Come coltivare le rape. La rapa è una pianta biennale, due sue sottospecie ortive si coltivano come annuali: la rapa da foglie, che ci dà le cime di rapa e la rapa da radice, della quale consumiamo, appunto, la radice.
Varietà
Esistono oltre 30 varietà di rapa, tra queste l’ottima Milano, sferica e piatta, con buccia bianca e colletto viola. La Nancy e la Norfolk tondeggianti, la nantese e la Croissy allungate e bianche.
C’è anche la fantomatica (cioè rarissima) rapa “gialla sfera d’oro”, con polpa tenera e fine. La rapa d’autunno viene coltivata nelle regioni nordiche, mentre la rapa precoce è più coltivata in Italia.
Come coltivare le rape: clima e terreno
Al contrario della maggior parte degli ortaggi, le rape tollerano un poco d’ombra. Il suolo dev’essere capace di trattenere l’umidità, perché le rape, se lasciate asciugare troppo, possono diventare dure e legnose. Scegliete un’aiuola già concimata per un raccolto precedente, perché le rape preferiscono un suolo non troppo ricco di humus.
Come coltivare le rape: semina e trapianto
Le rape si seminano direttamente nella posizione finale, perché non rispondono bene al trapianto. Per avere un raccolto precoce seminatele al chiuso o in semenzai coperti all’inizio della primavera. Altrimenti, seminatele da metà aprile in avanti. Le varietà precoci si seminano fino alla tarda primavera, quelle per i raccolti successivi si seminano più tardi.
Seminandone una piccola quantità ogni tre settimane potrete averne sempre di fresche. Piantate i semi in solchi profondi 2 cm, in file a 30 cm l’una dall’altra. Diradate poi le piantine lasciandone una ogni 15 cm (più vicine per le varietà a maturazione rapida).
Se piantate in blocchi, distanziatele di 15 cm.
Come coltivare le rape: pratiche colturali
Annaffiate le rape regolarmente durante i periodi asciutti, altrimenti diventeranno dure e legnose. E’ anche probabile che vadano in canna. Eliminate le erbacce che sottrarrebbero umidità alle rape.
Tecniche colturali
Avvicendamento: può seguire parecchie colture, quali cavolo, cipolla, pisello e lattuga.
Consociazione: va d’accordo con lattuga, pisello, pomodoro e spinacio.
Come coltivare le rape: raccolta e conservazione
Prelevate le rape appena le radici si sono ingrossate a sufficienza. E’ preferibile raccogliere mentre sono ancora relativamente piccole, perché più tardi diventano sempre più dure e legnose. Raccogliete le cime (foglie) quando le piante sono ancora giovani, o recidete tutte le foglie mentre le rape sono ancora a dimora alla fine dell’inverno per favorire la crescita di nuove foglie, che sono ottime da mangiare.
Lasciate le rape a dimora fino al momento di utilizzarle. Nei climi più freddi si possono raccogliere e conservare in sacchi di rete o in scatole in luogo fresco. In alternativa ammucchiatele ordinatamente all’aperto coprendole di paglia.
Come coltivare cime di rapa in vaso
Potete ricavare i vasi impiegando sacchetti di terriccio vuoti. Potete utilizzare compost del vostro orto, terriccio da giardino, o terra nuova proveniente da vasi nei quali non avevate coltivato in precedenza crucifere (cavoli e simili). Una manciatina di stallatico pellettato ecologico è stata sparsa su ogni vaso.
Con una paletta, rivoltate la terra in modo che il nuovo terriccio si spargano omogeneamente nei primi 20 cm del vaso. Trapiantate una piantina ogni vaso. Non preoccupatevi se vi sembra troppo piccola per un vaso di 20-25 cm di diametro, perché le cime di rapa cresceranno e si allargheranno moltissimo.
Per mettere le piantine in terra create con un attrezzo detto trapiantatoio, o simile (si tratta di un bastone appuntito) una buca profonda un poco più del pane di terra della piantina. Fate scivolare la piantina nel buco oltre il colletto, cioè fate in modo che sottoterra vada a finire almeno la metà del fusticino compreso tra il colletto e le prime foglie. Pressate la terra attorno alla piantina creando con le nocche delle mani una piccola “tazza” attorno al fusto, in modo che almeno nei primi tempi sia possibile una innaffiatura localizzata versando acqua in questa fossetta naturale.
Innaffiate subito, e poi ogni volta che la terra comincerà ad asciugarsi. Quando la piantina sarà cresciuta, innaffiate spargendo acqua in tutto il vaso.
Come coltivare le rape: malattie e parassiti
Le rape sono soggette a molti dei parassiti e delle malattie che colpiscono le altre brassicacee. In genere però presentano pochi problemi, specialmente se vengono raccolte da giovani, prima che le difficoltà si manifestino.
I coleotteri crisomelidi possono attaccare le piantine giovani: se questo accade, coprite il semenzaio con tessuto non tessuto o spruzzatele con un insetticida a base di rotenone. In questa fase vegetativa anche le lumache rosse possono essere un problema.
Rape: uso in cucina e proprietà terapeutiche
Le foglie si cucinano in minestre, zuppe e minestroni. Chi non conosce le orecchiette con le cime di rape? Le radici si possono lessare e mangiare in insalata oppure dopo una breve bollitura si fanno saltare in padella: si cucinano anche al forno e si preparano eccellenti minestre col riso. Conservate in salamoia, sono squisite come antipasto con le olive.
Ricca di antiossidanti, diuretica e depurativa, emollienti rinfrescanti e rivitalizzanti. Antiinfiammatoria, grazie alla presenza di buone quantità di vitamina K. Fa bene alle ossa.
Recenti studi dimostrano che le rape apportano benefici alle persone che soffrono di asma e contribuiscono a diminuire l’affanno.
Il suo consumo è consigliato in presenza di stati di affaticamento, stanchezza, tosse, bronchite e quando ci sono problemi legati ai reni, come cisti, calcoli ed insufficienza renale.
Le cime di rapa sono ricche di vitamine come A, C e B. Inoltre contengono molti sali minerali in particolare calcio, ferro e fosforo. La presenza vitamina C permette una miglior assimilazione del ferro in esse contenuto, caratteristica che spinge a consigliare le rape tra gli alimenti utili nei casi di anemia e astenia in genere.
Hanno poche calorie e sono utili a ripulire l’intestino grazie alla ricchezza di fibre. Le cime di rapa consumate cotte asportano eventuali residui, sostanze tossiche o accumuli presenti lungo la parete dell’apparato digerente, attuando una pulizia meccanica essenziale per la funzionalità di tutto l’apparato digerente. Hanno azione disintossicante sia per questo meccanismo di pulizia sia per le sostanze che la compongono capaci anche di depurare l’organismo.
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