Come coltivare le aranceCome coltivare le arance: l’albero dell’arancio può crescere fino a 12 m, ha foglie allungate e carnose e fiori candidi molto profumati: le zagare. I frutti sono sferici con la buccia e la polpa color arancio. La buccia è leggermente ruvida e con minuscole fosse superficiali. Un albero adulto produce circa 500 frutti l’anno.

Varietà

Le varietà di arancio sono moltissime, tuttavia si possono dividere in due gruppi: quello con frutti a polpa gialla (ovale, biondo comune, navelina, Washington Navel, ecc.) e quello con frutti a polpa rossa (moro, tarocco, sanguinello). Solo in Italia più di venti varietà vengono coltivate come frutta da tavola e altrettante per spremuta.

Come coltivare le arance: clima e terreno

Questo agrume cresce rigoglioso in pieno sole in luoghi riparati dal vento e dove in inverno le temperature si mantengono miti. Bisogna soprattutto fare molta attenzione alle gelate tardive e ai venti freddi che rovinano la fioritura e quindi hanno come conseguenza una fruttificazione poco abbondante.


Anche se piantati in clima mite è buona regola addossare contro un muro o una siepe gli alberi di arancio se non sono molti. Questa protezione fornirà loro un riparo contro il freddo invernale e il vento gelido.

La coltivazione delle arance è favorita da una temperatura media sui 25-30° C mentre quella minima non deve scendere al di sotto dei 4° C.

L’arancio gradisce un terreno sciolto, fertile, molto ben drenato e leggermente acido, arricchito con abbondante letame in autunno e con concimi minerali a base di potassio e di azoto specifici per agrumi durante la ripresa primaverile.

Come coltivare le arance: coltivazione

Le giovani piantine vengono messe a dimora in primavera. La temperatura mite consentirà loro di attecchire rapidamente e di emettere nuovi germogli. Se invece si preferisce piantarle in autunno, le piantine, dopo la stasi invernale, entreranno in vegetazioni l’anno successivo. In questo caso, è opportuno fare attenzione all’umidità del terreno: in autunno, se la piantina non è ben radicata, può andare incontro a malattie radicali e fungine.

Fate attenzione alle lavorazioni del terreno, perché le radici di questi alberi sono superficiali e già penetrando a 20 cm di profondità potreste correre il rischio di danneggiarle.

Irrigazione

La pianta di arancio tollera bene la siccità, ma se si vuole ottenere un’abbondante produzione, è importante irrigare bene nel periodo di ripresa vegetativa che va da marzo a ottobre, facendo attenzione a lasciar asciugare bene il terreno tra un’irrigazione e l’altra. I ristagni la esporrebbero a malattie fungine e marciumi radicali.

Se non avete problemi nella disponibilità di acqua, è opportuno lasciare il terreno sotto l’agrumeto inerbito, avendo però cura di sfalciare sempre l’erba per mantenerla bassa e impedire così che vi si annidino i parassiti.

Potatura 

E’ una delle operazioni più importanti: vi consentirà di avere un frutteto rigoglioso e produttivo anno dopo anno. Potate in modo leggero, altrimenti la pianta emetterà nuovi rami senza frutto. Mantenete la sua forma naturalmente globosa, eliminate i succhioni (germoglio che origina da una gemma rimasta in dormienza per molte stagioni) e senza toccare i rami basali, cercate di abbassare l’altezza della pianta.
Togliete qualche ramo interno per dare aria e luce anche alle parti interne della chioma.


Il periodo migliore per la potatura è quello dopo la raccolta dei frutti, che varia secondo la varietà ma che è compreso tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate. E’ sconsigliabile potare l’arancio nei mesi di febbraio e marzo, perché in questo periodo i suoi rami accumulano la maggior quantità di sostanze di riserva che serviranno alla pianta per fiorire abbondantemente e per portare a termine il processo di fruttificazione.

E’ meglio eseguire la potatura ogni anno, in modo che risulti più leggera e più tollerabile dalla pianta.

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Come coltivare le arance: raccolta e conservazione

Eseguite la raccolta quando i frutti hanno raggiunto un grado di maturazione sufficiente (i limoni, invece, possono maturare anche una volta staccati dalle piante).

Raccogliete con tempo asciutto e dopo che i frutti non sono più umidi della rugiada che si è formata durante la notte. Fate attenzione a non provocare danni ai frutti, per non attirare involontariamente i parassiti.

Potete effettuare la raccolta sia da terra sia utilizzando scale. Staccate i frutti con apposite forbici (per non privarli della rosetta) e poneteli in cesti di plastica o nei cesti a sacco e successivamente in cassette di plastica del contenuto medio di 20-22 kg. Accatastate le cassette ai bordi dell’appezzamento o caricatele direttamente sui mezzi di trasporto e trasferitele ai magazzini di lavorazione e/o conservazione.

La lavorazione in magazzino consiste in: lavaggio, trattamento anticrittogamico, ceratura, selezione, calibratura e confezione.

Potete conservare i frutti, dopo un’operazione preventiva contro le alterazioni postraccolta, in atmosfera normale o controllata.

Come coltivare le arance: malattie e parassiti

Avversità possono essere rappresentate da condizioni atmosferiche inadatte (basse o elevate temperature, vento e grandine), carenze nutrizionali, comprese quelle idriche, uso errato di fitofarmaci, inquinanti atmosferici.

Altre problematiche possono derivare da:

  • Virosi e batteriosi: Exocortite, Maculatura anulare, Psorosi, Tristezza, ecc.; la batteriosi più pericolosa è quella causata da Pseudomonas syringae.
  • Parassiti vegetali: Mal secco, Gommosi del colletto, Marciume pedale e marciumi delle radici, Fusariosi, Antracnosi, ecc.
  • Parassiti animali: Tripide degli agrumi, Camicetta verde, Mosca bianca, Mosca fioccosa, Afidi, Cocciniglia, Tignola, Oziorrinco, Mosca della frutta, Acari, Ragnetto rosso, Nematodi, Limacce, Lumache, Roditori, Arvicole.

Arance: uso in cucina e proprietà terapeutiche

Succhi, insalate, salse e liquori. Dalla buccia si ricavano ottimi canditi e può essere grattugiata nella preparazione di dolci e tagliata a pezzetti per marmellate.

Le antocianine hanno la capacità di favorire la rigenerazione della porpora visiva, sostanza antiossidante e vasodilatatrice. Buona la quantità di vitamina C, di favoni e caroteni.

Ha inoltre un’azione disintossicante e favorisce le normali funzioni di fegato e reni. In cosmesi la polpa è utilizzata per prevenire l’avvizzimento della pelle e la formazione di rughe. Il succo costituisce un ingrediente base di lozioni astringenti.

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