Come coltivare il cavolo cappuccioCome coltivare il cavolo cappuccio: il cavolo cappuccio è il cavolo per antonomasia; il suo fusto grosso e corto, le sue foglie lisce e concave, strettamente richiuse l’una sopra l’altra fino a formare una palla compatta, sono tanto più familiari in quanto questo ortaggio è praticamente disponibile per tutto l’anno.

La pianta è biennale, di relativamente lenta crescita, e presenta quattro stadi durante il ciclo vegetativo: il primo è la crescita piuttosto rapida delle foglie che, nel secondo, si dispongono nella classica formazione a palla; segue un periodo di riposo durante il quale si inizia la formazione dei bocci fiorali, e nel secondo anno appaiono i fiori e i semi.

Varietà

Tra le varietà più diffuse ci sono il Cuor di bue grosso, il Cappuccio di Catania, il Cavolo cappuccio di Alsazia, il Rotondo di Pisa, il rosso d’inverno, l’Express precocissimo e il Napoletano.

Come coltivare il cavolo cappuccio: clima e terreno

Il cavolo cappuccio è sensibile alla siccità, preferisce climi freddi e umidi, ma si adatta anche alle regioni temperate.

Si adatta a terreni di diversa natura compresi quelli compatti, purché profondi, freschi, nei quali non si verifichino ristagni d’acqua, con reazione intorno alla neutralità o anche leggermente alcalina (pH 6,5-7,2). Sopporta la presenza di livelli salini nel terreno piuttosto elevati (fino al 161/00 di cloruro di sodio).

Come coltivare il cavolo cappuccio: semina

Il cavolo cappuccio si può seminare durante tutto l’anno: da gennaio a maggio si seminano i cavoli estivo-autunnali, mentre in maggio-giugno quelli invernali e in agosto-settembre i primaverili. Di solito la semina si esegue in semenzaio, utilizzando 1,5-2,5 g di seme per mq, che daranno circa 200-300 piantine, sufficienti per 200 mq di coltura.


Per ottenere produzioni precoci in primavera, la semina può essere effettuata in letto caldo, per poi ripicchettare le piantine appena emettono 2-3 foglie vere. Il trapianto del cavolo cappuccio va eseguito 40-50 giorni dopo la semina. Distanziate le piantine 40-50 cm sulla fila e 50-80 cm tra le file.

E’ importante assicurare una buona aerazione del terreno e un buon drenaggio soprattutto per le cultivar tardive che si raccolgono a fine inverno; potete ottenere questo attraverso una gestione corretta dell’apporto di materia organica al terreno.

E’ utile anche sistemare il letto d’impianto a cunette e a solchi, per agevolare lo sgrondo dell’acqua piovana eccessiva e scongiurare pericolose situazioni di asfissia radicale.

Come coltivare il cavolo cappuccio: pratiche colturali

Come il cavolfiore, il cavolo cappuccio richiede terreni estremamente fertili e ricchi di sostanza organica ben matura. Le cure colturali prevedono irrigazioni, zappettature per eliminare le infestanti e la rincalzatura durante lo sviluppo della testa.

Tecniche colturali

Avvicendamento: il Cavolo cappuccio può seguire Cicoria, Fagiolo, Pisello, Fave, Indivia, Lattuga, Porro, Spinacio e Valerianella, invece è bene che non segua Bieta, Carota, Finocchio, Melanzana, Peperone, Pomodoro, Prezzemolo, Ravanello e altri Cavoli.

Consociazione: come per il cavolfiore, è buona la consociazione con lattuga, spinaci, salvia, rosmarino, pomodoro, sedano.

Come coltivare il cavolo cappuccio: raccolta e conservazione

La raccolta si esegue quando le “teste” raggiungono le dimensioni tipiche della cultivar di appartenenza, o comunque prima che le foglie tendano ad aprirsi. Per i cappucci primaverili la raccolta va eseguita da maggio fino a tutto giugno; per i cappucci estivi da giugno e per tutta l’estate, e per quelli invernali da novembre in poi. I cavoli rossi vanno raccolti prima del gelo. Eseguite il taglio appena sotto le prime foglie.


Il cavolo cappuccio è generalmente consumato fresco. Se l’inverno non è troppo rigido potrete tenerlo nell’orto e raccoglierlo secondo la necessità, altrimenti potrete conservare i vostri cavoli, liberandoli dalle radici e dalle foglie più esterne, a lungo in cantina o in frigo. Per conservare il cavolo cappuccio in cantina, o in un locale fresco e ventilato, le teste vanno disposte ben separate tra loro, su scaffali di legno.

Come coltivare il cavolo cappuccio: malattie e parassiti

Tra le malattie crittogamiche si ricordano:

  • Ernia del cavolo
  • Peronospora
  • Alternariosi
  • Fusariosi
  • Cancro del fusto

I più comuni parassiti sono:

  • Cavolaia, Tignola e Mamestra, lepidotteri (farfalle) le cui larve sono responsabili dei danni apportati alle foglie e in qualche caso all’infiorescenza;
  • Mosca del cavolo;
  • Nematodi, i sintomi si presentano come galle radicali che inibiscono il loro sviluppo;
  • Cimici;
  • Altiche, piccoli coleotteri (2-3mm) di colore scuro, le cui larve sono responsabili dei danni presenti;
  • Afidi o pidocchi, piccoli insetti che si possono trovare nella faccia inferiore delle foglie;

Prefioritura: è l’evento che porta l’infiorescenza a produrre fiori prima del dovuto, compromettendo definitivamente il prodotto. Le cause sono molteplici e in genere associate a una concimazione eccessiva, temperature elevate per il periodo ed eccedente umidità dell’aria.

Come coltivare il cavolo cappuccio in vaso

Seminate i semi in piccoli semenzai, sino alla germinazione, per poi trapiantare le piantine novelle nel contenitore. Collocate i semi a circa 1-2 cm di profondità, mantenendo una distanza di circa 4 cm tra un seme e l’altro.

Il cavolo cappuccio preferisce un terriccio di medio impasto, ben drenato e ricco di humus. Evitate terreni acidi. Se necessario, concimate una volta con letame maturo (acquista su Amazon).

Una volta che le piantine saranno spuntate e avranno 3 o 4 foglie potete trapiantarle in vaso; il contenitore dovrà avere una profondità di circa 30 cm e un diametro minimo di 25 cm, ovviamente potete decidere di utilizzare un contenitore più grande per coltivare diversi esemplari.

Collocate il vaso in un’area in cui riceva almeno 6 ore di sole al giorno. Se avviate la coltivazione durante la stagione calda è però più opportuno che non riceva la luce solare diretta, almeno quando il sole batte più forte.

Bagnate regolarmente, non lasciate inaridire il terriccio. Utilizzate del concime organico (acquista su Amazon) durante la preparazione del terreno per la semina e in seguito del fertilizzante liquido aggiunto all’acqua di irrigazione.

Raccogliete il cavolo cappuccio quando è pronto, grande abbastanza, turgido e bianco (a circa 3-4 mesi dalla semina, secondo le varietà).

Cavolo cappuccio: uso in cucina e proprietà terapeutiche

Le foglie tagliate in sottili strisce diventano crauti. I cavoli cappucci si prestano a numerose preparazioni: antipasti, risotti, pasta, stufati e gratin.

Però, per trarre il massimo giovamento da questa magnifica pianta, è preferibile consumarla cruda, in insalata, condita con olio, aceto balsamico, poco sale e qualche seme di finocchio.

Il cavolo cappuccio è ricco di acqua e di fibre che gli conferiscono proprietà digestive. Possiede note capacità antinfiammatorie e antiossidanti. É inoltre ricco di acidi grassi tra i quali omega 3 e omega 6, importanti per il nostro apparato circolatorio. Aiuta il sistema immunitario e grazie alle sue caratteristiche riesce ad abbassare la pressione sanguigna.

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