa per alcuni giorni finché non sarà del tutto guarito, impedendogli di fare sforzi.
Sterilizzazione del gatto maschio: costi e mostre
Il costo della sterilizzazione varia secondo il luogo in cui vivete e l’ambulatorio al quale vi rivolgete: una struttura adeguata, con apparecchiature avanzate e personale esperto fanno la differenza; in molti casi si ottiene quel che si paga. Generalmente comunque il costo varia orientativamente tra gli 80 e i 110 Euro.
Se desiderate iscrivere il vostro gatto a mostre o a esposizioni non abbiate timore: la castrazione non ne impedisce la partecipazione, tutte le esposizioni riservano, infatti, speciali categorie agli esemplari sterilizzati.
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