Come coltivare il ciliegio: il ciliegio è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle rosacee. E’ una pianta di origini asiatiche, diffusa in Europa fin dai tempi antichi. Si può dividere in due specie diverse: il ciliegio a frutto dolce e il ciliegio a frutto acido. Il suo frutto, la ciliegia, tondo, è disposto in coppie di gemelli identici e il suo sapore dolce e prelibato ne fa il frutto più amato in assoluto.
Il tipo dolce, l’avium, si distingue in duracino e tenerino.
Al tipo acido, cerasus, appartengono le amarene, le visciole e le marasche.
Le duracine hanno i frutti con la polpa dura e croccante e la pianta è alta. Le tenerine nascono da piante di dimensioni ridotte e con crescita lenta: hanno la polpa molle e succosa. Hanno entrambe foglie grandi e ovali e i fiori sono di solito bianchi.
Varietà
Alcune varietà: Early Lory, Giorgia, Marca, Van, Ferrovia, Lapins (precoce), Anella, Sweet Heart, Adriana, Bigarreau Burlat, la Nero e la ciliegia di Vignola.
- Il Bigarreau Burlat è la prima ciliegia del giardino, i suoi frutti succosi e profumati appaiono dalla fine maggio e maturano fino a metà giugno.
- Il Bigarreau Summit dà grossissimi frutti molto profumati a metà luglio.
- Il Bigarreau Sweetheart è una varietà recente molto interessante grazie al suo carattere autofertile, alla sua produzione regolare e i suoi grossi frutti molto saporiti e resistenti.
Come coltivare il ciliegio: clima e terreno
L’albero presenta una larga adattabilità ambientale per quanto riguarda il clima: non teme il freddo invernale e, entro certi limiti, nemmeno quello primaverile; sopporta la siccità estiva, mentre mal si adatta a terreni umidi, compatti e freddi.
L’asfissia radicale lo porta facilmente a deperire e, a volte, anche alla morte precoce.
Più esigente, a questo riguardo, è il ciliegio dolce, che preferisce suoli profondi, ben drenati, silicei, anche ciottolosi, con buona tolleranza per il calcare, mentre il ciliegio acido, alquanto più rustico, si adatta anche a terreni poco fertili.
Preparate il terreno per la messa a dimora con un certo anticipo, lavorandolo per ammorbidirlo e arieggiarlo.
Come coltivare il ciliegio: semina e trapianto
Il ciliegio acquistato a radice nuda si pianta da ottobre ad aprile. Se non riuscite a piantarlo nel giro di 8 giorni, è opportuno collocarlo temporaneamente in un angolo all’ombra del vostro giardino. Per la messa a dimora, scavate una buca profonda 50/60 cm e larga 80/100 cm in modo da assestare bene la terra. Rimuovete le pietre e le radici delle erbacce. Ponete in fondo alla buca di impianto circa 150g di cornunghia da mescolare alla terra, riempite di metà la buca con la terra migliorata con terriccio da piantagione se necessario e letame (1-2 palate).
Rinfrescate l’estremità delle radici immergendole in una poltiglia di fango (per assicurare una migliore ripresa), e non dimenticate di utilizzare un tutore in modo da mantenere l’albero eretto; piantate l’albero con il colletto al livello del suolo (si riconosce grazie al cuscinetto al collegamento delle radici e del tronco), riempite la buca di impianto con la terra asportata in precedenza eventualmente ammendata da terriccio da piantagione, comprimete al piede dell’albero formando una conca e annaffiate abbondantemente (15/20 litri d’acqua) per assicurare una buona coesione tra le radici e la terra.
Per i mini fusti, terminate con una potatura dei piccoli rami di circa 25/30 cm di lunghezza rispetto al tronco, di preferenza sopra una gemma situata verso l’esterno della ramatura e conservate solo da 3 a 5 rami ben situati.
Le distanze di piantagione da rispettare in base alla forma del ciliegio:
- Ciliegio a forma di vaso: 3-4m
- Ciliegio mezzo fusto: 5-7m
Video: Coltivazione ciliegio (by giardinaggio.it)
Come coltivare il ciliegio: pratiche colturali
Annaffiatura
Le colture tradizionali di ciliegio – per le quali il portinnesto era rappresentato dal franco o dal ciliegio di Santa Lucia, ambedue provvisti di un apparato radicale esteso – erano per la quasi totalità prive di irrigazione, a meno che non si trovassero su terreni particolarmente magri e di poco spessore, come per esempio quelli dell’alta pianura veneta. Più tardi fu introdotto il Colt. Per le piante innestate su questo portinnesto, l’irrigazione, in un terreno che non sia fresco per natura, è molto utile a partire dalla fase dell’invaiatura (quando il colore della buccia passa gradualmente dal verde al rosso) per evitare che le ciliegie restino di piccole dimensioni.
In ogni caso l’irrigazione, almeno di soccorso, è sempre molto utile per le piante in allevamento al fine di accelerarne la crescita. Oggi, con la preferenza che si dà all’impiego di portinnesti nanizzanti o seminanizzanti, che possiedono un apparato radicale poco esteso, l’irrigazione sistematica è indispensabile tanto per le piante giovani quanto per le adulte. Il modo migliore per distribuire l’acqua è rappresentato dalla cosiddetta irrigazione localizzata realizzata con spruzzatori. Questi permettono di bagnare un cerchio di terreno di circa 2 metri di raggio e possono anche consentire di effettuare, in un ciliegeto specializzato, la fertirrigazione.
Pacciamatura e inerbimento controllato
Si deve porre la massima attenzione affinché le erbe infestanti non tolgano acqua e nutrimento alle poche radici della giovane pianta. A questo scopo, nei primi tre-quattro anni il terreno intorno alla base della pianta, per un raggio di 40-50 cm dal fusto, deve essere mantenuto libero dalle erbacce. La soluzione migliore è rappresentata dall’applicazione della pacciamatura costituita da un telo di polietilene nero (acquista su Amazon) (si evitano così le zappature periodiche che, fra l’altro, possono provocare ferite alla base del fusto).
Potete periodicamente lavorare il terreno dell’interfilare per eliminare le erbe infestanti, oppure scegliere di lasciarlo inerbito. Importante è, in questo caso, che lasciate una striscia di terreno a cavallo del filare (per una larghezza di almeno un metro) sempre diserbata. La presenza di erba attorno al piede degli alberi, infatti, può essere molto pericolosa per il ciliegio: può nascondere attacchi di rodilegno e può favorire ristagno di umidità, favorendo attacchi di marciume da fitoflora.
L’inerbimento dell’interfilare deve comunque essere sempre controllato: falciate periodicamente le erbe (quando raggiungono circa i 25 cm di altezza) con un trinciaerba, lasciando il macinato sul posto. Se crescono eccessivamente, queste erbe esercitano una deleteria concorrenza per la nutrizione e l’approviggionamento di acqua, specialmente se manca l’irrigazione.
Concimazione
Le concimazione vengono effettuate in autunno e a fine inverno, fornendo dello stallatico ben maturo (acquista su Amazon) da spargere ai piedi del fusto; oppure del concime granulare a lenta cessione ricco in azoto (acquista su Amazon).
Potatura
Dopo l’impianto l’albero va accorciato all’altezza dell’impalcatura, in funzione della forma che darete alla chioma. Nelle primavere successive o in estate scegliete i germogli più idonei a costituire branche tra loro equilibrate; poi cimate o eliminate tutti gli altri. Gli interventi successivi saranno essenzialmente correttivi. Evitate invece i tagli di raccorciamento. Il ciliegio, anche quando è adulto, va potato il meno possibile. Soprattutto evitate i tagli invernali o autunnali, cioè in periodi piovosi, quando le ferite provocate dai tagli possono favorire l’insorgere di malattie fungine.
La potatura del ciliegio si esegue prevalentemente in primavera-estate, anche per contrastare l’eccessiva crescita dell’albero. Per indurre o accelerare la messa a frutto, potete cimare i germogli laterali, specie se vigorosi, a poche gemme dalla base per favorire la formazione delle gemme a fiore della primavera successiva. Rispettate comunque sempre l’asse centrale dell’albero, che dev’essere privilegiato nella crescita e da cui dipende l’equilibrio di tutti i rami laterali. Se la pianta cresce oltre i 3-4 metri di altezza, potete ricorrere a tagli anche drastici, purché eseguiti in estate subito dopo la raccolta dei frutti.
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Come coltivare il ciliegio: raccolta
Eseguite la raccolta (maggio-luglio) quando le ciliegie sono perfettamente mature, cioè quando hanno raggiunto le massime dimensioni e il migliore sapore. Staccate delicatamente i frutti dai rami.
Come coltivare il ciliegio: conservazione
Per conservarle tenetele in luoghi freschi e poco umidi, utilizzando sacchetti di carta, mai di plastica, che provoca il rammollimento e l’insorgere di marciumi. Le ciliegie sono frutti molto sensibili al freddo, quindi evitate temperature del frigorifero troppo basse.
Per conservarle a lungo: congelatele intere, con peduncolo e nocciolo, ponendole in uno strato unico per accelerare il processo e stoccandole successivamente in un sacchetto ben chiuso. Scongelatele al bisogno, mettendo il sacchetto sotto acqua corrente.
Potete conservarle anche senza peduncolo e denocciolate, con l’aggiunta di zucchero (non più di 100 g per ogni kg di frutti), e ponendo subito il sacchetto nel congelatore.
Come coltivare il ciliegio: malattie e parassiti
Le principali malattie da funghi patogeni che attaccano il ciliegio sono il corineo, la cilindrosporiosi del ciliegio causata da Cylindrosporium padi, la moniliosi, il mal del piombo parassitario, i marciumi radicali da Armillariella mellea e Rosellinia necatrix.
Gli insetti parassiti più importanti sono l’afide nero del ciliegio la cocciniglia bianca, la cocciniglia a virgola, la mosca delle ciliegie, la falena brumale, le ricamatrici e il moscerino dei piccoli frutti; in alcune zone del sud riveste particolare importanza la cimicetta del mandorlo.
Ciliegio: uso in cucina e proprietà terapeutiche
Oltre che per il consumo fresco, le ciliegie possono essere utilizzate per la produzione di marmellate, sciroppi, succhi, canditi, salse, distillati, sorbetti e mostarde.
La ciliegia è dissetante, diuretica, depurativa, moderatamente lassativa. La polpa è usata in cosmesi come rinfrescante e astringente su pelli irritate e sui capillari dilatati.
Sembra avere effetti benefici nel combattere le infiammazioni delle articolazioni generate dall’artrite.
Alla ciliegia sono attribuite anche un’azione antidolorifica, che la renderebbe simile all’aspirina, e una funzione di protezione del cuore e dell’apparato cardiocircolatorio.
Leggi anche: Ciliegie: varietà autofertili
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