Non sono gli eventi che provocano sofferenzaNon sono gli eventi in sé che provocano in noi sofferenza, ma la nostra interpretazione degli eventi.
Su questo postulato (di saggezza antica e moderna) il modello psicoterapeutico cognitivo-comportamentale (CBT) ha costruito le sue fondamenta.

Albert Ellis ha fondato la REBT (Rational Emotive Behavior Therapy) su queste affermazioni di saggezza stoica:

Epitteto: gli uomini non sono turbati dalle cose, ma dalle opinioni che essi hanno delle cose.
Marco Aurelio: se una cosa esterna ti tormenta, non soffri per quella cosa in sé, ma per il giudizio che hai su di essa.
Shakespeare: non c’è niente di buono o di cattivo è il pensiero che lo rende tale.

Ellis: non è la situazione di per sé a determinare ciò che le persone sentono, ma il modo in cui interpretano tale situazione.
Sono i pensieri della persona, la sua percezione degli eventi che influenzano le emozioni e il comportamento.

Le emozioni e i sentimenti dipendono dal nostro modo di pensare, quindi sono gli individui che, scegliendo di aderire a un pensiero irrazionale, accettano di lasciarsi sconvolgere emotivamente da questo. In altre parole, siamo i responsabili del nostro destino emozionale e perciò abbiamo il potere di modificare il nostro stato emotivo disfunzionale attraverso l’esercizio ripetuto.

Per Beck (altro capostipite della CBT), la psicopatologia e il disagio psicologico sono caratterizzati in termini di pensieri erronei, irrazionali, disfunzionali, i cui effetti sono modalità di risposte emotive e comportamentali inadeguate. L’obiettivo terapeutico è modificare il sistema di pensare e conseguentemente di credenze associato, per portare a un miglioramento nelle capacità adattive della persona che soffre di un disagio o disturbo psicologico.

Alla base della CBT c’è la “ristrutturazione cognitiva”, che non è altro che lo strumento che i saggi di tutti i tempi hanno utilizzato per smantellare credenze e convinzioni erronee della gente, sostituendole con pensieri più razionali e funzionali. Retto pensiero, Comprensione, Saggezza, dialogo socratico…

Modello ABC

Il modello ABC di Ellis è una tecnica usata nella terapia cognitiva per rendere il soggetto consapevole di come siano i propri pensieri di valutazione degli eventi che accadono in una certa situazione che determinano le emozioni spiacevoli che prova e non gli eventi stessi.

Spesso tutti noi, immersi in una situazione, proviamo una certa emozione e tendiamo a ritenere che sia stata la situazione a generarla.
Ad esempio, un soggetto può trovarsi in ascensore insieme a un estraneo e provare imbarazzo. L’emozione provata non dipende dalla situazione, ma da quello che pensiamo in quel momento e dal nostro sistema di convinzioni. Un’altra persona potrebbe provare emozioni totalmente differenti in quella stessa circostanza (tranquillità, indifferenza, ecc.). Se invece dipendesse dalla situazione, tutti dovremmo provare le stesse emozioni di fronte a uno stesso evento.

Spesso tali pensieri sono automatici, inconsci, veloci, e difficili da cogliere, per questo ci sfugge la realtà delle cose. Esercitandosi con questa tecnica la persona acquisisce invece consapevolezza di tali pensieri inadeguati e il terapeuta cercando di agire su di essi cerca di mitigare, ridurre o eliminare del tutto la conseguente reazione emotiva.

ABC

A sta per Activating Event (evento attivante). Con A si definiscono tutti quegli eventi o situazioni che determinano una reazione nelle persone. Si tratta in genere di imprevisti, problemi da risolvere, fatti concreti e pratici, situazioni che si possono descrivere come episodi narrabili o, usando una metafora, come tutto ciò che accade e si può riprendere con una macchina fotografica o una videocamera.

Il secondo elemento, che corrisponde alla lettera B, sta per Belief System (sistema di convinzioni). Con il B si definiscono tutti i pensieri, le percezioni, le interpretazioni, le credenze, le norme, le regole, i principi, ma anche le immagini e le fantasie che fanno parte della nostra attività mentale.

Il terzo elemento, C, sta per Consequences (conseguenze). Le conseguenze possono essere emotive e comportamentali, ovvero emozioni (gioia, ansia, tristezza) e comportamenti.

Fondamentale è la correlazione tra B e C, tra modo di pensare e modo di sentire, che spesso per i pazienti e la gente comune non è chiara, credendo spesso che A determini C (solo in alcuni casi, uno spavento improvviso, ad esempio, le cose stanno effettivamente così).
Non stiamo male per A (l’evento che accade) ma per B (la nostra interpretazione dell’evento). Questo errore di valutazione è alla base di tutta la nostra sofferenza.

L’ABC potrebbe sembrare un modello lineare, dove C è determinato quasi esclusivamente da B. In effetti, però è un modello di tipo circolare, in cui ogni elemento influenza e condiziona l’altro. Inoltre, non esiste una dicotomia pensiero-emozioni, che in realtà si attivano contemporaneamente. Tuttavia, possiamo considerare l’ABC un criterio di opportunità pratica, molto utile in psicoterapia. E’ un valido strumento per acquisire una consapevolezza chiara del proprio funzionamento mentale e per intervenire sul proprio stato emotivo, modificando le convinzioni irrazionali.

Letture consigliate

Osho: La via del cuore

Gary Zukav: Il cuore dell’anima

Manuale di Epitteto (PDF)

Seneca: La Felicità (PDF)


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