Eiaculazione ritardata: è un disturbo della fase orgasmica, meno frequente dell’eiaculazione precoce, anche se in aumento. Si contraddistingue per un ritardo involontario del riflesso eiaculatorio, nonostante una stimolazione normalmente sufficiente a portare l’uomo all’orgasmo.
Generalmente le cause sono psicologiche, indice spesso della difficoltà a vivere serenamente il rapporto sessuale con il partner e a lasciarsi andare completamente, manifestando una tendenza al controllo degli aspetti emozionali, concentrandosi troppo sui desideri e il piacere della donna e poco sui propri (non essere abbastanza “egoisti”).
Per il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), i criteri diagnostici che devono essere soddisfatti perché possa essere posta una diagnosi di eiaculazione ritardata sono i seguenti:
A. L’individuo deve riportare, in tutti o in quasi tutti (circa il 75-100%) i rapporti sessuali (in determinate circostanze situazionali o, se generalizzato, in ogni circostanza) e senza che il ritardo sia intenzionale, uno dei seguenti sintomi:
- Un marcato ritardo nell’eiaculazione.
- Marcata infrequenza o assenza di eiaculazione.
B. I sintomi del Criterio A si sono protratti come minimo per circa 6 mesi.
C. I sintomi del Criterio A causano nell’individuo un disagio clinicamente significativo.
D. La disfunzione sessuale non è meglio spiegata da un disturbo mentale non sessuale o come conseguenza di un grave disagio relazionale o di altri significativi fattori stressanti e non è attribuibile agli effetti di una sostanza/farmaco o di un’altra condizione medica.
Il disturbo può essere situazionale, se è limitato a particolari tipi di stimolazione, situazione o partner, o generalizzato. Può essere cronico (permanente o primario), se è presente da quando il soggetto è diventato sessualmente attivo, o acquisito (o secondario), se è insorto successivamente.
In media un rapporto sessuale dura 7 minuti, ma gli uomini che soffrono di eiaculazione ritardata possono protrarlo per ore, anche se, in media, dopo 30-45 minuti si interrompe. Di solito è la partner a decretare la fine della penetrazione e il disagio che ne consegue può far perdere l’eccitazione all’uomo e la lubrificazione alla donna.
La maggior parte degli uomini che soffrono di eiaculazione ritardata riescono ad arrivare all’orgasmo senza problemi attraverso la masturbazione solitaria, e questo sottolinea la natura psicologica del problema, altri non riescono ad eiaculare neanche in questo caso, e il problema sarà di natura fisica (in questo caso è bene rivolgersi al proprio medico o a uno specialista).
Il problema può generare nella partner un forte senso di frustrazione, perché spesso se ne attribuisce la responsabilità. Ipotizza una propria mancanza di avvenenza, capacità, sensualità, ed emerge un senso di inadeguatezza e di scarsa autostima. Potrebbe anche svilupparsi un senso di risentimento nei confronti del partner, che può portare all’interruzione del rapporto.
Nell’uomo, questo disagio può generare un senso di inadeguatezza, di ansia, frustrazione che può provocare un problema di disfunzione erettile (impotenza) o addirittura alla scelta di interrompere ogni rapporto sessuale con l’altro sesso.
L’uomo spesso non rivela questo problema, fa fatica a confidarsi con la propria partner o a rivolgersi a uno specialista. Di solito, si rivolge a un esperto solo in seguito a un divorzio o se vuole concepire un figlio con la propria compagna.
Eiaculazione ritardata: cause psicologiche
All’interno delle cause psicologiche si possono riscontrare aspetti sia intrapsichici sia relazionali e comportamentali, spesso in interazione tra loro.
Si può credere ad esempio di essere affetti da un’anorgasmia, quando magari la difficoltà consiste solo nel produrre un comportamento sessualmente efficace. Le difficoltà possono basarsi sull’ignoranza delle dinamiche sessuali, causate talvolta dalla presenza di timori e sensi di colpa che ostacolano la sperimentazione e l’esplorazione della sessualità, e portano a produrre tecniche sessuali inadeguate.
La causa è spesso legata alla difficoltà per l’uomo a esprimere emozioni, all’essere molto controllato, emotivamente distaccato. Può trattarsi di un uomo che non riesce ad abbandonarsi al piacere sessuale, soprattutto a causa di paure e insicurezze, spesso anche sul proprio fisico, di origine adolescenziale.
Può trattarsi anche di ansia da prestazione o di bassa eccitazione, anche in presenza di un’erezione sufficiente.
Si può considerare il fenomeno dello Spectatoring, per cui l’uomo mette in atto atteggiamenti di difesa involontari dalle sensazioni erotiche attraverso una continua autosservazione o pensieri critici ossessivi, pregiudicando il verificarsi del necessario abbandono. Tipica di questo atteggiamento è la domanda che l’uomo si pone proprio in prossimità dell’orgasmo: ce la farò a raggiungerlo? mancando il momento necessario di abbandono totale e realizzando proprio la paura che più si temeva. Fondamentalmente, è necessario essere rilassati per “consentirsi l’orgasmo”.
All’interno della coppia potrebbero esistere problematiche non ancora perfettamente chiarite: il rifiuto della partner, la mancanza di fiducia, lotte di potere, ecc.
In alcuni casi i soggetti hanno ricevuto un’educazione rigida, che li costringeva a essere sempre “buoni e disponibili” o che ha trasmesso loro l’idea che il sesso sia qualcosa di “sporco”. Questo può ingenerare un risentimento inconscio e represso verso il genere femminile: la mancata eiaculazione rappresenterebbe un atto di ritorsione nei suoi confronti.
Vi sono poi casi di abusi sessuali vissuti nell’infanzia o di omosessualità latente. Anche un eccessivo servilismo nei confronti della partner, la spinta a soddisfarne ogni bisogno trascurando i propri, può incidere su tale disturbo.
Bernhard Apfelbaum, un terapista psicosessuale contemporaneo, ha messo a punto una nuova spiegazione per il problema dell’ eiaculazione ritardata. Egli suggerisce che alcuni uomini hanno un maggiore livello di autosessualità, il che significa che essi sono attivati più dalla masturbazione che dal rapporto sessuale con l’altro.
Secondo Apfelbaum, siamo tutti su una scala da etero / bi / omosessuale autosexual, dove gli autosexual trovano il sesso fai da te molto più appagante e libero.
L’autore afferma inoltre che questo tipo di preferenza sessuale è del tutto accettabile e che non ci sia nulla di male.
Eiaculazione ritardata: trattamento
Prima di poter iniziare una qualsiasi terapia, è necessaria un’indagine approfondita, esplorando tutti gli aspetti che potrebbero essere implicati nella genesi del disturbo: intrapsichici, legati alla relazione con la partner, comportamentali, eventi stressanti, ecc.
In questo tipo di disturbo è spesso necessario muoversi parallelamente su più livelli. L’uomo potrebbe aver sviluppato una disfunzione erettile secondaria al disturbo anorgasmico e una forma depressiva. Si dovrà modulare flessibilmente l’intervento in base alle priorità e alle risorse presenti.
Nei casi non gravi, potrebbe essere sufficiente consigliare alla donna di avere rapporti senza alcuna aspettativa, godendo del vantaggio di poter usufruire di una penetrazione di lunga durata e lasciando il partner libero di trovare il suo orgasmo come meglio preferisce o di non averne. Un rapporto privo di richieste e giudizi può favorire una maggiore intimità e libertà, che spesso porta a una risoluzione naturale delle difficoltà.
La compagna può svolgere un ruolo determinante nell’aiutare l’uomo a sentirsi più a suo agio o disinibito o eccitato, per cui parlare dell’argomento in coppia è sicuramente la cosa migliore.
Nei casi più difficili, ci si può rivolgere a uno psicoterapeuta specializzato in disturbi sessuali.
Un trattamento di tipo cognitivo-comportamentale prevede un approccio multimodale basato sui principi dell’apprendimento:
- Psicoeducazione: conoscenza dell’anatomia sessuale e delle fasi del funzionamento erotico; miglioramento della consapevolezza del proprio corpo; comprensione dei fattori psicologici e fisiologici coinvolti nel rapporto sessuale; indagine sulle credenze disfunzionali inerenti il sesso, ecc.
- Aumentare le stimolazioni e renderle adeguate al raggiungimento dell’orgasmo.
- Apprendimento di tecniche di rilassamento e di gestione dell’ansia.
- Tecniche comportamentali: migliorare le proprie capacità di manifestare affetto attraverso il contatto fisico; esposizione graduale all’obiettivo da raggiungere; ecc.
- Far emergere nel paziente il vero motivo della sua difficoltà a eiaculare (cioè, renderlo più consapevole dei motivi inconsci): si sente sfruttato dalla partner, non è abbastanza eccitato, ecc.
- Ristrutturazione cognitiva: modificare le credenze che ostacolano un funzionamento eiaculatorio adeguato (si è troppo sbilanciati nel “dare” piuttosto che a “prendere”, ecc.).
Roberto Gentile (contatti)
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