Disfunzione erettileDisfunzione erettile: si può definire come la difficoltà dell’uomo a raggiungere e/o mantenere la sufficiente erezione del pene durante un rapporto sessuale.

Per il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), i criteri diagnostici che devono essere soddisfatti perché possa essere posta una diagnosi di disfunzione erettile sono i seguenti:

A. L’individuo deve riportare, in tutti o in quasi tutti (circa il 75-100%) i rapporti sessuali uno dei seguenti sintomi:

  1. Marcata difficoltà di ottenere un’erezione durante l’attività sessuale.
  2. Marcata difficoltà nel mantenere l’erezione fino al completamento dell’attività sessuale.
  3. Marcata diminuzione della rigidità erettile.

B. I sintomi del Criterio A si sono protratti come minimo per circa 6 mesi.

C. I sintomi del Criterio A causano nell’individuo un disagio clinicamente significativo.

D. La disfunzione sessuale non è meglio spiegata da un disturbo mentale non sessuale o come conseguenza di un grave disagio relazionale o di altri significativi fattori stressanti e non è attribuibile agli effetti di una sostanza/farmaco o di un’altra condizione medica.

Il disturbo può essere situazionale, se è limitato a particolari tipi di stimolazione, situazione o partner, o generalizzato. Può essere permanente (o primario), se è presente da quando il soggetto è diventato sessualmente attivo, o acquisito (o secondario), se è insorto successivamente.

Disfunzione erettile: prevalenza

La disfunzione erettile rappresenta una patologia di rilevante impatto sociale: si calcola che, in Italia, il 13% degli uomini, ossia circa 3 milioni, siano affetti almeno in parte da DE. Altri studi, condotti su campioni più ampi di popolazione hanno rilevato in oltre il 50% dei casi presenza di DE se si considerano anche le forme lievi-moderate.

Disfunzione erettile: cause psicologiche

Le cause della disfunzione erettile possono essere sia di natura organica che psicologica. Qualora durante la masturbazione solitaria non emergesse alcun sintomo di questo disturbo, le cause saranno con ogni probabilità di tipo psicologico/relazionale.


Vivendo il rapporto sessuale come una prova in cui dimostrare le proprie abilità amatorie, è facile incorrere nell’“ansia da prestazione”, cioè il forte timore di deludere il partner, che ha come conseguenza centrale proprio la difficoltà a mantenere l’erezione. L’ansia è spesso causata da:

  • paura dell’insuccesso: occasionali e naturali défaillance nelle prestazioni sessuali vengono drammatizzate dando vita a costanti pensieri di fallimento che creano un circolo vizioso;
  • paura di essere lasciato a causa delle proprie prestazioni sessuali inadeguate;
  • difficoltà a lasciarsi andare alle proprie sensazioni corporee;
  • eventi stressanti esterni;
  • convinzioni irrazionali: dare un’importanza eccessiva a prestazioni “perfette” piuttosto che all’intimità e all’affetto;
  • mancanza di coinvolgimento: stimoli sessuali inadeguati causano un’eccitazione insufficiente.

La sessualità è influenzata da molti fattori relazionali: capacità di stabilire relazioni intime, fiducia reciproca, soddisfazione verso la relazione in corso; condizionamenti religiosi o culturali, ecc.

Disfunzione erettile: trattamento

Non esiste una terapia unica per tutti i pazienti: per “guarire” veramente è necessario adottare varie soluzioni combinate in una strategia che deve essere pensata come un abito tagliato su misura per ogni singolo paziente. Affidarsi a uno psicoterapeuta esperto di disfunzioni sessuali è quindi di fondamentale importanza per risolvere un problema che, se non adeguatamente affrontato, può portare con il tempo a una progressiva perdita di qualità del rapporto sessuale, a una diminuzione di sicurezza e autostima, fino al deterioramento del rapporto di coppia già in essere o alla difficoltà di iniziarne uno nuovo.

Le possibilità terapeutiche sono molte e possono prevedere approcci teorici e strumenti clinici diversi: farmaci, consulenza sessuale, interventi psicoterapeutici a orientamento psicodinamico, cognitivo-comportamentale, sistemico-relazionale, tecniche di rilassamento e così via.


Un trattamento di tipo cognitivo-comportamentale prevede un approccio multimodale basato sui principi dell’apprendimento:

  • Psicoeducazione: conoscenza dell’anatomia sessuale e delle fasi del funzionamento erotico; miglioramento della consapevolezza del proprio corpo; comprensione dei fattori psicologici e fisiologici coinvolti nel rapporto sessuale; indagine sulle credenze disfunzionali inerenti il sesso, ecc.
  • Tecniche comportamentali: focalizzazione sensoriale, coito “non esigente”, tecniche di stimolazione sensoriale, “permesso di essere egoista”, ecc.
  • Ristrutturazione cognitiva: modificare le credenze che ostacolano un funzionamento erettivo adeguato, ecc.
  • Tecniche di gestione dell’ansia;
  • Interventi interpersonali: affrontare i problemi di coppia lavorando sui conflitti, l’intimità, la fiducia, la perdita dell’attrazione sessuale, i giochi di potere, ecc.

Nel trattamento medico/farmacologico possono essere molto utili:

  • Farmaci ad assunzione orale: Viagra, Cialis, Levitra, ecc.
  • Iniezione nel pene di farmaci per la vasodilatazione locale.
  • Terapia chirurgica (nei casi più gravi: protesi, trattamento delle fughe venose, ecc.).

Roberto Gentile (contatti)

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