Ciao Roberto,
mi sono imbattuto “per caso” nel vostro sito mentre, in un momento di sconforto, digitavo su google questa frase: “non credo più all’illuminazione”, forse cercando risposte o esperienze simili alla mia.
In breve, dopo anni di “ricerca spirituale” attraverso varie esperienze (Yoga, Buddhismo, Advaita) piuttosto infruttuose, sono arrivato a quella “visione” della “Non Dualita” di cui numerosi son gli interpreti contemporanei, il più “famoso” dei quali è forse l’inglese Tony Parsons. Sicuramente saprai di cosa sto parlando, per cui salto a piè pari qualsiasi descrizione di questa visione e arrivo al problema: sento, o meglio concettualmente capisco, che io sono il Tutto, Ciò che è, e che non c’è nessuno che si risvegli e che qualsiasi ricerca addirittura rafforza il senso dell’Ego, l’idea che ci sia qualcuno che ricerca l’illuminazione e che ci sia un percorso, delle pratiche per arrivarci.
Ma questo mi lascia “impantanato” nella palude del “non fare” che però non è il “Wu wei” dello Zen, ma semplicemente una sottile disperazione sulla assoluta casualità di un evento, semmai si possa definire tale, che accade a qualche fortunato (anche se dovrei dire “a nessuno”).
Scusami per la confusione, del resto avrai capito che mi ci trovo immerso fino al collo! Spero che un tuo consiglio mi possa aiutare.
Con gratitudine,
Vincenzo
Ciao Vincenzo, la tua è una situazione in cui si impantanano molti ricercatori… Tra l’altro, anch’io ho dovuto superare un ostacolo simile…
In qualche modo, la mente intuisce concettualmente la “verità dei fatti”, ma la Comprensione non è ancora abbastanza profonda da consentire un’accettazione completa della Realtà e una trasformazione interiore integrale.
L’ultimo passo fondamentale che devi compiere per avere maggiori probabilità che l’illuminazione accada è quello di rinunciare anche all’illuminazione stessa… Infatti, finché la tua falsa identità, “vincenzo”, viene tenuta in vita da un qualsiasi desiderio, non lascia libero lo spazio perché la Tua Vera Identità possa prendere il suo posto… Solo una resa completa a ciò che l’Esistenza dispone per la tua vita può dare il colpo di grazia al tuo ego e donarti la libertà…
Anch’io ho superato un ostacolo simile nel mio “percorso” verso la Realtà. A un certo punto, grazie a un’intuizione improvvisa, ho capito che per un essere umano il beneficio fondamentale non deriva dall’illuminazione, ma dall’accettare completamente ciò che si è… in qualsiasi momento… Nell’accettazione totale di “ciò che è” nascono un profondo rilassamento, serenità e gioia… L’illuminazione (la comprensione di essere il Tutto) non aggiunge niente di più alla felicità che sorge dal vivere in uno stato di accettazione totale…
Quindi, mi sono arreso totalmente all’Esistenza, interrompendo la mia “ricerca” (per puro diletto, ho continuato a coltivare la mia passione per le parole dei Saggi e per l’indagine interiore, ma senza più il desiderio e lo scopo di spingermi verso una comprensione superiore)… E dopo circa un anno e mezzo, mentre leggevo un libro di Balsekar/Nisargadatta (Nessuno nasce nessuno muore), senza che lo desiderassi (e proprio grazie a questo) è avvenuta la presa di coscienza di non essere mai esistito come persona e di essere sempre stato il Tutto… l’Uno…
Ma il mio stato d’animo abituale non è mutato… L’aver scelto, un anno e mezzo prima, di lasciarmi fluire nel fiume dell’Esistenza senza opporre resistenza e senza più alcun desiderio personale (ho convertito i miei obiettivi in “preferenze”) mi aveva già portato serenità e gioia, e la comprensione di essere l’Uno non ne ha aggiunta altra (con l’agnizione della Mia Vera Identità, mi sono solo fatto una grassa risata…)…
Basta una resa sincera alla vita a darci gioia e serenità… l’illuminazione è superflua… è l’ego che la desidera… Se ti arrendi e ti lasci fluire con l’esistenza, non fa differenza sapere di essere il Tutto o credere di essere una persona… È la resa a “ciò che è” che rende felice un bambino o una rondine che volteggia libera nell’aria, non la comprensione di essere Uno. Era l’accettazione totale di ciò che è che rendeva sereni i saggi dell’antichità, Socrate, Epitteto, Seneca…
L’illuminazione è un optional… arrenditi alla vita e potrai ottenere con più facilità anche questo accessorio extra…
Ciao 😀
Roberto (contatti)
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