Fluire con la esistenzaDopo anni di ricerca in varie direzioni – terapia, meditazioni, gruppi, letture, ritiri, satsang con risvegliati – avendo provato veramente tutto e avendo visto che nessuna esperienza o stato perdura, e che veramente non è in mio potere modificare i meccanismi del mio corpo-mente, mi trovo da un po’ a voler semplicemente vivere: godermi una vita normale, un lavoro abbastanza appagante, l’amore di un compagno.
Così continuo a leggere i Maestri (sono sannyasin da 10 anni), ad osservare la mente, a fare ancora piccoli gruppi e meditazioni, a guardare in internet, ma senza sentirmi più infuocata dalla ricerca o ricercatrice di professione…

E la vita in fondo è abbastanza piena e ricca, di giorno… ma di notte ho spesso sogni di paura e ansia, che mi lasciano preoccupata e tesa al risveglio. C’è se pre tanta paura nel corpo e nell’inconscio: paura della malattia, del decadimento fisico, della povertà, di non farcela… e c’è anche un senso di mancanza di progetti… un po’ di nostalgia per la gioia e l’entusiasmo di un tempo… qualcosa che come al solito manca, quando mi metto a pensare e mi dimentico di stare completamente e semplicemente dove sono…

Ancora non sono in grado di disidentificarmi e di accogliere, di vedere che è tutto perfetto così. Ma è tutto perfetto così?

Ciao

Francesca

Certo che è tutto perfetto così, come potrebbe essere altrimenti? In ogni istante la Realtà non può essere altro che quella che è… Ogni istante è perfetto in sé, ogni azione tesa al cambiamento si concretizza in un istante solo apparentemente “successivo”, a sua volta perfetto in sé… la Realtà non è altro che l’attimo dell’“adesso”, che non può essere altro che quello che è, dunque perfetto
I problemi nascono dal non riuscire ad accettarla questa perfezione… La percentuale di gioia e sofferenza che siamo destinati a sperimentare dipende tutta da questo punto fondamentale…

Proporzionalmente alla nostra capacità di accettare la Realtà, saremo in misura maggiore o minore appagati della nostra vita. Il conflitto interiore nasce soltanto nei momenti in cui non riusciamo ad accettare la Perfezione. Il nostro ego fantastica una realtà immaginaria e quando si accorge che non combacia con la Realtà “reale” non riesce a farsene una ragione, pesta i piedi come un bambino viziato e crea l’attrito che produce frustrazione e sofferenza.
Imparare a fluire con l’Esistenza è l’unica strada percorribile. Essere in ogni momento abbastanza presenti, attenti e consapevoli da poter percepire rapidamente in quale direzione la Realtà ci sta sospingendo e lasciarci cadere con fiducia tra le sue braccia amorevoli…

Terapia, meditazioni, gruppi, letture, ritiri, satsang con risvegliati, non servono certo ad aiutarci a sviluppare superpoteri che ci permettano di modellare la realtà esterna a nostro piacimento… La loro importante funzione è quella di acquietare la nostra mente agitata per farci accedere a spazi di silenzio, e farci ritrovare dimensioni di pace e di amore…
Ed è fondamentale comprendere che gli stati meditativi che sperimentiamo nei lavori di crescita personale dovranno diventare il nostro stato naturale in ogni momento della nostra vita quotidiana. Dovremo imparare (impegnandoci totalmente, se necessario) a svolgere tutte le nostre attività ordinarie mantenendo questa condizione interiore di gioia e di amore.

Chi non comprende questo punto fondamentale continuerà a trascorrere le sue giornate col solito atteggiamento distratto e meccanico, e cercherà di ritrovare stati d’animo di pace e consapevolezza soltanto nei pochi momenti dedicati al lavoro interiore (l’oretta di yoga settimanale, la mezz’oretta quotidiana di meditazione, il weekend al mese di counseling transpersonale…), mancando il punto essenziale: non potremo mai acquisire la capacità di modellare il mondo esterno a nostro piacimento, dobbiamo quindi imparare a mantenere uno stato d’animo di pace e di gioia qualunque cosa accada nella nostra vita, anche di fronte a condizioni sfavorevoli, imprevisti, difficoltà di ogni genere.

Commetti un errore fondamentale quando dici “non è in mio potere modificare i meccanismi del mio corpo-mente”. Il nostro unico e grande potere è proprio quello di poter modificare i meccanismi del nostro corpo-mente… Che senso avrebbe altrimenti parlare di lavoro interiore, di impegno per una crescita personale, ecc.? Possiamo modificare talmente alla radice le nostre risposte agli eventi della vita da riuscire a trasformare la nostra esistenza da una via crucis al giardino dell’eden…

E il modo più rapido per raggiungere questa pace interiore è arrendersi alla perfezione dell’esistenza, accettare totalmente e con gioia tutti gli istanti che, apparentemente consecutivi, creano il percorso della nostra vita…

Ciao Francesca :- )

Roberto (contatti)


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