Ricco di arte e di mistero, il giardino zen affonda le sue origini ai principi del V secolo d.C., inizialmente in Cina per poi diffondersi in Giappone, luogo questo in cui, per opera di monaci e maestri, iniziò ad acquisire un particolare risalto.
I paesaggi zen erano di vero e proprio aiuto per sacerdoti e monaci che, ammirandoli, riuscivano a meglio mettere in pratica i precetti dello Zen, la meditazione e la preghiera, e a entrare in quella pace interiore e serenità d’animo che sono alla base della religione orientale.
Un ruolo determinante per la nascita e per la diffusione del giardino Zen lo ebbe la religione maggiormente diffusa in Giappone, lo Shintoismo, che si basava su una vera e propria venerazione della natura.
Uno dei giardini Zen più caratteristici e rinomati è rappresentato dal tempio Ryoan-ji di Kyoto, costruito nel 1450 da Husokawa Katsumoto della famiglia Fujiwara, tempio oggi considerato patrimonio dell’Umanità.
Coltivare un giardino zen riflette il coltivare la propria anima e la propria consapevolezza, in un percorso di ricercata interiore e sviluppo personale continuo.
Giardino zen: caratteristiche ed elementi tipici
La buona conoscenza della cultura giapponese rappresenta la base per la creazione di un perfetto giardino zen: infatti, al di là dell’aspetto estetico, tutti gli elementi naturali in esso presenti hanno un significato ben preciso e la capacità di diffondere armonia e serenità.
Gli elementi essenziali da cui è costituito un perfetto giardino giapponese sono l’acqua e le rocce e il verde.
A questi, possono venire aggiunti altri pochi semplici elementi quali un ponticello, la statua del Buddha, alcune lanterne giapponesi, fontane, laghetti, lavabi di pietra, candele, tavoli o sgabelli di legno o di pietra.
L’acqua simboleggia la vita, necessaria alla sopravvivenza, e scorre, proprio come il sorgere e il tramontare del sole, da est verso ovest.
Spesso, i giardini antichi erano costituiti da un grande lago navigabile, le cui dimensioni, nel corso dei secoli, sono andate riducendosi sempre più, ma senza mai perdere la sua fondamentale importanza compositiva.
Le rocce rappresentano il luogo del giardino zen in cui regna la pace.
Rivestono un ruolo essenziale e la loro scelta viene effettuata con molta accuratezza. Spesso nei giardini zen osserviamo rocce di notevoli dimensioni, scelte per dare l’idea di essere presenti in quel luogo da molto tempo. Sono preferite le forme rotondeggianti.
Sono utilizzate diverse tipologie di rocce che, combinate con diversi elementi della natura, creano degli effetti molto suggestivi: troviamo quelle abbinate al legno, generalmente alte e verticali, che simboleggiano gli alberi e rappresentano della fertilità; quelle abbinate al fuoco, arcuate e ramificate, che evocano l’immagine della fiamma e che generalmente vengono poste ai lati di altre pietre di forme diverse; quelle abbinate all’acqua, piatte ed orizzontali, che vengono disposte di frequente ai lati degli altri gruppi di pietre per creare armonia; quelle abbinate alla terra, di solito reclinate, disposte allo scopo di armonizzare gli altri gruppi. Suggestive anche quelle abbinate al metallo, che simboleggiano stabilità e fermezza, qualità tipiche del metallo, che di solito si stagliano in altezza.
Anche il verde nel giardino zen ha un forte significato simbolico e, pur non prevalendo sugli altri elementi del giardino, si integra con essi per raggiungere pienezza ed armonia nella composizione.
Gli alberi, gli arbusti e le piante da fiore danno vita ad un insieme armonico ed uniforme. A essi sono riservate cure particolari che continua per tutta la durata della loro vita nel giardino, utilizzando tecniche e interventi di legatura e potatura molto precisi, tramandati nel tempo.
Il significato simbolico delle piante è forte: tutte rappresentano valori come la robustezza, la potenza, la fragilità e la bellezza.
Giardino zen: le piante
Tra le piante maschili più diffuse all’interno del giardino zen troviamo il Taxus e il Pino pentaphylla, presenti spesso in esemplari di grandi dimensioni, posti all’ingresso del giardino, come vuole la tradizione, quale simbolo di sottomissione e di protezione.
Spesso è presente anche l’Acer Palmatum, pianta tipica della tradizione giapponese, a foglia caduca, di particolare valore simbolico: la caduta delle foglie viene considerata un momento sacro.
Altre piante da fiore presenti nel giardino Zen sono il Ciliegio e il Prunus Mume che, con i loro rami spigolosi, rappresentano la fatica e con la loro struttura esile, la fragilità.
Il Bambù è, tra le piante sempreverdi, quello più adatto a creare dei veri e propri boschetti in prossimità delle zone d’acqua. Possono crescere molto in altezza e presentano foglie molto sottili e di diversa tonalità di verde.
Le Azalee, piante sempreverdi con fiore, vengono utilizzate nei giardini per la creazione di aiuole colorate. Non è insolito trovare nel giardino zen anche il Ginepro, arbusto sempreverde ornamentale caratteristico per il profumo intenso dei suoi cespugli e per le sue infiorescenze, di colore giallo nelle piante maschili e verde in quelle femminili.
Stili di giardino zen
Possiamo distinguere quattro diverse tipologie di giardini zen
- Giardino di Shinden-Zukur, sviluppatosi intorno al X secolo, riservato agli aristocratici e caratterizzato da ponticelli ed isole in cui si potevano organizzare riti e banchetti.
- Giardino di Jodo, sviluppatosi nello stesso periodo, con l’idea di riprodurre il paradiso buddhista.
- Giardino del Tè, sviluppatosi intorno al XV secolo, vero e proprio omaggio all’estetica, luogo ideale in cui ammirare fantastici paesaggi per raggiungere, attraverso tortuosi viottoli, la sala dove era solita tenersi la Sacra Cerimonia del Tè.
Karesansui, o “giardino secco”, che riproduceva l’ambiente di montagna, con fiumi e mari, creato utilizzando in prevalenza pietre e sabbia bianca. Rappresenta il paesaggio zen per antonomasia ed è il più noto e utilizzato dai monaci per la meditazione.
Video: Giardino Zen
Giardino zen: letture consigliate
Lo zen e l’arte del giardino. Con gadget – Acquistalo su Amazon – La creazione di un piccolo giardino zen dovrebbe rispettare i criteri di fondo che hanno ispirato la realizzazione dei giardini più famosi, ma soprattutto deve adottare il giusto atteggiamento mentale. Benché la finalità sia anche decorativa, come in tutte le manifestazioni artistiche del pensiero zen, non bisogna infatti sottovalutare la funzione del momento creativo: è attraverso quest’ultimo, infatti, che la mente si concentrerà sui piccoli gesti e i particolari necessari alla realizzazione, in quella forma di meditazione pratica che porta al vuoto della mente. Nel volume alle indicazioni per l’ideazione di un giardino zen si affianca il kit per la sua realizzazione: una vaschetta in legno, un piccolo rastrello, sabbia e sassi.
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