Irrigazione orto: è un’operazione essenziale per una buona gestione del proprio orto. Un’irrigazione ben pianificata e corretta favorisce, infatti, un migliore sviluppo degli ortaggi e una maggiore produzione.
L’acqua è un elemento vitale per l’esistenza e la crescita delle piante: oltre il 75% del peso delle piante erbacee è costituito da questa componente fondamentale. Quando l’acqua scarseggia, le piante iniziano un graduale processo avverso che, passando da una diminuzione della produzione e della qualità dei frutti, le porterà fino alla morte per essiccamento.
Anche un’irrigazione impropria o eccessiva può danneggiare le piante, causando, ad esempio, il marciume delle radici, shock termico, ustione delle foglie, ecc. Anche la pioggia ha un ruolo fondamentale nell’irrigazione: l’intensità di pioggia è la quantità d’acqua che cade nell’unità di tempo su un metro quadrato di superficie e si misura in litri/mq/ora oppure in millimetri/ora (mm/h).
L’intensità di pioggia efficace è molto bassa (<3.0 litri/mq/ora o < 3.0 mm/h), in modo che penetri nel terreno. Se l’intensità è eccessiva, il terreno non riesce ad assorbire l’acqua, saturando e formando una crosta superficiale. Per ovviare a questo problema, è necessario modificare la struttura superficiale del terreno, rendendola porosa, attraverso lavorazioni poco profonde e con l’apporto di sostanza organica umificata (stallatico in polvere, compost, ecc.).
La pioggia, tuttavia, da sola non è sufficiente a garantire un’irrigazione corretta, in quanto la quantità d’acqua che cade sul terreno è casuale e irregolare. E’ indispensabile, quindi, integrare questo naturale apporto di acqua con delle annaffiature artificiali.
Irrigazione orto: quanto e quando
La quantità d’acqua di cui il terreno e le piante hanno bisogno dipende da tanti fattori, non esiste una regola universale. Il fabbisogno idrico può essere determinato da:
- il clima della zona;
- le caratteristiche del terreno;
- la stagione e la frequenza di piogge;
- il tipo di pianta;
- la fase di crescita della pianta.
Se l’acqua scarseggia, si deve intervenire con un’irrigazione. Senza un accesso alla rete idrica, è essenziale munirsi di una cisterna o di bidoni, oppure di un sistema per il recupero dell’acqua piovana.
In base al clima e al tipo di pianta, si scelgono gli orari più indicati per le innaffiature, tenendo conto del pericolo delle malattie crittogamiche (muffe e funghi) e della capacità di assorbimento di pianta e terreno.
E’ importante tener conto anche della temperatura dell’acqua utilizzata per l’irrigazione: una temperatura diversa da quella dell’aria può creare stress alle piante. Evitate quindi di innaffiare l’orto con acqua fredda durante giornate torride. In questo caso, potreste scegliere momenti più freschi della giornata, oppure usare una cisterna dove l’acqua può raggiungere la temperatura ambiente prima di essere utilizzata.
Irrigando a gocce con manichette, si aggira il problema, perché l’acqua prima di raggiungere piante e terreno attraverso i tubi farà in tempo ad acclimatarsi.
A volte, un’irrigazione scarsa può dare risultati positivi: la parte radicale della pianta sarà forzata a crescere di più. Questa scelta, può essere utile soprattutto dopo il trapianto delle piantine: un piccolo shock può spingere la pianta a svilupparsi con maggior veemenza.
Le piantine appena formate avranno radici più corte, per cui non potranno raggiungere grandi profondità per cercare acqua: in questo caso, è opportuno optare per innaffiature più frequenti (e meno copiose).
Alcune piante come le leguminose necessitano acqua dal momento della fioritura, in modo da averne quando vanno a formare il frutto e poter produrre verdura abbondante e di qualità.
Irrigazioni orto: stagioni
Sono due le stagioni durante le quali il fabbisogno idrico delle piante è maggiore: la primavera e l’estate. La primavera è la stagione durante la quale la crescita di germogli e frutti subisce una certa accelerazione; l’estate invece è la stagione più calda e il fabbisogno idrico aumenta a causa della maggiore evaporazione e della mediamente minore quantità di precipitazioni atmosferiche.
Nelle altre stagioni, in diversi momenti l’irrigazione non è sempre necessaria in quanto la quantità d’acqua dovuta alle precipitazioni piovose è in grado di coprire il fabbisogno idrico delle piante del nostro orto.
Potendo scegliere, nei giorni più caldi dell’estate è preferibile irrigare al mattino, piuttosto che alla sera, in quanto, irrigando alla sera, si corre il rischio di bagnare la terra quando la superficie è ancora troppo calda, con notevole spreco di acqua che evaporerebbe immediatamente.
Durante la stagione invernale è meglio irrigare l’orto nel corso delle ore più calde della mattinata; irrigando la sera, infatti, si corre il rischio che, durante le ore notturne, l’acqua possa gelare rovinando le piante.
In primavera e in autunno è sempre da prediligere l’irrigazione mattutina in particolar modo se l’acqua è piuttosto fredda (come capita per l’acqua dei pozzi); se si utilizza acqua a temperatura ambiente (per esempio l’acqua di riserva da piogge) si può irrigare anche nelle ore pomeridiane o serali.
Irrigazione orto: a goccia
Questa tecnica viene utilizzata per gli orti sia in vaso sia classici e per tutte quelle colture che richiedono irrorazione d’acqua alla base della pianta. Non bagnando le foglie si evita l’insorgere di malattie alle colture.
Nel caso dell’irrigazione a goccia è necessario creare un circuito con delle dorsali e tante derivazioni pari al numero dei solchi dell’orto in modo da passare alla base di ogni piantina. Il tubo avrà dei piccoli fori dai quali l’acqua defluirà goccia a goccia irrigando lentamente le colture in modo che queste possano assorbirla senza avere ristagni dannosi. Anche in questo caso non dovremo far altro che aprire il rubinetto per avere un’irrigazione perfetta. Acquista su Amazon
Video: Impianto di irrigazione a goccia (by giardinaggioweb.net)
Irrigazione orto: altri consigli utili
Un’indicazione essenziale è quella di non eseguire mai un’irrigazione troppo ravvicinata nei tempi alla raccolta: gli ortaggi si impregnerebbero troppo di acqua, rendendo la loro polpa meno consistente e meno saporita, e la loro conservabilità diminuirebbe.
Le piante di cui si consumano le parti sotterranee (carote, aglio cipolle, ecc.) non vanno irrigate eccessivamente (neanche d’estate), per non correre il pericolo di farle marcire.
Se effettuate le innaffiature con il tubo di gomma (acquistalo su Amazon), usate il rompigetto, per non danneggiare le piantine più giovani e fragili. L’irrigazione troppo violenta danneggia anche il terreno, a causa del forte impatto del flusso dell’acqua con esso.
Irrigazione orto: piante in vaso
Le piante in vaso devono essere annaffiate più spesso di quelle coltivate in piena terra, ma è impossibile enunciare una regola generale che indichi la quantità e la frequenza delle irrigazioni perché dipendono dalle condizioni atmosferiche, dalla stagione, dal tipo di vaso e dalla sua posizione, e soprattutto dai bisogni idrici di ogni specie: le piante aromatiche, ad esempio, hanno scarse necessità di acqua, però quando sono coltivate in vaso devono essere irrigate poco e regolarmente, in modo che la terra non si secchi.
Più il vaso è piccolo più la sua terra si asciuga rapidamente, mentre a parità di dimensioni i contenitori in terracotta richiedono annaffiature più frequenti di quelli in plastica.
Nelle giornate umide la traspirazione delle foglie diminuisce riducendo così la necessità di acqua, mentre nei periodi caldi e secchi possono essere necessarie anche un paio di annaffiature giornaliere.
I vasi tenuti a mezz’ombra hanno bisogno di meno acqua di quelli in pieno sole perché la loro terra è meno soggetta a evaporazione. Perciò solo con un’osservazione attenta si potrà capire se una pianta desidera essere annaffiata o meno: una terra che diventa più chiara e le foglie che cominciano a reclinarsi addossandosi allo stelo sono un chiaro segno di mancanza d’acqua. Per capire se occorre bagnare basta anche sentire con le dita se la terra del vaso, a 1 cm sotto la superficie, è umida o asciutta.
Gli ortaggi in vaso non soffrono solo se le annaffiature sono troppo scarse ma anche se sono troppo abbondanti, perché l’acqua che ristagna a lungo nel sottovaso potrebbe far marcire le loro radici. A questo proposito, dopo una pioggia abbondante, bisogna controllare che le piante non restino con le radici nell’acqua troppo a lungo.
Per scoprire la giusta quantità d’acqua basta osservare quello che succede dopo le annaffiature: se la pianta non assorbe nel giro di un’ora quella presente nel sottovaso vuol dire che ne è stata somministrata troppa.
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