Come coltivare le faveCome coltivare le fave: la fava è una pianta erbacea a ciclo annuale.

  • Radice: a fittone con numerose ramificazioni laterali nelle quali si trovano abbondanti tubercoli che ospitano il Rhizobium legaminosarum, batterio che fissa l’azoto.
  • Fusto: eretto, ha sezione quadrangolare ed è cavo, con ramificazioni basali ed altezza variabile tra mt. 0,50 e 1,00.
  • Foglie: alterne, composte da 1 a 3 paia di foglioline, senza peduncolo e a forma ellittica.
  • Fiori: ascellari a grappolo, bianchi con ali macchiate di nero. Fecondazione solitamente autogama (con polline dello stesso fiore), ma anche incrociata, specialmente tra varietà affini; è favorita dalla presenza delle api e dei bombi.
  • Frutto: legume lungiforme (10-30 cm.), quasi cilindrico o appiattito, contenente un tessuto spugnoso bianco che avvolge i semi.
  • Semi: variano da 5 a 10, di forma ovale, depressi e di colore verde pallido allo stato fresco, di colore vario allo stato secco.

Varietà

Le varietà di fava più note sono la migliorata delle Cascine, molto precoce e con baccelli lunghissimi, la aguadulce, precoce e molto produttiva e la fava comune o baggiana, con il baccello corto e largo e semi schiacciati e molto grandi.

Come coltivare le fave: clima e terreno

La fava è una pianta a basse esigenze termiche e predilige climi temperati. E’ resistente al freddo, sopporta temperature fino a -4 °C, muore a -6 °C. La temperatura minima per: la germinazione 5° -6 °C, la fioritura 8 °C, la maturazione 15 °C. Nel periodo dello sviluppo teme piogge prolungate e soffre per i ristagni idrici, causa principale di asfissia radicale; soffre, per contro, molto la siccità dopo la fioritura.


Si adatta bene a tutti i terreni, anche argillosi, purché ben drenati. Predilige i terreni di medio impasto, argillosi-calcarei, freschi e profondi con un buon contenuto in sostanza organica; si adatta anche alle terre rosse più o meno compatte.

Come coltivare le fave: semina e trapianto

Nelle regioni meridionali si semina dalla seconda decade di novembre alla prima metà di dicembre; nelle regioni settentrionali la semina deve essere effettuata entro la metà di marzo. Le semine tardive sono particolarmente utili per sfuggire all’attacco delle orobanche, piante parassite.
Nei piccoli orti la semina più diffusa è quella a postarelle di 3-5 semi. Lo spazio d’impianto varia tra 40×30 cm, 50×20 cm e 7’x15 cm.

La profondità di semina varia con le dimensioni dei semi: da 3-5 cm per i più piccoli fino a 10 cm per i semi più grandi. Occorrono circa 15-20 g si semi/mq di superficie coltivata.

Per accelerare la germinazione si può tenere il seme in acqua per qualche giorno. La durata della facoltà germinativa è di 4-6 anni. Per la germogliazione e la fuoriuscita della platula dal terreno occorrono 8-12 giorni. Acquista i semi su Amazon

Video: Semina delle fave (by Giardinaggio Portale)

Come coltivare le fave: pratiche colturali

La fava non necessita di una concimazione specifica grazie ai batteri presenti nei suoi tuberi radicali (azoto-fissatori). Richiede però una certa quantità di potassio per cui è bene che spargiate sul terreno destinato a fave della cenere di legna. Vangate in profondità, interrando ceneri e compost.

Le esigenze idriche non sono elevate, tuttavia, in caso di siccità in fase di emergenza, fioritura e ingrossamento dei legumi è opportuno intervenire, se possibile, con delle irrigazioni per non comprometterne la produzione.

Generalmente la fava non avrebbe bisogno di sostegni, ma se la zona è ventosa è indispensabile circondare la coltura con delle canne piantate a intervalli regolari e collegate da spaghi o fil di ferro, creando così un recinto di sostegno.

Tecniche colturali

Avvicendamento: la fava è la migliore pianta da rinnovo e si avvicenda molto bene col grano duro e con le graminacee, in genere. Particolarmente indicata negli avvicendamenti delle coltivazioni biologiche.

Consociazione: appena piantata gradisce la compagnia di lattuga e patata.

Come coltivare le fave: raccolta e conservazione

La raccolta dei baccelli, scalare, viene effettuata manualmente, quando il seme ha raggiunto la mezza grossezza, con frequenza tanto più elevata quanto più inoltrata è la stagione primaverile.


Secondo la varietà, potete fare seccare le fave o metterle in freezer dopo una veloce sbollentatura in acqua salata.

Come coltivare le fave: malattie e parassiti

Maculatura arancione

Sulla coltura della fava gli attacchi di botrytis sono piuttosto frequenti e interessano tutti gli organi aerei della pianta, ma la prevalente manifestazione si ha sulle foglie con macchie da prima puntiformi che si allargano fino ad un diametro di circa 1 cm. Il progressivo aumento della malattia ha come conseguenza una riduzione della fotosintesi e nei casi estremi una defogliazione anticipata.
Difesa: è importante l’utilizzo di pratiche agronomiche come la distruzione, a fine coltura, dei residui vegetali evitando poi di coltivare fava per 3 – 4 anni. Intervenire con fungicidi a base di Thiram solo nel caso di forti infezioni.

Botrite

La malattia si manifesta in concomitanza di periodi stagionali freddi e piovosi. Le infezioni partono dall’estremità del baccello dove, in alcuni casi, sono presenti ancora dei residui fiorali, per propagarsi poi a tutto il baccello. I tessuti muoiono e, nell’eventualità di una elevata umidità ambientale, si ricoprono di muffa grigia.
Difesa: vedi maculatura arancione

Ruggine della fava

Si tratta della più comune crittogama che colpisce anche altre piante della stessa famiglia. Si manifesta sulle foglie e sugli steli, con la comparsa di pustole polverulente color ruggine. In caso di forti attacchi le piante hanno un accrescimento stentato e può verificarsi un disseccamento precoce della vegetazione. La malattia si manifesta in concomitanza di periodi umidi e piovosi con temperature comprese tra gli 11° e i 23°C.
Difesa: solo eccezionalmente si ricorre a trattamenti con ziram, thiram, sali rameici, alla comparsa delle prime pustole.

Afide nero della fava

Infesta, oltre la fava, numerose altre piante erbacee determinando deperimenti vegetativi, accartocciamento delle foglie, disseccamento dei fiori, con conseguenti ripercussioni a livello produttivo e formando una melata sulla quale si sviluppano i funghi della fumaggine. E’, inoltre, indirettamente dannoso in quanto vettore dei virus del “mosaico grave” (BYMV) e della “maculatura clorotica” (BBWV).
Difesa: un ruolo importante per il contenimento dell’afide viene svolto dai predatori naturali, tra i quali ricordiamo i coccinellidi, le crisope. L’eventuale lotta chimica può adottarsi, alla comparsa delle infestazioni, intervenendo con prodotti a base di: Deltametrina, Eptenofos, Etiofencarb, Fluvalinate, Fasalone, Fosfamidone, Metil-etoato, Profenofos, Quinalfos, Triclorfon

Mosaico vero – Mosaico a bande gialle – Mosaico con imbrunimento dei semi

Le virosi si manifestano con sintomatologie assai simili e non facilmente distinguibili in campo. Le piante colpite rimangono di taglia ridotta, con foglie piccole, bollose, deformi, con macchie clorotiche, talora allungate nel senso delle nervature. La trasmissione viene operata dagli afidi, dai curculionidi (sitona) e da nematodi. I suddetti virus si trasmettono attraverso il seme.
Difesa: impiegare seme sano, distruggere le piante infette ed effettuare la lotta contro gli afidi e gli altri insetti vettori.

Come coltivare le fave in vaso

La fava si presta molto bene alla coltivazione sul balcone, in vasi di 55-65 cm di diametro (Acquista un vaso su Amazon), riempiti con terriccio universale (acquista su Amazon) fino ad 8 cm dall’orlo superiore del vaso, inserite poi delle canne naturali o sintetiche nel substrato ad una distanza di circa 8-9 cm tra di loro per fornire sostegno alle future piante rampicanti. Si provvede poi alla semina inserendo tre fave attorno ad ogni canna, alla profondità di 5-6 cm, coprendole con il terriccio e innaffiando.

Coprite il terreno con una pacciamatura di piccoli trucioli di legno o segatura (acquista su Amazon), dello spessore di 2-3 cm, per protezione dal caldo e dal freddo eccessivi. Arricchite il terreno con uno specifico fertilizzante almeno una volta al mese, innaffiate subito dopo e poi con regolarità per mantenere il terriccio sempre umido anche alla profondità di 7-8 cm.

Fave: uso in cucina e proprietà terapeutiche

Cruda con il formaggio, cotta con le cipolle e carciofi oppure con le patate. In minestre, risotti o come contorno. Con quella essiccata si fanno ottime polpettine fritte.

Le fave sono ricche di proteine, fibre, vitamine (A, B, C, K, PP) e sali minerali, importanti per la loro azione di drenaggio dell’apparato urinario. Sono anche sedative e diuretiche. Tra i legumi risultano essere le meno caloriche, ma attenzione: se per 100 g di fave fresche l’apporto energetico è di sole 37 calorie, per lo stesso peso di fave secche, l’apporto sale a 342 calorie. Le fave secche, oltre alla soia, sono i legumi che forniscono il maggior numero di proteine.

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