Come coltivare il noce: reperti archeologici indicano che i frutti del noce venivano utilizzati come alimento già 9000 anni fa. È una pianta arborea originaria dell’Europa sud orientale presente nella zona dell’Himalaya e diffusa largamente in Cina sud-occidentale e in Russia centrale.
Esistono due specie principali di noce:
- Juglans regia: il noce nostrano, coltivato per i frutti e per il legno.
- Juglans nigra: il noce nero o noce americano, coltivato per il legno.
Il noce è un albero vigoroso e caratterizzato da un tronco solido, alto, dritto e con un portamento maestoso e presenta radici robuste inizialmente fittonanti e a maturità espanse e molto superficiali. Può raggiungere i 30 metri di altezza.
Le foglie sono caduche, composte e alterne. È una pianta monoica in cui i fiori maschili sono riuniti in amenti penduli, lunghi 10–15 cm, con numerosi stami, che appaiono sui rami dell’anno precedente prima della comparsa delle foglie. I fiori unisessuali femminili si schiudono da gemme miste dopo quelli maschili (proterandria), sono solitari o riuniti in gruppi di 2-3, raramente 4, appaiono sui nuovi germogli dell’anno, contemporaneamente alle foglie.
Il frutto è una drupa, composta dall’esocarpo (mallo) carnoso, fibroso, annerisce a maturità e libera l’endocarpo legnoso, cioè la noce vera e propria, costituita da due valve che racchiudono il gheriglio con elevato contenuto in lipidi.
Varietà
Cultivar europee: Noce di Sorrento, di Benevento, di Piemonte, Feltrina, Franquette, Mayette, Parisienne, Maylanaise, Ronde de Montignac, Lara.
Cultivar americane: Chandler, Hartley, Tehama, Amigo, Chico, Pedro.
Come coltivare il noce: clima e terreno
L’esposizione della pianta di noce deve essere necessariamente in pieno sole date soprattutto le grandi dimensioni che la pianta è capace di raggiungere. Nelle colture del nord Italia l’esposizione ideale è un orientamento a sud o sud-est, evitare esposizioni a nord per non compromettere la fase della fioritura. È necessario valutare attentamente lo spazio a disposizione anche se si intende coltivare la pianta per fini ornamentali.
Il noce è una pianta molto rustica e resiste a freddi invernali, a temperature raggiungono anche i -15 gradi può essere quindi coltivata anche in zone fredde ma bisogna prestare attenzione ai ritorni di gelo durante il periodo della fioritura e della formazione dei frutti.
Le esigenze climatiche non richiedono particolari requisiti eccetto che per le ore minime di freddo, la vernalizzazione richiede che la pianta riceva dalle 500 alle 900 ore di temperatura al disotto dei 7 gradi.
Il noce comune (Juglans regia), che in condizioni ambientali favorevoli può raggiungere un’altezza notevole (25-30 m), richiede terreni tendenzialmente sciolti o di medio impasto, fertili, profondi. Il noce è assai sensibile all’asfissia radicale e agli attacchi di Armillariella mellea: il terreno deve perciò essere permeabile e di facile sgrondo. Predilige terreni neutri ma tollera anche pH 6-8, nei suoli troppo acidi pH 4-5 il guscio dei frutti resta tenero e in quelli troppo basici possono comparire manifestazioni di clorosi ferrica.
Come coltivare il noce: messa a dimora
Data l’esistenza di centinaia di varietà, è preferibile piantare dei noci di una varietà autoctona. Per l’impianto di un nuovo noceto si utilizzano sempre piante di alcuni anni di età prelevate in vivaio.
Il noce viene generalmente impiantato in autunno; in un frutteto familiare non sono necessarie particolari tecniche di preparazione del terreno. E’ sufficiente scavare una buca di dimensioni adeguate ad accogliere l’apparato radicale della pianta, acquistata in un vivaio. Sul fondo della buca è possibile distribuire 3-4 chili di letame maturo o compost, e successivamente un altro strato di terreno, in modo che le radici non vengano direttamente a contatto con il fertilizzante, che potrebbe bruciarle.
Se si impiantano più piante è consigliabile porle ad una distanza di almeno 8 metri le une dalle altre, in modo che possano crescere liberamente. La forma di allevamento più usata è il vaso a 3 branche, ma nei frutteti familiari viene spesso lasciato crescere liberamente.
Video: Come piantare un albero di noce
Semina
La semina delle noci viene effettuata nel periodo autunnale interrando i frutti non necessariamente privi di mallo in uno strato pari al doppio dello spessore della noce. Le piantine potranno essere messe a dimora quando avranno raggiunto l’altezza di circa 20 cm.
Come coltivare il noce: pratiche colturali
La coltivazione del noce non richiede in genere particolari cure o attenzioni, essendo una pianta rustica.
L’irrigazione è utile per aumentare la produzione, ma, se il clima non è particolarmente siccitoso non è fondamentale. La concimazione, in un frutteto familiare, può essere effettuata con un innaffiatoio, distribuendo un concime solubile (acquista su Amazon) alla base della pianta.
La potatura è fondamentale se vogliamo ottenere una determinata forma di allevamento. Nel primo anno dall’impianto si deve potare in primavera, quando i germogli hanno raggiunto una lunghezza di 20-25 cm scegliendone uno che costituirà il prolungamento del fusto. Gli altri germogli vanno accorciati lasciando solo 1-2 foglie. Eventuali polloni (rami che si sviluppano dalla base della pianta) vanno eliminati.
A luglio si interviene nuovamente, sempre favorendo il germoglio centrale. In genere viene usato un tutore di legno alto 2-3 metri, al quale il germoglio di prolungamento viene legato.
Nel secondo anno i due interventi di potatura vengono ripetuti fino a raggiungere l’altezza dove formare l’impalcatura, a circa 2,5 m da terra.
Negli anni successivi gli interventi di potatura si limiteranno a eliminare i rami secchi o malati e gli eventuali polloni o succhioni (rami che si dipartono dal fusto) che dovessero svilupparsi.
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Come coltivare il noce: raccolta e conservazione
In un frutteto familiare la raccolta è manuale, raccogliendo i frutti caduti a terra. Un albero in piena produzione può fornire 50-70 kg di frutti. Il frutto è ricco di olio e può essere impiegato anche dalle aziende farmaceutiche e cosmetiche.
Le noci possono essere conservate tranquillamente per alcuni mesi in un locale fresco e asciutto, disposte in cassettine in strati.
Come coltivare il noce: malattie e parassiti
Il noce può andare incontro ad alcune malattie. Le principali:
Batteriosi: maculatura batterica causata da (Xantomonas juglandis), causa macchie brune sui frutti e sulle foglie. Per prevenirla si possono effettuare trattamenti a base di rame (ammesso in agricoltura biologica) prima della fioritura, verso giugno – luglio e in autunno a caduta foglie.
Antracnosi: causata dal fungo Gnomonia juglandis, causa malformazioni dei frutti e macchie nerastre su frutti e foglie. Gli interventi a base di rame sopra descritti sono efficaci anche per questa malattia.
Baco delle noci: la Cydia pomonella, una farfalla le cui larve si nutrono dei frutti, riducendo la produzione. Possono essere usati insetticidi a base di Bacillus thuringiensis.
Noci: uso in cucina e proprietà terapeutiche
Le noci sono consumate come frutta secca, ma anche utilizzate in numerose preparazioni, dolci e salate.
Tritate, vengono spesso accorpate ad impasti per torte e biscotti, o utilizzate per il ripieno di pasta fresca. Inoltre, le noci sono usate anche per la preparazione di saporiti formaggi, o associate a fichi, mele, pere e nocciole nella preparazione della mostarda d’uva.
Infine, con le noci si preparano liquori aromatici e digestivi come il nocino.
Il valore dietetico delle noci è stato recentemente rivalutato e possiamo inserirle tra gli alimenti “nutracetici”, termine recente che definisce un alimento con caratteristiche terapeutiche (nutritivo e farmaceutico). Le noci hanno un elevato contenuto in lipidi e per questo sono sempre state considerate con “sospetto” dai nutrizionisti. In realtà non tutti i grassi sono dannosi ma alcuni sono preziosi per l’organismo umano e, tra questi, i grassi insaturi.
Ebbene le noci risultano molto ricche di acido alfa-linoleico, un acido grasso “buono” che si è accertato può avere proprietà anti-arteriosclerosi, abbassando il colesterolo e migliorando la funzionalità ed elasticità dei vasi sanguigni. Quindi il consumo moderato ma frequente di noci, come pure altra frutta secca, merita una piena riabilitazione anche dal punto di vista medico e dietetico.
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