In una sorta di immaginario diffuso, il giardino probabilmente rappresenta, inconsciamente, il paradiso terrestre di biblica memoria, intriso di fascino misterioso, incantato e stregato allo stesso tempo, ricco di delizie ma anche di frutti proibiti. Quel luogo dove, stando al racconto riportato nella Genesi che da bambini più volte abbiamo ascoltato, tutto ebbe inizio e fu poi compromesso. Il giardino dell’Eden è, infatti, secondo la Bibbia, il luogo in cui Dio creò tutti gli esseri viventi, ed è li che si consumò il primo atto di disobbedienza umana, con il conseguente allontanamento di chi, mangiando il frutto del peccato, aveva trasgredito.
Leggendo o sperimentando personalmente vi sarà capitato di apprendere come travasare una pianta, quanta acqua darle e quando, come e quando potarla; vi sarete fatti un’idea di quali fiori o piante vi piacerebbe coltivare nel vostro giardino, sul vostro terrazzo o nel vostro appartamento, come e dove sistemarle e avrete forse preso dimestichezza con termini quali talea, margotta, pacciamatura, sarchiello… Vediamo insieme altre utili nozioni di giardinaggio.
Gli elementi essenziali che regolano la normale crescita delle piante sono:
- Acqua
- Luce
- Nutrimento (elementi del terreno)
- Temperatura
Giardinaggio: acqua e annaffiatura
L’acqua è forse il più importante tra gli elementi, dato che è anche la sostanza più difficile da sostituire con mezzi artificiali. I migliori tipi di acqua per le piante sono:
- Acqua piovana
- Acqua di lago
E’ bene invece non annaffiare le piante con:
- Acqua di pozzo
- Acqua di mare
- Acqua contaminata da sostanze nocive
L’acqua dell’acquedotto (quella del rubinetto per intenderci), può presentare qualche inconveniente dovuto in alcuni casi a un alto contenuto di cloro e alla presenza di sali di calcio. Per rimediare a questi problemi è consigliabile:
- far riposare l’acqua per 12-24 ore in un annaffiatoio, in modo che smaltisca una parte del cloro;
- decontaminarla dai sali di calcio con un filtro o un demineralizzatore.
Prestate attenzione anche alla temperatura dell’acqua di rubinetto, che non deve essere fredda.
Annaffiare le piante può apparire un gesto tra i più semplici se non addirittura banali ma in realtà non lo è per nulla. Infatti, questa attività comporta una certa abilità a immedesimarsi, se non addirittura ad anticipare i bisogni del vegetale. È un’abilità senza la quale difficilmente si riesce a comprendere, ad esempio, se quella specifica pianta ha bisogno di acqua in quel momento ed eventualmente di quanta. E’ difficile dire con esattezza ogni quanto tempo vadano annaffiate le piante poiché le condizioni ambientali possono variare da luogo a luogo e perché le piante hanno caratteristiche diverse tra loro. Come fare allora? Un rimedio pratico può essere quello di acquistare dei misuratori di umidità che, tramite un sensore, indicano su un display il grado di umidità del terriccio.
Giardinaggio: la luce
La luce favorisce quel processo noto come fotosintesi clorofilliana, per effetto del quale le piante trasformano l’anidride carbonica e i sali minerali presenti nell’aria e nell’acqua, oltre che l’acqua stessa, in sostanze nutritive e quindi in energia. Se la luce è troppa o scarsa, la fotosintesi clorofilliana si riduce o si blocca ed in breve tempo la pianta si debilita.
Le foglie e i fiori crescono sempre rivolti alla luce perciò è bene, ogni 5-6 giorni, ruotare i vasi in modo da agevolare la crescita omogenea di tutte le parti della pianta. E’ importante far attenzione ai raggi solari diretti, perché pochissime piante li tollerano. La luce solare diretta è quella che corrisponde al 100% circa dell’irradiamento da finestre con esposizione a mezzogiorno (questo tipo di luce è adatta alle piante grasse).
Le piante collocate vicino a finestre o vetrate esplicano al meglio le loro funzioni vitali, occorre però aver cura di ombreggiarle con delle tende. D’estate, quando le piante vengono portate all’aperto, è preferibile collocarle in una posizione ombreggiata, per proteggerle dal sole di mezzogiorno. Un accorgimento utile è quello di non spruzzare mai l’acqua sulle foglie esposte a forte insolazione, per evitare che si brucino.
Giardinaggio: il nutrimento
Le sostanze che un terreno deve contenere perché una pianta cresca rigogliosa sono varie; dal terreno la pianta raccoglie soprattutto:
- Azoto
- Calcio
- Ferro
- Fosforo
- Magnesio
- Potassio
- Zolfo
È importante che siano presenti tutti questi elementi pur se in proporzioni diverse tra loro; l’assenza di una sola sostanza potrebbe impedire alla pianta di sopravvivere.
- L’azoto è probabilmente l’elemento più importante; le piante ne hanno bisogno in grandi dosi perché è l’elemento che più di ogni altro influisce sulla loro crescita, oltre a dare un colore verde intenso alle foglie.
- Il calcio viene utilizzato dalla pianta per regolarizzare il ricambio dell’acqua, rallentarne l’assorbimento, favorirne il trasporto e favorire la propria sopravvivenza nei periodi di grande siccità.
- Il ferro serve alla pianta per la formazione della clorofilla, che non si formerebbe se questo minerale non fosse presente. Curiosamente però la clorofilla risulta priva di ferro.
- Il fosforo, indispensabile per la rigenerazione di cellule nuove, è fondamentale per la fioritura. Il fosforo così come pure il magnesio anch’esso utile come il ferro per la costituzione della clorofilla, dovranno poi probabilmente essere aggiunti artificialmente, in quanto scarsamente presenti nella comune terra nostrana.
- Il potassio è un vero e proprio ricostituente della pianta, ne accelera la fotosintesi, ne rinvigorisce il tessuto e rende resistente la pianta alle carenze d’acqua e alle malattie.
- Lo zolfo è un elemento che si trova in abbondanza nella terra comune ed è utile alla pianta per la formazione delle sostanze proteiche.
Come per ogni essere vivente, la bellezza delle piante e la loro salute dipendono dalla loro alimentazione. L’intervento dell’uomo diventa quindi fondamentale per apportare un sostegno nutritivo, lì dove la naturale fertilità del terreno potrebbe talvolta non bastare. Alcune piante, infatti (ad esempio talune piante ornamentali, da orto e da frutto), hanno elevate esigenze nutritive, che occorre soddisfare attraverso la concimazione.
Giardinaggio: la temperatura
La temperatura è un fattore che varia secondo il luogo e il tipo di pianta. Una buona parte delle piante da appartamento provengono da paesi tropicali ed equatoriali e hanno perciò bisogno di temperature miti (all’incirca tra i 15 e i 28°C). In inverno quasi tutte le piante da appartamento riducono la loro attività per la mancanza di una quantità sufficiente di luce. Ne consegue che in questa stagione queste piante richiedono temperature più basse che nella bella stagione. Tutte le piante da appartamento, comunque, non sopportano temperature troppo basse, l’ideale è un microclima compreso tra i 16 ed i 24°C mentre l’escursione termica notturna non dovrebbe superare i 4-5°C. Poche sono le piante che sopravvivono a temperature fino a qualche grado sotto lo zero. Un rapido abbassamento di calore può causare il crollo fisiologico di una pianta, prestate perciò attenzione alle correnti d’aria fredda, specialmente in inverno.
Riflessioni finali
Fantasticando su cos’altro è il giardinaggio, o su cosa pensate possa essere per voi, al di là delle tecniche che lo qualificano e degli elementi sopra riportati, provate a considerarlo come un’esperienza da vivere dando tempo al tempo, senza ansia, con applicazione, pazienza e talvolta rassegnazione; un’esperienza che aiuta a sviluppare empatia, a percepire e soddisfare i bisogni di un altro essere vivente, a tollerare le frustrazioni, a considerare e accettare le probabilità di insuccesso, che educa all’osservazione, stimolando un pensiero creativo.
Il giardinaggio può rappresentare quell’Eden dal quale venire espulsi se si disobbedisce, ovvero si violano le leggi sovrane della natura, al quale non si può accedere se non si mostra comprensione e rispetto ma nel quale poter felicemente esercitarsi, sviluppando un’armonia rigenerante. Percependone la portata, ne avrete realmente compreso il senso.
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