Si parla di eiaculazione precoce quando esiste una difficoltà nel controllo volontario dell’eiaculazione, tanto da farla manifestare dopo una minima stimolazione e prima che il soggetto lo desideri, spesso prima che il partner abbia raggiunto l’orgasmo.
Per il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), i criteri diagnostici che devono essere soddisfatti perché possa essere posta una diagnosi di eiaculazione precoce sono i seguenti:
A. Una modalità persistente o ricorrente di eiaculazione che si verifica durante i rapporti sessuali, circa un minuto dopo la penetrazione vaginale e prima che l’individuo lo desideri.
Nota: non sono stati stabiliti criteri specifici di durata per le attività non intravaginali.
B. I sintomi del Criterio A devono essere stati presenti come minimo per circa 6 mesi e devono essere provati in tutte o quasi tutte (circa il 75-100%) le occasioni di attività sessuale..
C. I sintomi del Criterio A causano nell’individuo un disagio clinicamente significativo.
D. La disfunzione sessuale non è meglio spiegata da un disturbo mentale non sessuale o come conseguenza di un grave disagio relazionale o di altri significativi fattori stressanti e non è attribuibile agli effetti di una sostanza/farmaco o di un’altra condizione medica.
Il disturbo può essere situazionale, se è limitato a particolari tipi di stimolazione, situazione o partner, o generalizzato. Può essere permanente (o primario), se è presente da quando il soggetto è diventato sessualmente attivo, o acquisito (o secondario), se è insorto successivamente.
Prevalenza
A livello internazionale, più del 20-30% degli uomini riferisce preoccupazione riguardo alla rapidità di eiaculazione. Con la definizione odierna di eiaculazione precoce (dopo circa 1 minuto di penetrazione vaginale), solo all’1-3% degli uomini verrebbe diagnosticato questo disturbo.
Eiaculazione precoce: cause psicologiche
Molti fattori possono essere rilevanti nella valutazione dell’eiaculazione precoce (e di ogni altra disfunzione sessuale):
- fattori che riguardano il partner: problemi sessuali, stato di salute, ecc.;
- fattori relazionali: scarsa comunicazione, differenze nel modo di vivere l’atto sessuale, conflitti relazionali, ecc.;
- fattori di vulnerabilità individuale: immagine corporea insoddisfacente, storia di abuso sessuale o emotivo, presenza di altri disturbi (depressione, ansia) o fattori stressanti, ecc.;
- fattori culturali o religiosi: inibizioni, ecc.;
- fattori medici
Più specificamente, i fattori che possono contribuire all’insorgere di questo disturbo sono:
- prime esperienze sessuali vissute con nervosismo e fretta: timore di essere scoperti, mancanza di privacy, necessità di eiaculare rapidamente, ecc.;
- scarsa esperienza;
- difficoltà legate al controllo e alla capacità di sperimentare intimità;
- elevati livelli di ansia: durante il rapporto, pensieri inerenti la performance e l’adeguatezza sessuale potrebbero distrarre l’uomo impedendogli di cogliere e controllare l’impulso di eiaculazione; in altri casi, la fragilità interiore e l’ansia spingono l’uomo a un’eiaculazione rapida per evitare la tensione psicologica emotiva;
- credenze disfunzionali: modi di pensare inadeguati, tabù religiosi, ecc.;
- misoginia: il disprezzo nei confronti della sfera femminile (più o meno conscio) può condurre a un orgasmo troppo veloce, per liberarsi della propria pulsione sessuale in modo egoistico, privando la partner del piacere sensoriale;
- consapevolezza di avere problemi di salute: per scongiurare, ad esempio, rischi di infarto, si può decidere di evitare stress fisici portando a termine frettolosamente l’atto sessuale;
- stress fisico e mentale: per evitare altro stress psico-fisico, il maschio tende a concludere in fretta il rapporto.
A volte l’origine del problema va ricercato nella perdita di fiducia, a livello conscio o inconscio, nella propria capacità di mantenere l’erezione per tutta la durata del rapporto sessuale.
Altre volte, il maschio tiene un ritmo troppo veloce e frenetico per imitare le prestazioni irrealistiche proposte dalla pornografia.
Più raramente l’eiaculazione precoce è causata da anomalie anatomiche come la brevità del frenulo del pene o da patologie infiammatorie della prostata; anche in queste situazioni il ruolo dell’andrologo è fondamentale, in quanto una diagnosi corretta permette di risolvere brillantemente il problema con una semplice terapia farmacologica o un piccolo intervento.
Eiaculazione precoce: trattamento
Non esiste una terapia unica per tutti i pazienti: per “guarire” veramente è necessario adottare varie soluzioni combinate in una strategia che deve essere pensata come un abito tagliato su misura per ogni singolo paziente. Affidarsi a uno psicoterapeuta esperto di disfunzioni sessuali è quindi di fondamentale importanza per risolvere un problema che, se non adeguatamente affrontato, può portare con il tempo a una progressiva perdita di qualità del rapporto sessuale, a una diminuzione di sicurezza e autostima, fino al deterioramento del rapporto di coppia già in essere o alla difficoltà di incominciarne uno nuovo.
Le soluzioni e i rimedi “facili”, acquistabili facilmente sul web, come creme, spray, olii, preservativi ritardanti, ecc., non sono privi di effetti collaterali, a volte anche molto spiacevoli: possono diminuire la sensibilità al piacere durante la penetrazione, provocare la perdita di erezione, desensibilizzare anche la mucosa vaginale, ecc. Possono anche interagire negativamente con l’assunzione di altri farmaci o provocare infiammazioni e pruriti al glande.
Altri farmaci (di solito antidepressivi) richiedono la prescrizione di uno specialista, in quanto anche in questo caso gli effetti collaterali possono essere numerosi: sonnolenza, mancanza di lucidità mentale, diminuzione del desiderio sessuale e difficoltà a mantenere l’erezione.
A questo va aggiunto che, in ogni caso, si dipenderebbe sempre da questi rimedi, invece di apprendere tecniche opportune per gestire il problema in modo autonomo.
Un trattamento di tipo cognitivo-comportamentale prevede un approccio multimodale basato sui principi dell’apprendimento:
- Psicoeducazione: conoscenza dell’anatomia sessuale e delle fasi del funzionamento erotico; miglioramento della consapevolezza del proprio corpo; comprensione dei fattori psicologici e fisiologici coinvolti nel rapporto sessuale; indagine sulle credenze disfunzionali inerenti il sesso, ecc.
- Apprendimento di tecniche di rilassamento e di gestione dell’ansia.
- Tecniche comportamentali: come lo “stop and start” o lo “squeeze”.
- Ristrutturazione cognitiva: modificare le credenze che ostacolano un funzionamento eiaculatorio adeguato, ecc.
Roberto Gentile (contatti)
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