Il timo è una pianta a portamento arbustivo, perenne, con un fusto legnoso nella parte inferiore e molto ramificato, che forma dei cespugli molto compatti. Le foglie sono piccole e allungate, con una colorazione variabile dal verde più o meno intenso, al grigio, all’argento e ricoperte da una fitta peluria in quasi tutte le specie.
I fiori sono di colore bianco-rosato, crescono all’ascella delle foglie in infiorescenze a spiga e sono a impollinazione entomofila (per mezzo degli insetti), soprattutto ad opera delle api.
I frutti sono degli acheni.
Il timo è diffuso ovunque, dal livello del mare fino ai 2000 metri di altezza.
Come coltivare il timo: clima e terreno
Il timo vuole sole, terreno ben drenato e quindi asciutto e temperatura mite in inverno. Tuttavia, questa pianta può tollerare anche temperature di diversi gradi sotto lo 0 ma teme il clima freddo e umido che se si protrae a lungo può danneggiarla. Proteggetelo dall’eccessiva umidità invernale ricoprendone il collo con uno strato di ghiaia o di sabbia grossa
Preferisce terreno calcareo, ben drenato e asciutto ma non è eccessivamente esigente per quanto riguarda la natura del terreno.
Il timo selvatico cresce in terreni asciutti e sassosi poco fertili e anche il timo domestico non gradisce un’eccessiva fertilità del terreno che aumenta la parte verde ma a discapito del gusto e del profumo.
Come coltivare il timo: semina e irrigazione
Il timo può essere seminato in semenzaio ad aprile e quindi trapiantato a dimora in piena estate. La procedura va effettuata tra la fine di marzo e l’inizio di aprile e i piccoli semini vanno mantenuti in un posto riparato, caldo e asciutto fino a quando la piantina non sarà pronta per essere rinvasata. Verso agosto, quindi, potrete trasportare il timo in un terreno più grande, posizionando i germogli a circa 25 cm di distanza l’uno dall’altro e ricoprendo le radici con il terreno.
E’ consigliabile però la riproduzione per divisione di cespi o per talea (utilizzando i rametti laterali già lignificati). Le nuove piante vanno interrate in primavera o in autunno, lasciando lo spazio sufficiente al loro sviluppo arbustivo e tendenzialmente tappezzante.
Potete anche acquistare le piantine in vivaio, già pronte per essere messe a dimora nel terreno. Quando le piantine sono ben formate, trapiantatele nel terreno.
Dopo la messa a dimora, innaffiate il timo, ma senza esagerare, perché teme i ristagni d’acqua. In seguito, innaffiatelo una volta a settimana.
Il timo richiede concimazioni scarse e non necessita particolari cure colturali se non qualche innaffiatura dopo l’impianto e la pulizia dalle erbe infestanti che possono, altrimenti, nasconderlo.
Come coltivare il timo: raccolta e conservazione
Le foglie possono essere raccolte in qualsiasi periodo dell’anno ma risultano sicuramente più saporite se prelevate durante la fase di pre-fioritura o di fioritura appena iniziata. Esse possono essere consumate fresche, macinandole direttamente sulle pietanze, o essiccate.
Per l’essiccazione, tagliate i rami alla base e legateli in fasci lenti, ponendoli poi in locali ombrosi, asciutti e ventilati. La procedura può essere eseguita anche in essiccatoio, non superando però la temperatura di 35°C.
Poi separate le foglie dai rami per battitura e conservatele in barattoli di vetro.
Come coltivare il timo in vaso
La pianta mantiene piccole dimensioni, quindi potete coltivarla bene anche in vaso, purché la posizione sia sempre soleggiata.
Spesso il vaso in cui lo acquisterete sarà troppo piccolo, quindi rinvasatelo in un vaso più grande, possibilmente di terracotta, che manterrà meglio asciutto il terriccio.
Una buona scelta è creare un primo strato di argilla espansa (acquista su Amazon), che consentirà un migliore drenaggio e di evitare la formazione di ristagni d’acqua. Il timo si adatta bene a molti tipi di terreno, anche se predilige un substrato non alcalino.
Annaffiatura: in primavera e autunno innaffiatelo sporadicamente, aumentando la frequenza in estate. Irrigatelo con piccole dosi di acqua, eventualmente più frequenti, in modo da evitare pericolosi ristagni d’acqua. In inverno, trasferite la piantina in casa, in una zona molto soleggiata, per proteggerla dal freddo rigido.
Video: Coltivare il timo (by giardinaggio.it)
Come coltivare il timo: malattie e parassiti
Tra le avversità:
- Ruggine del timo: provoca macchie giallastre o rosso-giallastre sulla pagina inferiore delle foglie e sui piccioli. In seguito si formano delle pustole gialle emisferiche all’inizio chiuse, poi aperte a mostrare un foro centrale rotondo.
- Ruggine della menta: attacca le foglie, soprattutto nei climi freddi e umidi.
- Alternariosi: danneggia foglie e frutti.
- Lepidotteri minatori fogliari.
- Tortrice: la femmina depone le uova sulle foglie, all’apice dei rametti. Le larve di questo animale, di colore verde scuro, dopo qualche tempo riuniscono le foglie e i teneri germogli con fili sericei, cibandosi del parenchima fogliare e incrisalidandosi in questo nido.
Timo: uso in cucina e proprietà terapeutiche
Grazie alle proprietà digestive e carminative, il timo rende più digeribili le pietanze. Viene utilizzato per aromatizzare carni, pesce, verdure, sughi e persino liquori e aceto.
Fin dall’antichità è stato adoperato in medicina per le sue proprietà balsamiche e anticatarrali, antisettiche, stimolanti, antibiotiche. Regolarizza il mestruo, calma la tosse, è utile nella medicazione di ferite e affezioni cutanee.
L’infuso è indicato per disinfettare il cavo orale e per depurare la pelle acneica se utilizzato come tonico su un batuffolo di cotone. In caso di problemi digestivi, un tisana di timo addolcita con miele è un vero toccasana. Acquista un prodotto a base di timo su Amazon
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