Gestazione e parto del gatto: un momento sicuramente emozionane e delicato, sia per mamma gatta che per il padrone, è l’arrivo di una cucciolata.
Il periodo di gestazione dura 9 settimane (all’incirca 65 giorni). Dopo 3 settimane circa dall’accoppiamento, si possono osservare i primi indizi di una gravidanza che consistono nell’ingrossamento e arrossamento dei capezzoli uniti alla mancanza dei sintomi dell’estro. Non è semplice accorgersi della gravidanza di una gatta, se volete conferme alle vostre ipotesi, rivolgetevi al veterinario.
Durante il periodo di gestazione la micia può cambiare il suo comportamento, divenendo più affettuosa ma anche più irritabile, avrà sicuramente più appetito e la sua pancia crescerà visibilmente.
Gestazione e parto del gatto: monitoraggio prenatale
Durante la gravidanza le gatte godono generalmente di buona salute e non necessitano di cure particolari. Il veterinario vi dirà comunque quante visite programmate dovrà eventualmente fare in base al suo stato di salute e quali cambiamenti apportare alla sua dieta.
Con la palpazione addominale, il veterinario può diagnosticare uno stato di gravidanza tra la terza e la quarta settimana. Diagnosi più precoci possono essere effettuate con indagini strumentali ma è necessario che l’operatore sia esperto e sappia cosa, come e dove cercare.
Alcune gatte possono soffrire di piccole e passeggere nausee durante le prime fasi di gestazione e di qualche episodio di stitichezza in fase più avanzata. Consultate il veterinario se la stitichezza dovesse continuare per più giorni.
Gestazione e parto del gatto: preparare il “nido”
Nella maggior parte dei casi, il parto può avvenire in casa, è opportuno comunque parlarne col proprio veterinario.
Se la vostra micia è abituata a uscire, fate in modo che nelle ultime due settimane resti sempre a casa. Infatti, verso la settima settimana di gestazione mamma gatta inizierà la ricerca di un luogo adatto per il lieto evento: se la trovate mentre fruga o si nasconde tra scatole o cassetti, non siate bruschi, sta solo cercando un rifugio dove poter partorire serenamente.
Posizionate una cuccia per gattini in un luogo adatto. La cuccia dovrà essere larga e spaziosa da consentire alla mamma e ai cuccioli di stare sdraiati. Potete acquistarne una apposita presso un negozio di animali, ma un’ampia scatola di cartone resistente opportunamente riadattata andrà ugualmente bene.
Se optate per uno scatolone o un riparo fai da te, ritagliate una comoda apertura dalla quale la mamma possa entrare e uscire ma lasciate il bordo abbastanza alto (10-12 cm sono sufficienti) per evitare che i cuccioli si allontanino o vengano spinti fuori. Accertatevi che la scatola selezionata non abbia contenuto prodotti pericolosi o nocivi (ad esempio detersivi, deodoranti, candeggina, medicinali o sostanze simili). Rivestite il fondo dello scatolone con materiale morbido, copritelo con numerosi strati di tessuto pulito, assorbente e monouso (anche la carta da cucina può andare bene) e posizionatelo in un luogo tranquillo, non di passaggio né rumoroso, dove mamma gatta possa familiarizzarci.
Una buona idea è quella di tenere a disposizione una scatola uguale di riserva nel caso dovesse servire dopo il parto.
Gestazione e parto del gatto: il travaglio
Partorire è un evento normale e naturale per cui con tutta probabilità la vostra micia riuscirà ad avere i suoi cuccioli senza problemi. Non è inusuale infatti che i gatti vengano alla luce senza bisogno dell’intervento umano, meglio però essere preparati nel caso in cui ce ne fosse bisogno.
All’inizio del travaglio mamma gatta sarà ansiosa e inquieta, un atteggiamento tipico potrebbe essere quello di camminare nervosamente o rotolarsi a terra ed emettere affannosi brontolii. Il primo stadio del travaglio può durare anche 24 ore, durante le quali la temperatura corporea della micia potrà scendere sotto i 38°-39°C usuali.
All’inizio del travaglio, dopo le preventive istruzioni per l’uso che il vostro veterinario vi avrà fornito, è opportuno avere a portata di mano la seguente attrezzatura:
- disinfettante;
- asciugamani puliti (per pulire mamma gatta e i micetti);
- cotone idrofilo (per asciugare delicatamente);
- salviettine umide (per lavare i gattini);
- una borsa d’acqua calda (per diffondere tepore);
- forbicine chirurgiche;
- un rocchetto di filo (anche del filo interdentale va benissimo);
- alcuni sacchetti per eliminare i residui.
Il travaglio di solito procede senza complicazioni ma in caso di problemi può essere necessario un intervento medico urgente. E’ quindi necessario che mamma gatta sia monitorata per tutta la fase del travaglio, fino alla nascita dei micetti, per garantire la sicurezza sua e dei piccoli. La micia entrerà poi nella fase delle contrazioni che si manifesteranno in maniera abbastanza evidente. In questa fase alcune gatte vogliono stare da sole, altre possono gradire la voce e la presenza del padrone.
Gestazione e parto del gatto: la nascita
All’inizio del parto la frequenza delle contrazioni aumenta. Solitamente i cuccioli nascono entro 5-6 ore dall’inizio delle contrazioni ma non ci sono regole precise, i tempi variano da gatta a gatta e in base al numero dei cuccioli. Di solito le cucciolate oscillano tra i 4 e i 6 micetti ma non sono rari parti anche di otto o più cuccioli.
I gattini nascono di testa o di zampe, ciascuno è avvolto in una membrana amniotica a forma di sacco ed ha il cordone ombelicale attaccato alla pancia. Mamma gatta lava i piccoli per rimuovere la placenta, stimolare la respirazione e la circolazione. Morde poi il cordone ombelicale lasciandone un pezzetto che cadrà poi seccandosi.
Se il sacco placentare che contiene ogni gattino fuoriesce intatto e viene rotto dalla gatta, non occorre alcun intervento da parte vostra, ma se si rompe durante l’uscita, sarà necessario aiutare mamma gatta a liberarsi agendo in sincronia con le sue contrazioni con uno strappo delicato e rimanendole vicino per sorvegliare che tutto proceda per il meglio. Se la gatta non pulisce il micetto, dovete farlo voi usando delle salviettine umide per detergere delicatamente il corpicino, in particolare il musino, la bocca e il naso. Se necessario, usate le forbici presterilizzate per tagliare il cordone ombelicale: eseguite il taglio a 2-3 cm dal corpo del gattino.
In caso di difficoltà o se avete la percezione che possano sorgere complicazioni sia all’inizio sia nel corso del parto, non esitate a chiamare il vostro veterinario.
E’ normale per una gatta espellere le placente di ogni cucciolo e poi mangiarle. In rare occasioni può succedere che una placenta non venga espulsa e ciò potrebbe causare alla mamma problemi di salute. Se pensate che la vostra micia non abbia espulso tutte le placente desistete assolutamente dal provare voi a estrarla tirando il cordone ombelicale, ma fatelo subito presente al vostro veterinario. Chiamatelo immediatamente anche nei casi in cui la gatta:
- ha contrazioni forti o spinge da oltre un’ora ma il primo gattino ancora non è nato;
- appare indebolita o dolorante;
- vomita;
- ha perdite di sangue rosso vivo post parto che si protraggono da più giorni.
Venuti alla luce i micetti, mamma gatta sarà sicuramente stanca e andrà lasciata tranquilla. Verificate che tutti i gattini siano sani, madre e piccoli vanno visitati dal veterinario entro uno due giorni per assicurarsi che stiano bene.
E’ importante che i gattini si attacchino appena nati alla madre per succhiare il colostro (il primo latte), essenziale perché fornisce loro anticorpi che li proteggono fino a quando non svilupperanno il proprio sistema immunitario. Se mamma gatta ha il pelo lungo, è consigliabile radere la regione ventrale per poter permettere ai micetti di trovare con più facilità le mammelle.
Se i cuccioli piangono in continuazione o se la mamma rifiuta di occuparsi di uno di loro, chiedete consiglio al veterinario sul da farsi.
Non è cosa semplice riconoscere il sesso di un gattino appena nato, una regola empirica e approssimativa è quella di verificare la distanza tra i genitali e il foro anale: se è poca, sarà quasi sicuramente una femmina.
Gestazione e parto del gatto: alimentazione
Una gatta incinta mangerà all’incirca la metà di cibo più del normale. Il suo appetito aumenterà sensibilmente dalle ultime settimane di gravidanza allo svezzamento dei cuccioli. Nell’imminenza del parto, più o meno a una settimana di distanza dalla data presunta, potrebbe essere necessario dare alla micia più pasti di ridotte porzioni durante la giornata; a causa delle dimensioni della pancia, potrebbe avere difficoltà a mangiare la solita razione tutta in una volta.
Alla nascita dei micetti mamma gatta dovrà essere alimentata con cibo specifico per cuccioli. Introducetelo gradualmente già dalle ultime settimane di gravidanza. Accertatevi che abbia sempre a disposizione dell’acqua fresca e pulita.
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