Considerazioni su OshoCiao Roberto,
da un po’ di tempo ho scoperto il tuo sito… mi piace leggere le tue risposte e ho la sensazione che ti sia successo qualcosa di “reale”… Ti scrivo perché sto attraversando un periodo molto doloroso in cui mi sembra di aver perso il contatto con l’Amore e di non sentire più niente… Osho non vibra più nel mio cuore e la mente è tormentata dai dubbi…
In questo senso anche la lettura del testo di Calder “Acharya Rajneesh and the lost truth” mi ha turbato profondamente.
Vivo nella struggente nostalgia di quello che ho vissuto in passato, quando mi sentivo in comunione col Maestro, con la Vita, con… il fatto di esserci, di esistere… Finirà un giorno questo dolore?

Ciao Massimo, se avessi compreso profondamente il tuo Maestro, ora questi dubbi non ti sfiorerebbero…
Osho non si è mai stancato di ripetere di non accettare incondizionatamente le sue parole ma di sperimentarne la validità, verificarne la veridicità personalmente, prima di riconoscerne eventualmente il valore. Nei suoi discorsi ha sempre sostenuto con vigore che le verità si assimilano soltanto attraverso l’esperienza esistenziale e non per mezzo di una comprensione intellettuale…

Del suo pensiero si deve accettare soltanto ciò che si è verificato esistenzialmente, lasciando in forse le sue affermazioni non ancora sperimentate in prima persona. In questo modo niente e nessuno al mondo potrà sottrarci la parte di gioia conquistata “sul campo”, e, con pazienza, tranquillità e acquisita padronanza del metodo, potremo portare avanti la nostra ricerca attraverso un procedimento ben collaudato: intuizione di una potenziale verità, rigorosa verifica esistenziale, incorporazione o rifiuto della stessa…

Se si entra in comunione con l’esistenza appoggiandosi sulle spalle di un altro, il successo sembra giungere più rapido ma è solo un’illusione. Non esistono scorciatoie, aggirando gli ostacoli non si arriva da nessuna parte… Sono sufficienti poche parole a toglierci tutto ciò che poche parole ci avevano donato…

Quelle dei maestri sono semplici indicazioni (anche se infinitamente preziose); ogni individuo deve trovare una propria verità, necessariamente diversa da quella di ogni altro essere umano. Non si tratta di “capire”, ma di affrontare le proprie paure, e le circostanze esistenziali in cui si manifestano le nostre paure sono diverse per ognuno di noi…

Dobbiamo diventare un Buddha o un Gesù, idealizzarli è perfettamente inutile, una semplice folata di vento può portarci via la conoscenza che sembrava appartenerci in modo indissolubile…

Proviamo a formulare alcune ipotesi sulle critiche rivolte a Rajneesh:

  1. Quello che affermano i detrattori di Osho è falso;
  2. Quello che affermano i detrattori di Osho è vero ma le sue azioni in apparenza criticabili traevano origine da motivazioni diverse da quelle addotte dai suoi denigratori (anche Socrate e Gesù sono stati condannati da individui che non comprendevano il loro agire…);
  3. Quello che affermano i detrattori di Osho è vero per le motivazioni egoiche e biasimevoli da loro addotte (del resto, il corpo-mente “Rajneesh” è una macchina come altre, causa malattia o sopraggiunte smanie di potere o altro, potrebbe aver “funzionato male” in alcune occasioni, rare o frequenti che siano…).

In ogni caso per noi cosa cambia? Finché non ne avremo accertato personalmente la veridicità dovremo continuare a dubitare delle sue parole e quando invece le avremo “rese nostre” che importanza ha se chi le ha pronunciate sia stato un assiduo frequentatore dei peggiori bar di Caracas o un vero maestro? Perdere tempo a disquisire sulla moralità delle azioni dei vari maestri invece di sperimentarne a fondo quelle che il nostro cuore percepisce come verità vere è soltanto il solito ozioso gioco dell’ego che ne inventa di tutte per non farsi da parte… Quando le corde del nostro cuore risuonano al tintinnio di una potenziale verità profonda il passo successivo è quello di sperimentarla a lungo esistenzialmente prima di accettarla o rifiutarla…

Dal canto mio, ritengo i discorsi di Osho (anche se necessariamente imperfetti e approssimativi come qualsiasi altro prodotto di derivazione umana: la verità non si può tradurre in parole) un capolavoro di consapevolezza che non a caso sta toccando i cuori di milioni di persone in ogni parte del mondo e trasformando quelle che non si fanno irretire da inutili diatribe sulla integrità morale dei maestri ma ascoltano il loro cuore e sperimentano incessantemente…

Dobbiamo ritenerci fortunati che la personalità del corpo-mente di Osho possedesse tratti narcisistici perché, anche se da un lato potrebbe averlo spinto a qualche “eccesso”, se fosse stata di tipo “evitante” avrebbero goduto delle sue parole soltanto pochi privilegiati discepoli in qualche sperduto ashram della nativa penisola asiatica…

Se anche fosse vero che la sua personalità o malattia o altro lo abbiano portato a commettere degli “errori” (ma chi può affermare con certezza cosa possa considerarsi errore e cosa no?), la gigantesca onda di consapevolezza che grazie a lui sta attraversando l’intero pianeta fa apparire risibile qualsiasi attacco alla sua persona…

Del resto, lo stesso Calder non mette in dubbio il suo stato di illuminato e la sua profonda consapevolezza, ha soltanto giustamente voluto evidenziare, per amore della verità, quelli che a lui appaiono come comportamenti contraddittori. Osho stesso avrebbe approvato il suo operato. Ed è proprio così che si avanza sul sentiero della consapevolezza, mettendo in discussione anche le affermazioni del proprio maestro…

Rilassati, riparti da quelle verità che hai sperimentato personalmente e fidandoti di Te stesso illumina ogni angolo buio del tuo cuore, centimetro dopo centimetro, fino a quando ogni istante di dolore si sarà sciolto al calore della Tua consapevolezza…

Se sei stato a contatto con l’Amore sai come ci si sente. Il segreto per non separarsene mai qualsiasi cosa accada è “accettazione totale”.
Arrenditi, non sforzarti di cambiare le cose, accetta il tuo dolore, accetta la possibilità che forse potresti non riuscire mai ad accettare il tuo dolore, che potresti non comprendere mai come farlo cessare, che potresti morire fra un istante… includi tutto nella tua accettazione… e sentirai lacrime di gioia scorrere sul tuo viso…

Roberto

(sta’ tranquillo, presto il tuo dolore si placherà e ritroverai la tua gioia e la tua serenità… sono momenti importanti che dobbiamo attraversare tutti…)

Ciao roberto, ti ricordi ci siamo sentiti l’altro giorno. I libri non mi sono ancora arrivati. Ti scrivo per chiederti cosa ne pensi sui fatti che avrai sentito anche tu, riguardanti osho. Ho letto su internet che possedeva Rolls Royce, una per ogni giorno, che è stato sotto processo più volte… insomma un sacco di cose spiacevoli, con tanto di foto. Cosa ne pensi?

Ciao, ti ringrazio per i suggerimenti passati…

Giorgio

Ciao Giorgio, su quello che penso di Osho aggiungo soltanto che:

– Migliaia e migliaia di persone hanno frequentato Osho e, considerate le bastonate che il loro ego deve aver ricevuto dalle sue parole e dalla sua presenza, è stato gioco forza che molti che non lo hanno compreso lo abbiano criticato e denigrato, anche per proteggere la propria falsa personalità e la loro errata visione del mondo, che altrimenti sarebbero andate in pezzi, mettendoli di fronte alle angosce e al dolore che non erano ancora pronti ad affrontare…

– Osho ha chiarito più volte il significato dell’acquisto di quelle Rolls (ne usava solo una): lo ha fatto per esasperare i tratti dell’americano medio, per mettere in evidenza l’insensatezza del suo frenetico correre verso profitti sempre maggiori e fini a se stessi, per catturarne l’attenzione con l’intento di spingerlo verso una nuova e più matura consapevolezza…

– È stato sotto processo soltanto una volta, negli Stati Uniti. Il futile motivo: irregolarità legate alle leggi sull’immigrazione… La verità era che volevano trovare soltanto un modo per ridurlo al silenzio, perché i suoi discorsi iniziavano a preoccupare molto i cristiani fondamentalisti, appoggiati da Reagan…

Vedila così: Maradona fuori dal campo era un completo disastro: droga, eccessi, errori di tutti i tipi… Ma quando toccava il pallone entrava in un’altra dimensione, era in “contatto con il divino”, e le sue magie incantavano il mondo… E se a noi interessava godere del più bel gioco del calcio mai visto nella storia di questo sport, seguivamo con gioia le giocate del grande calciatore argentino, rimanendo indifferenti, da sportivi, alle sue “malefatte”, compiute lontano dai campi di gioco…

Per Osho vale la stessa considerazione: poniamo anche, per assurdo, che fuori “dal campo” fosse un disastro… Ma a noi, se interessa la ricerca e non il gossip, cosa dovrebbe importare? Quando esponeva la sua visione delle cose, le sue parole giungevano a noi da un’altra dimensione, era in “contatto con il divino”… Nessuno ha mai espresso la Verità come è riuscito a fare lui in ogni suo discorso… e non so se qualcun altro ci riuscirà mai… Ha toccato i cuori di milioni di persone, di ogni livello di consapevolezza… Dovremmo erigergli monumenti in ogni città e intitolargli vie…

È come affermare che la musica di Mozart è monotona e banale perché lui era un ragazzino viziato, o che i dipinti del Caravaggio sono dilettantesche espressioni artistiche di una mano insicura perché era un ladro e un assassino, o i libri di Dostoevskij… gli assoli di Jimi Hendrix e di Charlie Parker

Soltanto degli stolti e totali incompetenti di musica, pittura, poesia, potrebbero affermare simili stupidaggini…
Così come soltanto degli stolti e dei totali incompetenti nel campo della consapevolezza e della ricerca interiore possono non riconoscere il valore sublime delle verità espresse da Osho…

ciao 😀

Roberto

Buongiorno Roberto, complimenti per il tuo sito web. Lo seguo da circa tre anni.

Vorrei una tua opinione su questo testo, grazie. Simone

http://www.fuocosacro.com/pagine/maestri/osho2.htm

Ciao Simone, come ho già scritto, ritengo irrilevante porsi degli interrogativi sulla liceità e sulla moralità dei comportamenti di Osho… Le sue parole stanno aiutando milioni di persone in tutto il mondo, anche se le avesse pronunciate in uno stato di trance, passando il resto del tempo a picchiare vecchietti e mangiare bambini, che importanza avrebbe?

Immaginiamo che a scoprire la penicillina fosse stato il Dr. Jekyll, e che nelle notti in cui assumeva le sembianze di Mr. Hyde se ne fosse andato in giro a terrorizzare e accoltellare incauti passanti… Forse per questo la penicillina avrebbe salvato una sola vita in meno…?

Sai chi spreca il suo tempo a filosofeggiare sulle luci e le ombre della vita di Osho? Chi non ha il coraggio di affrontare le sue parole… È più facile additarlo come un folle piuttosto che sperimentare le sue affermazioni: potrebbero rendere meno sicuro l’angoletto psico-sociale che ci siamo ritagliati, al riparo da ogni rischio di dover vivere una vita autentica, coraggiosa, libera, intensa, reale…

L’essenza delle affermazioni di Osho è la stessa di quella di altri maestri spirituali: Ramana Maharsi, Eckart Tolle, Gesù, Buddha… Ma la capacità di penetrazione delle sue parole, di toccare la nostra anima, di favorire cambiamenti interiori, di accrescere la nostra consapevolezza è superiore a quella di chiunque altro… Avviene una “selezione naturale”: sono le nostre anime che mantengono i libri di Osho ben saldi al primo posto assoluto nelle “charts spirituali” internazionali… Dovremmo chiedere a questi milioni di persone – gran parte delle quali, sane, colte, consapevoli – perché dopo aver letto un primo libro di Osho ne acquistano altri e ne consigliano la lettura ad amici e conoscenti, anche dopo essere venuti a conoscenza delle critiche sul modus operandi del controverso maestro… È un peccato sciupare un’opportunità unica di crescita interiore per occuparsi di banali questioni biografiche…

Del resto, lo stesso Christopher Calder, uno tra i suoi principali detrattori, non ha mai messo in dubbio il suo “status” di illuminato, né la sua estraneità agli illeciti del periodo dell’Oregon: “Anand Sheela, segretaria personale di Rajneesh (Osho), diede ordini assurdi per commettere crimini che Rajneesh non avrebbe mai ap- provato”.

Calder critica l’atteggiamento poco ortodosso di Osho rispetto a quello di altri mistici più “spiritualmente corretti”. Però, Ramana Maharsi, Ramakrishna, ecc… erano, sì, puri e splendenti d’amore, ma chi li conosce?
L’egocentrismo (consapevole), le ambiguità, le Rolls, le provocazioni… tutte le sue scelte (un maestro alla Gurdjieff o affine ad alcuni maestri zen “tosti”, per intenderci) hanno contribuito a determinare un risultato eclatante, unico, mai raggiunto da nessun mistico prima e dopo di lui: neanche Gesù e Buddha hanno (e avrebbero ai giorni nostri) raggiunto una tale diffusione del loro pensiero in tempi così brevi… Affermare che Osho avrebbe dovuto comportarsi in modo diverso per una divulgazione “migliore” del suo pensiero è insensato… È come avere la presunzione di credere di poter suggerire a Valentino Rossi o a Michael Phelps scelte professionali più efficaci per una carriera più soddisfacente e di successo! Alla luce dei risultati ottenuti grazie alla sua linea d’azione, cosa avrebbe dovuto fare Osho di diverso da quello che ha fatto? Chi è tanto sconsiderato da credere di poter ipotizzare scelte più efficaci? (Scelte che ha compiuto, come ha più volte ribadito, consapevolmente, proprio con il fine di raggiungere il maggior numero possibile di persone). Le sue continue provocazioni gli hanno creato, come aveva previsto, innumerevoli nemici, e, come ha affermato, dopo la dipartita del suo corpo-mente, i nemici gradualmente si acquieteranno e diminuiranno… E rimarrà soltanto la profondità del suo pensiero a scuotere e a tenere sveglie le nostre coscienze…

Le inutili e grossolane diatribe sulla sua vita saranno presto dimenticate, e la sua opera (conservata, intera, in Parlamento, accanto a quella di Gandhi, come doveroso omaggio della sua terra) continuerà a dare da bere agli assetati e pace ai dissennati, nei secoli dei secoli