Il comportamento del gatto può essere sia di natura istintiva sia frutto di apprendimento. Ad esempio, la reazione istintiva di un gatto al rumore improvviso di una aspirapolvere, o alla vista di un cane che gli viene incontro con impeto, è di scappare via. Ma se da piccolo ha imparato che il rumore dell’aspirapolvere non era il presagio di eventi peggiori e che quello del cane era solo un modo per invitarlo euforicamente a giocare, allora avrà appreso a controllare le sue reazioni istintive, che sono di combattere o di fuggire. La lotta o la fuga, l’impulso a nutrirsi e riprodursi sono i comportamenti naturali e primari del gatto e rappresentano i suoi istinti ancestrali.
Alcuni studiosi sostengono che le reazioni naturali hanno delle sfumature che variano da gatto a gatto a seconda delle sensazioni, delle eccitazioni, dei turbamenti, in pratica delle “emozioni” che ciascuno di esso avverte. Tra questi studiosi vi è chi sostiene anche che gatto e uomo condividerebbero alcuni sentimenti. Ovviamente il fatto che talune emozioni sarebbero comuni all’uomo e ai gatti non significa che abbiano lo stesso significato per entrambe le specie: nei gatti sono molto più semplificate. Vediamo di seguito quali sono i sentimenti che i gatti avrebbero in comune con l’uomo.
Comportamento del gatto: i sentimenti
Contentezza: questa percezione è collegata ad alcune sostanze chimiche del cervello (oxitocina e dopamina) che presiedono al benessere mentale. Mangiare, così come essere accarezzato, coccolato, crogiolarsi al sole, giocare con un oggetto o addormentarsi sul vostro grembo, stimolano queste sostanze e fanno sentire bene il gatto.
Euforia. Una corsa matta, delle piroette improvvise, sobbalzi inaspettati magari dopo una rincorsa impetuosa, possono essere manifestazioni di piacere ma spesso sono anche un modo col quale il micio scarica emozioni represse, talvolta causate dalla mancanza di valvole di sfogo più naturali.
Agitazione: si manifesta quando per esempio il micio si rifiuta di uscire dal trasportino per farsi visitare. Queste sensazioni danno al gatto il tempo di stabilire se il potenziale pericolo sia effettivamente reale. Se si renderà conto che la sua paura è ingiustificata, uscirà tranquillamente dal trasportino per ispezionare l’ambiente circostante.
Rabbia: è un’alterazione dell’umore e un gatto infuriato resta tale anche quando la causa scatenante è stata rimossa. Studi effettuati da alcuni neurologi dimostrerebbero che una reazione rabbiosa può essere scatenata da un eccesso di sensazione piacevole, tipico esempio è uno scatto improvviso del micio contro chi lo accarezza.
Frustrazione: classico esempio di questo stato può essere il battito dei denti di un gatto che vede attraverso un vetro una potenziale preda difficile da raggiungere. In circostanze diverse un gatto sfogherebbe la sua frustrazione aggredendo la preda. Frustrato è anche un gatto che perde una lotta con un proprio simile (o che deve arrendersi alla visita dal veterinario) e di ritorno a casa se la prende col proprietario o con un altro suo simile. Come i gatti arrabbiati, anche quelli frustrati hanno bisogno di tempo per calmarsi e di un ambiente stimolante che prevenga la frustrazione.
Gelosia: è un emozione infida che insinua dubbio, sospetto, incertezza e che secondo gli studiosi è più comune nei cani che nei gatti. Per gelosia un gatto può intimidire un suo simile o una persona che abbia ricevuto attenzioni dal proprietario.
Desiderio sessuale: la spinta all’accoppiamento è innescata nel micio dagli odori ma viene scatenata anche dal linguaggio del corpo; l’atteggiamento di una micia in calore è inequivocabile oltre che irresistibile.
Tristezza: un gatto triste o depresso non mostra particolari segni di paura, rabbia o inquietudine ma non si nutre come al solito e non reagisce agli stimoli che tendono a distrarlo. E’ un sentimento che il gatto prova soprattutto quando è allontanato dal suo ambiente domestico. Restituire il gatto al suo ambiente, alla sua routine e alla sua famiglia allevierà questa sensazione fino a neutralizzarla del tutto.
Disgusto: la sensazione di disgusto che un gatto prova davanti a un alimento andato a male è una straordinaria valvola naturale di sicurezza. Purtroppo questa reazione può essere superata da una sensazione di piacere che potrebbe portare il micio a consumare qualcosa di pericoloso che troverebbe altrimenti disgustoso. Per esempio, un gatto che ama bere direttamente dalla vasca della fontana del giardino può ingerire senza saperlo la sostanza chimica che abbiamo messo nell’acqua per pulirla.
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Comportamento del gatto: forse non tutti sanno che….
I gatti non provano imbarazzo. Se un gatto cerca di saltare su qualcosa ma non ci riesce o cade dal punto in cui si trova, o deve battere in ritirata si comporta come se nulla fosse successo riprovando o andandosene tranquillo per la sua strada. Quando commettono un errore o sono reduci da qualche fallimento, alcuni gatti si siedono e cominciano a fare toeletta o a leccarsi come a dire agli altri simili o agli altri osservatori “chi se ne frega!”.
I gatti comprendono il lutto o la perdita. Quando qualcuno non è più presente in un contesto familiare, alcuni gatti reagiscono cadendo in uno stato di prostrazione che può portare a vere manifestazioni di dolore. Quando un gatto prova dolore può chiudersi in se stesso o al contrario diventare appiccicoso seguendo il padrone dappertutto.
I gatti sono animali abitudinari che apprezzano il fatto che ogni giorno sia uguale all’altro. Questo ovviamente non esclude affatto che abbiano bisogno di costanti stimoli e attenzioni.
A differenza del cane, il vostro amico felino non sopporta le ingiustizie solo per amore verso di voi, ma se lo trattate bene, non avrete motivi di dubitare dei sentimenti e del comportamento del gatto.
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