Come coltivare le lenticchie: la lenticchia è una pianta erbacea annuale, monoica, di probabile origine asiatica. Fusto diritto, ramificato, alto 20-40 (70) cm; foglie alterne, stipolate alla base, composte, paripennate (10-14 foglioline opposte), terminanti con un viticcio.
I fiori sono piccoli, bianchi o con venature rosate o celeste pallido sullo stendardo, portati in numero da 1 a 4 su infiorescenze ascellari.
I baccelli sono molto brevi, appiattiti, con 1-2-3 semi a forma lenticolare, di colore variabile (verde, giallo, bruno, rossastro, violaceo).
Varietà
Solo recentemente la lenticchia è sottoposta a selezione per ottenere varietà più produttive e più facili da coltivare, attraverso l’eliminazione dei difetti e la modifica del portamento.
In Italia lenticchie rinomate e apprezzate sono:
- Altamura (verde di Altamura)
- Castelluccio di Norcia
- Colfiorito
- Fucino con semi grossi
- Leonessa con semi grossi
- Mormanno con semi piccoli
- Onano
- Rascino
- Ustica
- Villalba con semi grossi
- Ventotene
Come coltivare le lenticchie: clima e terreno
La lenticchia è una coltura diffusa nelle aree a clima temperato e semiarido dove, grazie alla brevità del ciclo biologico e al ciclo autunnale-primaverile, nonostante la siccità ricorrente, riesce a dare produzioni soddisfacenti, anche se modeste.
Per quanto riguarda il suolo, questo legume manifesta grande adattabilità anche a terreni di fertilità media e bassa, di tessitura da argillosa a limo-sabbiosa, pur se ricchi di scheletro, di reazione da subacida a subalcalina. Sono invece poco adatti i terreni di alta fertilità, con eccessiva umidità e salinità. Su terreni calcarei la lenticchia dà un prodotto poco pregiato, di difficile cottura.
L’ideale è eseguire una buona concimazione con del letame prima della coltura precedente, ma se volete rendere la coltivazione delle lenticchie più produttiva, aggiungete del fosforo e del potassio, minerali cha la pianta ama molto.
Come coltivare le lenticchie: semina e trapianto
La preparazione del terreno va fatta accuratamente arando per tempo. Seguono i lavori di affinamento per preparare il letto di semina in autunno nel caso di semina autunnale; in autunno e in inverno nel caso di semina primaverile.
La semina si fa in ottobre-novembre nelle zone di pianura; in marzo-aprile nelle zone ad elevata altitudine. Si distribuiscono 300-400 semi (acquista su Amazon) a metro quadrato, a una distanza di 30 cm tra le file e a 15 cm sulla fila. La profondità di semina non deve essere superiore ai 2 cm. Il tempo di germinazione si aggira intorno agli 8-10 giorni.
Come coltivare le lenticchie: pratiche colturali
La lenticchia è resistente alla siccità e, normalmente, non ha bisogno di annaffiature. Le erbe infestanti costituiscono un serio problema per questo legume che, nella fase iniziale del ciclo, cresce lentamente e, dunque, è dotato di scarso potere soffocante. La scerbatura a mano è la pratica più utilizzata allo scopo.
Tecniche colturali
Avvicendamento: in genere si usa questo legume per aprire un ciclo di rotazione, per cui su quell’appezzamento potranno essere coltivati in futuro quasi tutti gli ortaggi, ad eccezione forse di altre leguminose.
Consociazione: si consocia con orzo, fava, pisello, segale e pochi altri. Se disponete di un frutteto, un oliveto o una vigna, potrete seminare le lenticchie sotto gli alberi o accanto ad essi, ne gioveranno entrambi.
Come coltivare le lenticchie: raccolta
Normalmente si esegue a luglio, quando le piante sono quasi completamente ingiallite e il seme si scalfisce con l’unghia. Non tardate troppo la raccolta perché i semi potrebbero iniziare a perdere colore o a essere attaccati dal tonchio.
Le piante tagliate o, più spesso, estirpate, vengono lasciate sull’aiuola a completare l’essiccazione per un paio di giorni per poi procedere alla sgranatura dei baccelli. Da 10 metri quadrati di coltivazione si ottengono circa 1-2 chili di lenticchie.
Come coltivare le lenticchie: conservazione
Potete conservare le lenticchie per circa un anno lontano dall’umidità e chiuse in un contenitore di vetro, in un luogo fresco, asciutto e buio.
Come coltivare le lenticchie: malattie e parassiti
Le lenticchie presentano problemi fitosanitari in genere meno gravi di altre leguminose da granella. Tra le avversità crittogamiche di maggiore incidenza ci sono i marciumi radicali, che si possono prevenire con una buona preparazione del terreno.
Tra gli insetti, i danni più seri sono provocati dalla sitona (i cui adulti mangiano le foglie sui margini, mentre le larve si cibano delle radici e soprattutto dei tubercoli radicali), da afidi e dal lepidottero Etiella zinckenella, le cui larve rodono i legumi.
I semi di lenticchia in magazzino sono molto esposti agli attacchi dei tonchi: Bruchus ervi e Callosobruchus chinensis. L’orobanche attacca anche la lenticchia, ma non costituisce un problema così serio come per la fava.
Come coltivare le lenticchie in vaso
Per la coltivazione di lenticchie in vaso potete procedere in questo modo:
- Lasciate una manciata di lenticchie in ammollo per un giorno e una notte;
- mettete della segatura di legno in un’insalatiera, riempiendola per oltre la metà; aggiungete poi acqua fino a colmare il contenitore;
- lasciate che la segatura assorba l’acqua e se ciò non avviene completamente, lasciate defluire l’acqua in eccesso;
- poggiate i legumi senza interrarli su questo humus “fai da te” e create una piccola serra che sprigioni calore coprendo l’insalatiera con un foglio di cellophane, un panno o un piatto capovolto;
- dopo circa 10 giorni, da ogni legume si sarà sviluppato uno stelo lungo e sottile (ottimo anche da gustare subito): cogliete questi germogli e piantateli in un vaso più grande;
- esponete le piantine al sole (il clima deve essere temperato); bagnate abbondantemente; il terreno deve essere ricco di sali di potassio e senza ristagni d’acqua;
- la raccolta si fa tra giugno-luglio, quando il baccello ingiallisce e prima che la pianta sia completamente essiccata.
Lenticchie: uso in cucina e proprietà terapeutiche
Importante da sottolineare è che la consumazione delle lenticchie deve avvenire previa cottura, poiché a crudo il prodotto non è digeribile a causa della presenza di fattori antidigestivi che vengono distrutti dal calore.
Le lenticchie hanno un alto valore nutritivo e contengono circa il 25% di proteine, il 53% di carboidrati e il 2% di olii vegetali. Sono anche ricche di fosforo, ferro e vitamine del gruppo B. Inoltre hanno anche un alto contenuto proteico, una buona quantità di zuccheri e una scarsa quantità di grassi, oltre ad essere ricche di vitamine, sali minerali e fibre.
Sono molto indicate nella prevenzione dell’arteriosclerosi poiché i pochi grassi in esse contenute sono di tipo insaturo. La grande quantità di fibre le rendono molto importanti e utili per il funzionamento dell’apparato intestinale e per tenere sotto controllo il livello del colesterolo. Ma non è tutto: le lenticchie contengono anche soflavoni, sostanze che “puliscono” l’organismo.
Alcuni consigliano di consumarle soprattutto in virtù delle loro proprietà antiossidanti che agiscono positivamente sugli inquinanti a cui tutti siamo soggetti. Le lenticchie sono anche molto ricche di tiamina, utile per migliorare i processi di memorizzazione, mentre il contenuto consistente di vitamina PP fa sì che esse abbiano anche la proprietà di fungere da potente equilibratore del sistema nervoso, con azione antidepressiva e antipsicotica. Infine, sono molto indicate per tutti coloro che necessitano di ferro, mentre sono assolutamente controindicate nei soggetti iperuricemici.
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