Obiettivo o preferenza?Ciao Roberto,
tempo fa sono capitata casualmente sul tuo sito, che ora visito con regolarità per ritrovarmi in vario modo nelle questioni poste da chi ti scrive e alle risposte illuminanti che tu stesso dai.


Da circa un anno sto lavorando parecchio su me stessa, mi sono accostata a reiki, yoga e a tecniche di respirazione particolari, con lo scopo di stare nel presente. Tutto questo per superare un forte dolore provocato dall’interruzione di due gravidanze nella fase iniziale, che oggi, visti i miei 43 anni, mi hanno spinta a dire basta e smettere con i tentativi.


Proprio a questo proposito, vorrei tornare sulla questione da te posta su ‘obiettivi’ o ‘preferenze’: è chiaro che gli obiettivi generano ansia, ma è anche vero che spesso sono il motore che spinge l’individuo a reagire e a progredire… e tornando alla gravidanza (che ovviamente vedevo come un obiettivo, come una reale possibilità di crescita e di evoluzione col mio compagno) e alla inevitabile frustrazione che il fallimento di essa porta con sé, pur lavorando molto sulla consapevolezza, faccio molta fatica a viverla come semplice ‘preferenza’ e a non lasciarmi sopraffare dal senso di vuoto e delusione.


Ogni giorno mi sforzo di osservare i pensieri più cupi che si affacciano inevitabilmente e di lasciarli scorrere via, per poi godere con gioia di tutto quanto già ho la fortuna di possedere in termini di affetti, ma spesso alterno attimi di serena consapevolezza ad altri in cui l’emotività prevale e mi porta inevitabilmente ad agganciarmi subdolamente al passato doloroso o al futuro incerto. 


Forse quello che ho cercato di dirti è un po’ sconclusionato e me ne scuso… certo, il cammino per diventare “una nuvola bianca che senza un fine si lascia trasportare dal vento” è ancora lungo, ma l’importante è non desistere.

Grazie per l’ascolto


Chiara

Ciao Chiara, sono i condizionamenti culturali e sociali a distorcere la nostra visione della realtà e a creare l’illusione che eventi irrilevanti siano necessari per sentirci felici e appagati.
Ogni cultura ha i propri. Se tu fossi nata e cresciuta in un’ipotetica società in cui la mancanza di prole in un matrimonio fosse ritenuta distintiva dell’appartenenza a una casta superiore e molto apprezzata da tutti i componenti la collettività, avresti gioito di una tale fortunata circostanza.

Mettere al mondo figli o non farlo è naturale; il soffrire per la mancata maternità, invece, è un sentimento “acquisito”, una reazione prodotta da un sentire sociale antico, che limita ai ruoli di madre e di moglie le infinite opportunità di sentirsi realizzata che ha una donna.

Reiki, yoga e tecniche di respirazione sono pratiche secondarie, è la comprensione che ti cambia la vita. Noi non possiamo nulla contro le immense forze del Tutto che decidono della nostra esistenza. Comprensione significa accrescere la capacità di percepire, attimo dopo attimo, in quale direzione il Tutto ci sta sospingendo, in modo da non opporre resistenza e potersi abbandonare alla Sua volontà, fluire con esso.

Questa esistenza ci regala quotidianamente momenti di gioia, innumerevoli sensazioni di piacere… Perché non godiamo semplicemente della bellezza di cui ci fa dono in abbondanza e focalizziamo invece la nostra attenzione su ciò che non riusciamo a ottenere? Ci tormentiamo perché un figlio non arriva, perché una persona non ci desidera, perché il successo non ci arride e le ansie e le tensioni ci impediscono di godere dell’aria che respiriamo, della bellezza della natura, di un gesto autentico, del sapore del cibo. Miliardi di persone muoiono di fame e vivono di stenti e noi siamo così puerili da non riuscire a essere felici se i desideri che si sono cristallizzati in noi meccanicamente durante la nostra infanzia non si realizzano uno dopo l’altro.

L’obiettivo non è avere figli, ma essere felici nell’avere figli, non è avere successo, ma essere felici nel raggiungere il successo… Dunque, l’obiettivo è essere felici, e la chiave per raggiungerlo è… non avere obiettivi… Trasformando il desiderare dei figli, l’avere successo, ecc., da “obiettivi” in “preferenze” (senza per questo dover ridurre le energie impegnate nel raggiungere ciò che si desidera), si conseguono due vantaggi inestimabili:

  1. l’eventuale mancato raggiungimento della meta non crea alcun problema o frustrazione;
  2. si moltiplicano le possibilità che i nostri desideri privi di ansia si avverino, perché muovendoci immersi in uno stato d’animo di gioia e serenità diventa più facile avere dei figli, raggiungere il successo e veder realizzata ogni propria aspirazione.

Percepisco grande intelligenza e forte determinazione nelle tue parole e non dubito che in breve tempo ce la farai a liberarti definitivamente dall’influenza di questi inutili pensieri “cupi” (che si indeboliranno sempre di più) e a lasciarti guidare ovunque questa esistenza festosa vorrà condurti…

Prendersi cura di un bambino può rappresentare una reale prospettiva di crescita e di evoluzione, ma esistono innumerevoli altre possibilità se questa viene meno. Nel tuo caso, probabilmente, il fatto di non aver potuto avere dei figli è la tua grande opportunità di crescita, quella di cui l’Esistenza ha voluto farti dono per evolvere, e tu la stai utilizzando splendidamente…

Ciao Chiara 😀

Roberto (contatti)


ARTICOLI CORRELATI

Mio marito mi tradisce
Innamoramento e amore
Un amore sbagliato

Fine di una storia
Cambiamento e accettazione
Amore e coraggio
Soltanto l’amore può trasformare le nostre vite 
In quale direzione devo andare?
Benessere Psicologico: indice generale