Quella fuggevole sensazione che chiamiamo amoreCiao caro Roberto, mentre mi trovavo a cercare qualcosa su Robin Norwood in rete, mi sono imbattuto sul tuo sito e scorrendo le varie sezioni cercavo di capire il tuo pensiero.
 Credo, anzi è certo, che a un certo punto della vita i nostri interessi vengono attratti da domande più spirituali che materiali e così accade anche a me…

E dunque alla soglia di un evento comunque doloroso (separazione) mi permetto di porti una semplice domanda: 
non credi che la ricerca dell’amore sia troppe volte figlia di insegnamenti che ci deviano piuttosto che il frutto di sentimenti che sgorgano dal profondo del nostro cuore?

Tanti cari saluti e buone feste…

Ricky

Ciao Riccardo, la forza che ci spinge incessantemente alla ricerca dell’amore vero proviene sempre dal centro del nostro cuore, dal nostro essere. I falsi insegnamenti sono gli ostacoli che ci impediscono di raggiungere l’obiettivo della nostra ricerca. I sentimenti che ci accade di provare per una donna sono solamente il riflesso di ciò a cui la nostra anima desidera ricongiungersi: Amore. Ma le nostre false convinzioni, l’ignoranza, i pregiudizi, ci precludono anche la possibilità di cogliere da quel tenue riverbero gli indizi che potrebbero ricondurci, passo dopo passo, allo splendore della sua sorgente.

L’ordito di false verità che costituisce il tessuto della nostra cultura e della nostra società rende pesanti i nostri movimenti, vischiosa la nostra azione, e ci impedisce un contatto prolungato e profondo con un sentimento tanto fluido, evanescente, elusivo qual è l’amore.

Le nostre paure e i nostri condizionamenti ci inducono a ritenere che sia preferibile mantenere la stabilità di un rapporto piuttosto che la stabilità del contatto con quella fuggevole sensazione che chiamiamo amore e che può manifestarsi a volte nel guardarsi intensamente negli occhi, oppure nel fare l’amore con passione, o nell’avvertire dei brividi per un fugace contatto… Se seguissimo fiduciosi la sottile scia luminosa che l’amore vero lascia dietro di sé nei suoi continui e imprevedibili spostamenti, senza farci condizionare né dalla paura né da rigide e insensate regole sociali e morali, il contatto con questo profondo sentimento sarebbe forte e costante e ci condurrebbe a quello che è il vero obiettivo della nostra ricerca: Amore, Uno, la Realtà…

Ma noi preferiamo investimenti più sicuri: investire in titoli e obbligazioni a basso rischio e a basso rendimento quali un matrimonio o una convivenza magari non favorirà l’intensità degli sguardi o i brividi di passione ma si rivela senza dubbio un ottimo piano di risparmio per godere delle nostre emozioni e delle nostre sensazioni in età pensionabile…

ciao 😀

Roberto (contatti)


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