Ho tanta voglia di piangere, pensavo di essere arrivata ad un punto di non ritorno… credevo di essermi lasciata alle spalle quella strana sensazione di non sapere niente o meglio di aver capito qualcosina riguardo al percorso della consapevolezza… per farla breve avevo sperato di poter essere felice per niente.
Ma mi accorgo che il niente non mi basta, che la mia natura, la mia carne non si accontenterà mai di una felicità sfuggente e illusoria… la mia mente mi porterà lontano dalla mia anima… la mia carne recriminerà ciò che le spetta… non mi lascerà fare, osservare… vorrà sempre qualcosa in cambio per regalarmi due minuti di gioia mediocre… le mie parole corrono in fretta inciampando tra di loro… come fanno i miei pensieri che da ombre terrificanti, si trasformano in fate del sottobosco che trillano ad ogni alito di vento… presenti ma inafferrabili. Io mi sento così… una folata di vento che tutto afferra… ma che niente trattiene… ci sarà un giorno in cui riflettendomi nello specchio mi riconoscerò?
Barbara
Ciao Barbara, lasciarti alle spalle la sensazione di non sapere niente non è una speranza da coltivare, la consapevolezza di non sapere niente è la meta da raggiungere… Oltrepasserai il punto di non ritorno sul sentiero della ricerca interiore proprio quando avrai compreso e accettato che non sai e mai potrai sapere… In quell’istante ti sarà chiaro che non c’è nulla da raggiungere, ti rilasserai e la vita ricomincerà a scorrere come un torrente limpido di montagna…
Puoi continuare ad affannarti per altri 10.000 anni alla ricerca della verità ma non esiste una “conoscenza” che può darti quello che cerchi. Ciò che rende saggio un Saggio è il sapere di non sapere. Il senso della vita è vivere: nel dare la caccia febbrilmente a quella che crediamo essere una conoscenza risanatrice, ci dimentichiamo di vivere e la nostra esistenza ristagna…
Nel comprendere questa semplice verità la ricerca è conclusa.
Anche le regole per vivere una vita armoniosa sono semplici. Noi siamo l’anima, ma dobbiamo tener conto anche del corpo, della mente, del cuore, attraverso i quali conosciamo Noi stessi. E il corpo ama muoversi e inebriarsi di sensazioni, il cuore si nutre di emozioni e alla mente piace sognare, creare, perseguire obiettivi e impegnarsi in ardue ed eccitanti sfide. Perché impedirglielo? Una perfetta armonia, un equilibrio gioioso, li otteniamo soltanto se ogni parte di noi può esprimersi in modo spontaneo e naturale.
È l’essenza che ci guida. Da questa posizione privilegiata, come “testimoni”, possiamo osservare tutto ciò che avviene al corpo e alla mente, senza identificarci con essi ma senza neanche impedir loro (pena frustrazioni e angosce) di vivere in modo naturale ciò per cui sono stati creati. Il nostro vero sé non ha ragione di opporsi ai desideri del corpo e della mente purché rispettino alcune condizioni essenziali: ogni nostra azione deve essere permeata di autenticità, libertà interiore, amore, non attaccamento, non possessività.
La semplice accortezza di cui tener conto è di rammentare che nel momento in cui l’anima decidesse di salpare verso nuovi lidi (per non farsi soffocare dalla monotonia della vita) non le si dovrà opporre resistenza aggrappandosi a sentimenti o rapporti particolari.
L’esistenza ci mette a disposizione infiniti momenti di gioia, ma se ci afferriamo ostinatamente ad alcuni di essi, perderemo l’opportunità di vivere tutti gli altri, e anche gli stessi istanti di felicità che abbiamo scelto di assaporare ci sfuggiranno, persi come siamo nel desiderio di conservarli inalterati…
Siamo tutti folate di vento che nulla trattengono: accettalo e la vita sarà gioia e leggerezza, irrigidisciti nel tentativo di trattenere qualcosa e la vita diventerà faticosa e logorante.
Il giorno in cui guardandoti allo specchio non vedrai nulla, Ti riconoscerai…
ciao :- )
Roberto (contatti)
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