Come coltivare le albicocche: l’albicocco è un albero di media grandezza, raggiunge i 10 m di altezza, con foglie cuoriformi sottili e lisce. I fiori sono di color bianco rosato. I frutti sono di forma ovoidale con la buccia dal giallo chiaro all’arancione intenso.
Varietà
Esistono numerose varietà di albicocca, quelle più diffuse sono: reale d’Imola, boccuccia, fracasso, San Castrese, Sungiant, Tyrinthos, Portici, aurora, Caldesi e Cremonini.
Come coltivare le albicocche: clima e terreno
Pianta eliofila, resistente al caldo e, più del Pesco, al freddo. Predilige zone a clima temperato (Italia del Sud) ma può essere coltivata con successo anche in climi più freddi, avendo l’accortezza di esporre le piante a sud e proteggerle dai venti. E’ molto sensibile alle gelate primaverili (tardive) in quanto fiorisce precocemente.
E’ relativamente poco esigente per quanto riguarda il suolo. Predilige terreni sciolti, molto freschi e permeabili, anche sassosi, meglio se irrigui. Rifugge l’umidità e il ristagno d’acqua perché sensibile all’asfissia radicale.
Come coltivare le albicocche: coltivazione
Si mettono a dimora astoni innestati di un anno. Si praticano anche l’impianto del solo portinnesto a novembre-febbraio e innesto a gemma dormiente in campo ad agosto. Evitate i fondovalle perché facilmente soggetti a brinate. Inizio produzione: terzo e quarto anno. produzione massima: dall’ottavo al quindicesimo anno. La pianta può produrre fino al ventesimo anno.
Forma di allevamento. Vaso impalcato a basso fusto; palmetta a branche oblique.
Sesti di impianto. Variano tra il 5×5 (forma a palmetta) e il 7×7 (forma vaso).
Dove fruttifica. Rami misti di un anno, mazzetti di maggio (inseriti su rami di 2-4 anni), brindilli.
Innesti
Franco: è il più usato in Italia, origina piante vigorose ma lente nella crescita e nell’entrata in produzione. ideale per terreni sassosi, siccitosi e poveri. Il Mirabolaro (Prunus cerasifera) è caratterizzato da una rapida crescita e di adatta a diversi tipi di terreno. Poco resistente al freddo, provoca spesso disaffinità di innesto e scollamento tra i due bionti.
Altri tipi comunemente usati sono il Pesco, il Susino e il mandorlo. Non sono ancora disponibili portinnesti nanizzati (le piante raggiungono mediamente i 5-7 metri di altezza).
E’ generalmente usato l’innesto a gemma dormiente (luglio-agosto). Altri tipi di innesto sono quello a triangolo (febbraio-marzo) e quello a becco di luccio (aprile).
Potatura
Richiede pochi interventi cesori. Si devono limitare al massimo i tagli anche nella potatura di formazione. Nella potatura di produzione, in inverno, si interviene diradando e raccorciando i rami misti. Queste operazioni possono essere eseguite anche in estate. Si ricorre spesso alla pratica della piegatura dei rami giovani per renderli produttivi. I tagli effettuati su grosse branche provocano con estrema facilità l’insorgenza della gommosi non parassitaria.
Epoca di fioritura. Di norma avviene a febbraio al sud e a marzo al nord. La fioritura precede quella del pesco e segue quella del mandorlo. I fiori compaiono prima delle foglie (specie isterante).
Impollinazione. Quasi tutte le varietà sono autocompatibili. Per una maggior produzione è utile comunque consociare cultivar differenti.
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Concimazione
Al momento dell’impianto, 800-1000 q/ha di letame, 150-200 unità di fosforo, 500 unità di potassio. In copertura, dopo l’impianto, solo azoto per i primi 2-3 anni: 200 g/pianta il primo anno, 350 g/pianta il secondo e 500 g/pianta il terzo. Successivamente: 150-200 unità di azoto, 40-50 unità di fosforo, 150-200 unità di potassio.
Irrigazione
Il fabbisogno di acqua dipende dal tipo di terreno e dal portinnesto. Al massimo si effettuano due interventi nel periodo estivo ed è bene non bagnare più un mese prima della raccolta, per evitare la spaccatura dei frutti e l’insorgenza di marciumi.
Diradamento
Non si deve effettuare, di solito, la pratica del diradamento. Molto limitato il fenomeno della cascola.
Come coltivare le albicocche: raccolta e conservazione
I frutti si raccolgono a giugno-luglio. Questo breve periodo è un limite per la diffusione della coltivazione dell’albicocco. Negli ultimi anni la ricerca si propone l’ampliamento di questo intervallo.
La raccolta meccanica non trova applicazione per la notevole scalarità di maturazione e per l’estrema delicatezza dei frutti. Un altro considerevole impedimento alla raccolta meccanica è dato dal disordinato habitus vegetativo tipico di questa specie.
Il frutto può essere consumato allo stato fresco o essiccato. La conservazione frigorifera del frutto appena raccolto è limitata a 2-3 settimane alla temperatura di 0° C. L’essiccamento può essere effettuato alla temperatura di 75 °C in circa 8 ore; se fatto al sole su graticci, in 3-6 giorni. La resa finale del prodotto oscilla tra il 15 e il 19%.
Come coltivare le albicocche: avversità
I parassiti animali nemici dell’Albicocco sono:
Afidi. Sono gli stessi del pesco, in particolare l’Afide verde e quello farinoso. Causano accartocciamento fogliare e intristimento dei germogli, che disseccano e cadono. Si combattono con olii bianchi in inverno e, se indispensabile, nell’estate con fosfamidone o altri insetticidi.
Tignole. In particolare, Anarsia e Cydia molesta. In primavera, l’anarsia, come larva, penetra nelle gemme e nei germogli causando il disseccamento degli stessi. Colpisce inoltre fiori e frutticini, che a maturità non sono più commerciabili.
Quando i frutti sono già cresciuti si interviene con Carbaryl.
Inoltre: mosca della frutta, cocciniglie.
I patogeni cui è sensibile l’Albicocco sono:
Monilia: molto simile a quella che provoca il marciume dei frutti di molte specie frutticole, questa colpisce fiori, rami, foglie e frutti, con particolare predilezione per i primi, che imbruniscono e disseccano, passando l’infezione ad altri organi, che marciscono.
Inoltre: corineo, oidio, ruggine.
Albicocche: uso in cucina e proprietà terapeutiche
Numerose sono le possibili trasformazioni industriali: sciroppi, marmellate, succhi, mostarde, canditi, ecc. Il seme, dolce o amaro, è utilizzato nell’industria dolciaria.
Frutto tipicamente estivo, l’albicocca è ricca di vitamine A e C. Ha un buon contenuto di proteine, calcio, potassio e vitamine. L’albicocca è indicata negli stati di nervosismo, insonnia e astenia, nelle convalescenze, nell’iperuricemia, nei casi in cui è necessario un aumento della riserva alcalina e nel periodo dell’accrescimento.
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