Ciao Roberto, temo di aver perso di vista il punto…
NON SO: è ciò che sento come più vero rispetto a quello che sto sperimentando.
Non sono triste, non c’è angoscia, non c’è paura… Se osservo con attenzione c’è una contentezza delicata dentro di me, c’è sempre, anche quando per un attimo le emozioni mi attraversano per poi sparire… Anche quando dico “sono arrabbiatissima”, quasi mi viene da sorridere dentro di me, perché non ci credo poi tanto…
Tuttavia sento che non è qui dove devo arrivare, poiché ho sperimentato, anche solo per breve tempo, la vastità, la gioia incontenibile e la bellezza del cielo aperto… Cosa mi sfugge?
Sohana
“Senti che non è qui che devi arrivare”, ma tutti già ci troviamo “dove vogliamo arrivare”, non ci siamo mai mossi da lì…
Ciò che ci impedisce di vivere in ogni momento l’incanto di questo luogo in cui già “dimoriamo” è soltanto la convinzione di esserne ancora distanti…
Il credere di non essere ancora “arrivati” e di dover fare qualcosa per muoverci verso quel luogo crea il paradossale circolo vizioso in cui siamo tutti intrappolati: tutta la vita corriamo, lottiamo, sudiamo per raggiungere un posto da cui non ci siamo mai allontanati e da cui ci “separa” soltanto la falsa convinzione di non essere già lì…
Se un giorno ci accorgessimo di aver perso il tanto prezioso (affettivamente) pendente con cammeo donatoci, poco prima di “lasciarci”, dalla nostra adorata nonnina, lo cercheremmo febbrilmente in ogni angolo della casa, vivendo momenti di apprensione e di ansia. Ma se poi, nel portare lo sguardo sotto la t-shirt, ci accorgessimo di averlo ancora con noi, assicurato alla nostra catenina, l’agitazione svanirebbe e lascerebbe il posto a un grande sospiro e a una gioia liberatori.
L’ansia vissuta sarebbe stata provocata esclusivamente da un errore di valutazione, dall’ignorare la realtà delle cose, dal non conoscere la “verità”. Non ci separeremmo mai realmente dal cammeo, ma la convinzione di averlo perduto provocherebbe in noi una reale e dolorosa reazione emozionale.
Se continuassimo concitatamente a setacciare ogni centimetro quadrato circostante alla ricerca dell’amato oggetto, non lo troveremmo mai; invece, fermandoci, ragionando un attimo e spostando l’attenzione su noi stessi, ci accorgeremmo subito che ciò che stavamo cercando era sempre rimasto lì, all’altezza del cuore…
Questo è proprio quello che accade a tutti noi. Continuando a muoverci meccanicamente verso l’esterno alla ricerca di qualcosa che in realtà già possediamo, non la troveremo mai. Se invece ci fermassimo, ragionassimo un attimo e spostassimo l’attenzione su noi stessi, ci accorgeremmo subito che ciò che stavamo cercando era sempre stato lì, all’altezza del cuore…
Riesci a ricordarti cosa pensavi nei momenti subito precedenti quelli in cui hai sperimentato la vastità, la gioia incontenibile, la bellezza del cielo aperto?
Non avevi desideri…
Eri completamente appagata da ciò che “era”, in uno stato di accettazione totale dell’esistenza. Forse il tuo appagamento era dovuto anche a fattori esterni (per questo è stato temporaneo) ma, in ogni caso, non avevi desideri.
Soltanto se non si hanno desideri (tramutandoli in preferenze) il nostro ego si fa da parte e si creano le condizioni perché si possa sperimentare la gioia infinita nell’incontro con la nostra Essenza…
È il desiderio di provare ancora quegli stati che ti impedisce di sperimentarli di nuovo. Tu dici di non essere triste, e milioni di persone lo sono, in te non c’è angoscia, e tanta gente vive costantemente questo sentimento, non hai paura, e mezzo pianeta convive con essa, dentro te senti una “contentezza delicata”, e per moltissimi è uno stato d’animo che bramerebbero conquistare… In te non c’è tristezza, non c’è angoscia, non c’è paura e percepisci costantemente una contentezza delicata… sei un’eletta! Eppure desideri di più, non ti accontenti, vorresti raggiungere una gioia incontenibile, la bellezza del cielo aperto… Ma è proprio questo desiderio che ti mantiene lontana dalla libertà e dall’amore sconfinato. È la tua “pretesa” di una felicità sempre più intensa che ti impedisce di vivere immersa in una gioia profonda e stabile…
Cosa ti sfugge? Ti sfugge che non accetti la realtà… Desideri l’impossibile: che la realtà si modelli secondo i tuoi desideri… Assumi tu le forme che la realtà stabilisce per te in ogni istante, accettando ciò che in ogni momento “è”, e la vita ti ricompenserà con una gioia appagante e duratura… Gioia che può essere soltanto una conseguenza naturale dell’accettazione, non potrà mai scaturire dal realizzarsi di un desiderio…
Ciao Sohana :- )
Roberto (contatti)
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